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ITALIA DOC: fino all’8 maggio i migliori documentari italiani a cura di Maurizio Di Rienzo

Pubblicato il 21 febbraio 2013 da Carlo Dutto


ITALIA DOC: fino all'8 maggio i migliori documentari italiani a cura di Maurizio Di Rienzo

Si tiene fino all’8 maggio a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, la rassegna ITALIA DOC, giunta alla IX edizione, a cura del giornalista Maurizio Di Rienzo. Si tratta di una rassegna di documentari, che saranno proiettati ogni mercoledì alla Casa del Cinema di Roma. Ogni mercoledì, al termine della proiezione, la Casa del Cinema ospita un incontro con il regista, mentre è possibile vedere i documentari in replica il giovedì, il sabato e la domenica.

"Il cinema del reale - spiega Di Rienzo - che si pensa e realizza in Italia percorrendo complessi meandri produttivi/distributivi, continua a scoprire, inquadrare, raccontare la resistente originalità di persone e storie (non solo contemporanee) degnamente ’corsare’. Il labirinto di Calciopoli (Nel paese di Giralaruota di Stefano Grossi) rappresenta più del nostro calcio; il ’900 di un vitalissimo politico (Non mi avete convinto di Filippo Vendemmiati) e di un esemplare autodidatta (Terramatta di Costanza Quatriglio) sono esempi che muovono e commuovono senza retorica; il custode cimiteriale pugliese (Pinuccio Lovero Yes I can di Pippo Mezzapesa) e l’odontotecnico de borgata pasoliniano dentro e fuori (Fatti corsari di Stefano Petti e Alberto Testone) da persone radicate sul territorio vivono su particolari confini esistenziali; l’autoanalisi della propria malattia indica sentieri psicoetici (Noi non siamo James Bond [nella foto una scena del film]di Mario Balsamo con Guido Gabrielli); carcere, malavita, diritti, emarginazione, gioventù in inerziale attesa (Il gemello di Vincenzo Marra, Interdizione perpetua di Gaetano Di Vaio, Le cose belle di Agostino Ferrente & Giovanni Piperno) sono ambiti molto Partenopei... quanto universali; il piccolo eterno campione di Barletta (19 e 72) sembra speculare erede del pacificato sopravvissuto all’Olocausto (La buona stella, entrambi di Sergio Basso). Anime d’Italia articolata, ’superiore’ al reale, mentre il mondo in genere sbiadisce nei fumi del progresso (Godsave the green di Michele Mellara & Alessandro Rossi). Se troppa realtà non ci dà fiducia, forse a conoscerla meglio... Oggi il nostro documentario ha un cuore antico ed è pronto per raccontare il domani".

Per informazioni:
www.casadelcinema.it


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