"La commedia italiana: ieri, oggi, domani" - Temi e riflessioni

La commedia italiana: ieri, oggi, domani. Spunti per nuove riflessioni. Un Convegno a Tor Vergata.
Negli ultimi anni - non è certo una novità - la commedia ha rappresentato, tra nuove proposte e vecchie conferme, il vero punto di forza della nostra cinematografia. Gli spesso incredibili risultati ottenuti al botteghino hanno fatto parlare di una rinascita del genere, che, a dire il vero, non è mai morto ma solo si è andato trasformando nei decenni. Anche nelle fasi di crisi ricorrenti (anzi proprio allora), da un punto di vista produttivo, la commedia è riuscita a guadagnarsi il suo posto nella top ten dei risultati. Un fenomeno, questo, da ancòra di salvataggio che ha condotto studiosi e critici attenti ad interrogarsi sulle sue nuove forme, non solo produttive ma soprattutto estetico-linguistiche. Spesso e volentieri, ad esempio, si è fatta confusione o si è riproposta l’espressione “Commedia all’italiana” in termini del tutto inappropriati e non si sono viste continuità e distanze con quanto si si produce e crea oggi.
Il convegno La commedia italiana: ieri, oggi, domani. Spunti per nuove riflessioni organizzato da Giovanni Spagnoletti (Professore l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e da Antonio Valerio Spera (assegnista di ricerca presso la stessa università, giornalista e critico cinematografico) , che si è tenuto nei giorni 5 e 6 marzo alla Facoltà di Lettere e Filosofia di T. V., aveva l’obiettivo di rispondere a molti degli interrogativi a cui si accenava. E attraverso il contributo di critici e studiosi - la grande maggioranza composta da giovani e appasionati ricercatori dell’argomento - si è discusso e proposto, in modo possibilmente diverso dalla vulgata sul tema, l’evoluzione e gli incunaboli del genere, dal II° dopoguerra ai giorni nostri.
Il convegno era suddiviso in due sessioni di studio (giovedì 5 pomeriggio e venerdì 6 marzo la mattina, moderatori Giovanni Spagnoletti e Vito Zagarrio) in cui sono intervenuti molte personalità accademiche veterane del campo e più giovani ricercatori: Orio Caldiron (grande studioso di Totò e ordinario alla Sapienza di Roma); Andrea Minuz (docente presso la stessa università, critico e saggista); Simone Isola (Dottore di ricerca e produttore cinematografico); Daniela Ceselli (docente alla Sapienza e sceneggiatrice di molti film importanti come E la chiamano estate di Paolo Franchi o Vincere di Marco Bellocchio); Antonio Valerio Spera; Raffaele Chiarulli (dottore di ricerca all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano); Fabrzio Natalini (docente all’Università di Roma Tor Vergata ); Alessio Accardo (giornalista, autore tv di Sky e studioso di commedia italiana); Vito Zagarrio (Professore ordinario dell’Università di Roma Tre e regista cinematografico); Sandro Bernardi (Professore ordinario dell’Università degli Studi di Firenze) che purtroppo non è potuto intervenire per ragioni di salute.
Venerdì 6 marzo alle 15.30, alla fine delle due sessioni ha avuto luogo una vivace tavola rotonda conclusiva moderata da Giovanni Spagnoletti dal titolo Ridere domani: quale futuro per la commedia italiana?, in cui hanno parlato e scherzato: Paolo Genovese (regista e sceneggiatore – Immaturi , Una famiglia perfetta, Sei mai stata sulla luna?); Massimiliano Bruno (regista, sceneggiatore, attore – Nessuno mi può giudicare, Viva l’Italia, Confusi e felici); Rolando Ravello (regista, sceneggiatore, attore – Tutti contro tutti, Ti ricordi di me?); Gianni Di Gregorio (regista, sceneggiatore, attore – Pranzo di ferragosto, Gianni e le donne, Buoni a nulla); Eugenio Cappuccio (regista e sceneggiatore – Volevo solo dormirle addosso, Uno su due, Se sei così ti dico sì); Marco Martani (sceneggiatore e regista – Notte prima degli esami, Ex, Maschi contro femmine, ecc).
In una breve nota calcistica così la riassumiamo: particolarmenti attivi e spumeggianti, le ali, ai due lati estremi del tavolo, Massimiliano Bruno e Rolando Ravello in un duetto a distanza intessuto di simpatici detour fuori argomento che il moderatore, il centrale Spagnoletti, ha molto faticato a contenere, lascendoseli sfuggire più volte; serafico e molto, Gianni Di Gregorio, capace da mezz’ala di classe di improvvisi assist tipo zampate da leone; rilassato e cinico osservatore Eugenio Cappuccio ha controllato la fascia di metà campo con grande dedizione (ma poteva fare di più per alzare il gioco); combattivi e propositivi i nostri due campioni, in ottima forma, Martani & Genovese. Una bella partita con un pubblico non folto ma soddisfatto dello spettacolo.
Si è raggiunta quindi per quanto possibile l’intenzione dichiarata dagli organizzatori «quella di analizzare in due giornate l’evoluzione della commedia cinematografica italiana dal II° dopoguerra ad oggi, trattando tecniche di narrazione, messa in scena, rappresentazione sociale, personalità attoriali, proponendo nuovi studi e ricerche sull’argomento e discutendo in una tavola rotonda conclusiva sull’essenza e il futuro della commedia in Italia».
Oltre al convegno, un primo frutto concreto del lavoro svolto, grazie soprattutto all’impegno di Antonio Spera, è già disposnibile il volume presentato per l’occasione: Risate all’italiana a cura di Giovanni Spagnoletti e Antonio Valerio Spera (pp 371, UniversItalia). Il secondo atto sarà, a breve, la pubblicazione degli interventi della due giorni romana.

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