Al via il Ci-Vita Festival

Civita di Bagnoregio, la città che muore.
Costruita su un alto sperone di rocce tufacee, capolavoro di architettura ineguagliabile, Civita è un mondo che se lo mangiano un poco alla volta le frane. Destinata a sparire e per questo potente simbolo dell’impermanenza e della vacuità di ogni cosa, è stata, nel corso dell’ultimo secolo abbandonata un po’ per volta. Ora è meta quotidiana di turisti che vi accedono dopo aver percorso un ponte che è una versione in piccolo della Muraglia cinese. Un passaggio da una dimensione all’altra che lascia nel viaggiatore lo stesso brivido che provò Johnatan Harker nell’arrivare al castello sui Carpazi. Il brivido di un viaggio imperfetto indietro nel tempo.
Imperfetto perché Civita è ormai città di ristoranti e negozietti di souvenir. Luogo di un consumo turistico un po’ già massificato, ma non del tutto omologato perchè l’incanto delle mura e delle case che sopravvivono al tempo che avanza è forte e puro.
In questa città che muore c’è vita. Ci-vita, appunto: il nome di questo festival di prossima apertura.
Dal 25 al 28 agosto, Civita di Bagnoregio si animerà di spettacoli, incontri, degustazioni. Tutto questo è “Ci-vita Festival. La cultura della bellezza”
Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, Matteo Garrone: saranno loro tre gli ospiti di punta del festival.
Il progetto di questa interessante manifestazione nasce dalla collaborazione tra la società Terracotta, il Comune di Bagnoregio, l’Università di Roma “La Sapienza" (Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo) e l’Università "La Tuscia".
Un festival che nasce diviso in cinque sezioni: spettacolo, food, mostre, “Cibo per la vita” e videomappingcon l’obiettivo di mettere al centro dell’interesse una sana concezione di alimentazione e qualità dei prodotti, sul quale convergere l’attenzione di ambiti differenti, dalle arti performative al cinema, dall’antropologia alla biomedicina, dalla filosofia ai nuovi media.
Nei quattro giorni di questa prima edizione del festival, Civita di Bagnoregio diventa un museo aperto, il paesaggio si modifica grazie ai tanti progetti artistici, culturali e performativi proposti e lo spazio pubblico si trasforma in un’arena di confronto e condivisione di esperienze legate al piacere dell’enogastronomia, dell’arte e dello spettacolo. Non mancherà un villaggio di degustazione di prodotti locali e nazionali di elevata qualità, aperto da pranzo fino a tarda sera, mentre vie e piazze del suggestivo borgo della Tuscia circondato dai calanchi saranno animate da parate e spettacoli di artisti e compagnie teatrali ed installazioni interattive con luci e suoni. Queste le aziende presenti: Azienda agricola Bio Lotti (Lazio); Azienda agricola Buccianera (Toscana); Azienda agricola Il Casaletto (Lazio); Bottaccio (Lazio); Ca’ Rugate (Veneto); Caseificio di Montefiascone (Lazio); Fattoria Madonna delle Macchie (Lazio); Fratelli Pira (Lazio); Fratelli Stefanoni (Lazio); Frescobaldi (Toscana); Gianni Doglia (Piemonte); Mastri Birrai (Umbria); Olio Mammaia (Lazio); Papalino (Lazio); Rocca del Principe (Campania); Roeno/Von Blumen (Veneto/Trentino Aldo Adige); Tenuta La Pazzaglia (Lazio); Terre della Custodia (Umbria); Trappolini (Lazio); Tenuta Colfiorito (Lazio); Umani Ronchi (Marche); Verbena (Toscana); Vignaioli Morellino di Scansano (Toscana).

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