Addio, Kim Ki-duk

Leggiamo da un lancio Ansa che il regista coreano Kim Ki-duk è morto per complicazioni legate al Covid, in Lettonia, secondo quanto riporta il giornale locale Delfi. Ecco l’articolo: www.delfi.lv/kultura/news/in...
Kim Ki-duk, 59 anni, Leone d’Oro nel 2012 alla 69a edizione della Mostra del Cinema di Venezia con il film Pietà, era arrivato in Lettonia il 20 novembre. Il direttore dell’Art Doc Fest di Riga, Vitālijs Manskis, ha detto che il regista stava per acquistare una casa a Jurmala e richiedere un permesso di soggiorno, ma non si era presentato all’incontro.
Successivamente, i suoi colleghi avevano iniziato a cercarlo negli ospedali, riferisce sempre Delfi. La morte del regista è stata confermata anche dalla sua interprete Daria Krutova.
La sua prima pellicola uscita nelle sale italiane è Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera, presentato in concorso al Festival internazionale del film di Locarno nel 2003 e capace di ottenere notevoli risultati al botteghino nonostante la firma d’autore e la solo apparente rinuncia alla violenza inserita nei precedenti lavori.
Il suo film successivo è La samaritana, in concorso al Festival internazionale del cinema di Berlino del 2004, dove si aggiudica l’Orso d’argento per il miglior regista. Il film è uscito nelle sale italiane solo nel giugno 2005. Sempre nel 2004 Kim Ki-duk gira Ferro 3 - La casa vuota, con il quale vince il Leone d’argento - Premio speciale per la regia alla 61ª Mostra di Venezia. L’anno successivo è la volta de L’arco, presentato al Festival di Cannes 2005. Contrassegnato da un particolare furore artistico, in questi anni il regista supera raramente il mese di riprese per la realizzazione dei suoi lavori. Questo ritmo si interrompe dopo un incidente avvenuto sul set del film del 2008, Dream, che quasi causa la morte di un’attrice. Nel 2011 il suo documentario Arirang, progettato proprio dopo l’incidente avvenuto sul set di Dream, vince il premio Un Certain Regard a Cannes. Nel 2012 vince il Leone d’oro alla 69ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il film Pietà. L’anno successivo è la volta di Moebius, presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2013. Il regista torna al Lido anche nel 2014 con One on One, film che apre, fuori concorso, la selezione delle Giornate degli Autori; è dell’anno successivo, invece, l’ancora inedito Stop. Il 2016 segna l’ulteriore ritorno di Kim Ki-duk alla Mostra del Cinema di Venezia, dove il suo Il prigioniero coreano apre la nuova sezione denominata Cinema nel Giardino.

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