X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie


Close-up numero 27-28



Close-up numero 27-28

È la seconda volta nel lasso di qualche anno che ci occupiamo con un numero monografico della cinematografia del nostro paese. In «Close up» n. 23 (Forme della politica nel cinema italiano contemporaneo) avevamo impostato la ricerca in connessione a due eventi quasi concomitanti, e cioè la sconfitta della sinistra alle elezioni di aprile 2008 e il successo, a un mese di distanza, del cinema italiano al Festival di Cannes. Questa volta invece la nascita del presente numero si accompagna, anzi è stata quasi scavalcata, da una parte a una incombente crisi di tutto il comparto culturale dovuta ai tagli ai fondi statali, con le conseguenze che in un futuro non lontano è troppo facile prevedere; dall’altra al venir meno, lento ma inesorabile, di quella generazione che aveva reso grande il cinema italiano.
Insomma un presente fosco e un passato splendente. Il Convegno “L’Economia del cinema italiano” di cui qui riportiamo nel nostro “Filo rosso”, cerca di mettere a fuoco una situazione al tempo stesso paradossale quanto complessa: i film italiani (meglio alcuni di essi) stanno sbancando il box office nazionale come non accadeva da decenni; il cinema italiano (in particolare quello Art House) è alle prese con gravi problemi di prospettiva all’interno di una trasformazione epocale segnata dall’avvento del digitale. Nessuno sogna delle ricette sicure e il paragone con la Francia presentato in appendice al Convegno dimostra la debolezza strutturale della produzione italiana. Il complesso dei contributi qui pubblicati, però, ci sembra comunque non solo una buona fotografia dell’esistente ma anche un tentativo di trovare delle concrete soluzioni per il futuro.
In “Controcampi”, il saggio Exit ’900 con cui Plinio Perilli ripercorre da letterato attento alla Settima Arte alcuni dei lutti cinematograficamente più significativi avvenuti nel 2010 (Suso Cecchi D’Amico, Dino De Laurentiis, Mario Monicelli), ci porta a riflettere su come si sia chiusa o quasi una stagione gloriosa del nostro cinema. A completare la sezione, la ricerca di Simone Isola con cui si ricorda l’attività di un altro importante produttore da poco scomparso, Alfredo Bini, e in particolare la nascita di un film epocale come Accattone, il debutto dietro la macchina da presa di Pier Paolo Pasolini di cui ricorre l’anniversario del mezzo secolo.

Istruzioni per l’uso di Giovanni Spagnoletti


Per comprare on-line il numero 27-28 di Close-up, appena uscito, clicka qui oppure invia una e-mail a info@edizionikaplan.com specificando nome, cognome, indirizzo e il numero della rivista che vuoi acquistare. Per informazione sulle librerie dove poter acquistare la rivista: clicka qui
Il prezzo di copertina della rivista è di € 24,00.


Enregistrer au format PDF