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LIBRI - In arrivo I SEPOLTI VIVI, un reportage di Gianni Rodari con le illustrazioni di Silvia Rocchi

Pubblicato il 22 settembre 2020 da Carlo Dutto


LIBRI - In arrivo I SEPOLTI VIVI, un reportage di Gianni Rodari con le illustrazioni di Silvia Rocchi

Nel 1952, più di trecento operai restarono chiusi per oltre un mese nelle viscere della miniera di zolfo più grande d’Europa, a Cabernardi e Percozzone, in provincia di Ancona. Non fu un incidente, ma una scelta: i minatori si asserragliarono sottoterra in segno di protesta contro le lettere di licenziamento inviate a ottocentosessanta di loro. Una vicenda umana e politica: I sepolti vivi, da un’idea dello storico Ciro Saltarelli, che ripropone il reportage con cui Gianni Rodari, all’epoca giornalista militante, raccontava ai lettori di “Vie nuove” quest’esperienza di lotta sindacale con la stessa sensibilità e intelligenza che lo avrebbero poi contraddistinto come scrittore per l’infanzia. La storia - che arriva nel centenario della nascita di Gianni Rodari, nato il 23 ottobre 1920 - è accompagnata dal materico disegno della pluripremiata Silvia Rocchi. Ernesto e Maria sono separati da centinaia di metri cubi di terra. Ernesto risale e ridiscende la roccia, per ore, e Maria cammina per dodici chilometri, semplicemente nella speranza di riuscire a vedersi. La storia della coppia diventa rappresentativa di un evento più grande, che ha coinvolto tutta una comunità e un territorio divisi brutalmente in un sopra e in un sotto, e di un intero momento storico.

Nonostante proprio allora il Partito Comunista osteggiasse fortemente la diffusione del fumetto (Nilde Iotti riteneva che fosse stato «lanciato da Hearst, imperialista cinico e fascista»), Rodari lo riteneva, invece, un mezzo privilegiato per comunicare idee complesse, uno strumento di divulgazione e educazione politica. E oggi le parole dello scrittore trovano finalmente espressione nella narrazione per immagini con I sepolti vivi, che vuole restituire a un pubblico il più ampio possibile, di giovani e adulti, un pezzo importante della nostra storia.

«Niente l’avrebbe trattenuta dal mordere la mano che le impediva di parlare al suo uomo, se non fosse stato il sentimento di un dovere più alto: quello di non compromettere con un gesto inconsulto la meravigliosa lotta dei sepolti vivi e delle loro donne, la lotta di tutti» [GIANNI RODARI]


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