Mariangela Gualtieri e Lo Sicco/Civilleri a Testimonianze ricerca azioni

La settima edizione del festival TESTIMONIANZE RICERCA AZIONI prosegue con un ricco programma di teatro, incontri, convegni, seminari, residenze. Mariangela Gualtieri, Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri, Valentina Valentini e Marco De Marinis i protagonisti di questa settimana.
Testimonianze ricerca azioni, promosso dalla Compagnia Teatro Akropolis, con la direzione artistica di Clemente Tafuri e David Beronio, realizzato con il sostegno del Comune di Genova, Società per Cornigliano, il Consolato Generale della Repubblica di Polonia e l’Institute Francaise e con la collaborazione di numerosi partner tra cui Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura, l’Università di Genova, il Museo Biblioteca dell’attore è giunto alla settima edizione.
La proposta di Testimonianze ricerca azioni è strutturata infatti in modo da dare al pubblico la possibilità di un rapporto diretto e profondo con gli artisti coinvolti e con il loro percorso di ricerca. In questo contesto si situa l’ospitalità alla Compagnia Civilleri e Lo Sicco che da giovedì 7 a sabato 9 lavoreranno alla tappa genovese del progetto #MUTA, prove di lavoro aperte al pubblico per condividere l’esperienza fisica sul ritmo e sul corpo.
Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, sono fra i fondatori nel 1999 della Compagnia SudCostaOccidentale, laboratorio permanente condotto da Emma Dante e fondato sulla autorialità dell’attore. Dalla Compagnia nascono spettacoli come mPalermu, Carnezzeria, La Scimia, Cani di Bancata, Le Pulle, scritture sceniche originali vincitrici di numerosi premi tra i quali il Premio Scenario e il Premio Ubu. Nel 2009 Manuela Lo Sicco affianca come coreografa la regista Emma Dante con il maestro Barenboim nella realizzazione della Carmen di Bizet per la prima del Teatro alla Scala per la stagione lirica 2009/2010 ed è attualmente impegnata con la stessa mansione nell’opera di Rossini La Cenerentola che ha debuttato al Teatro dell’Opera di Roma, diretta dalla stessa Dante.
Nel 2011 Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, scelgono un percorso indipendente, che li vede impegnati a condurre laboratori di formazione dedicati alla ricerca del proprio linguaggio teatrale partendo dallo studio delle discipline sportive, con una particolare attenzione alle dinamiche di gruppo e all’ascolto corale. Nel 2015 fondano l’Associazione Culturale Civilleri/LoSicco, casa internazionale per gli artisti, aperta alle collaborazioni e alla condivisione di progetti, con la quale collaborano e lavorano nell’ambito della formazione e della ricerca con strutture quali La Fondazione Mertz di Torino, La GAM di Torino, Art Performing Festival di Torino, Teatro Era di Pontedera, Crt Centro di ricerca per il teatro di Mila-no, Pim off Spazio Scenico di Milano, IX Festival dell’Incanto di Rodi, Associazione La Palmetta di Terni. Con giovani attori provenienti da diverse realtà ed esperienze, i due iniziano un ciclo di residenze di studio che portano alla costruzione del primo spettacolo di cui firmano la regia: Educazione Fisica, di Elena Stancanelli. Lo spettacolo debutta (2011) a Milano al Crt Centro di ricerca per il Teatro ed è attualmente in tournée in Italia. Nel 2014 debutta Tandem, il secondo spettacolo in cui Sabino e Manuela firmano la regia su testo della stessa Stancanelli.
L’ultimo lavoro è lo spettacolo Boxe, di cui Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco sono ideatori e registi su testo di Enrico Ballardini, presentato mercoledì 6 e giovedì 7 aprile (ore 21, Teatro Akropolis), in cui la retorica del pugile eroe viene smontata per denunciare il meccanismo malato non solo dei tornei e delle gare, ma del mondo dell’arte e del teatro in particolare: “Quando il pugile entra nel ring e sale sul quadrato non è solo. Attorno a lui c’è il team. Attorno al team c’è il pubblico. Il pugile è l’uomo che resiste a colpi durissimi, che sfida il sistema. Il suo team è lì, attorno al quadrato, a ricordargli che lui è l’eroe e li porterà fino alla vittoria. Il pubblico partecipa alle gesta dell’eroe nel quadrato.
Questa è la favola che tutti noi vorremmo ascoltare sulla boxe.
Nel nostro mondo non è così. La boxe è solo una forma spettacolare, il pugile è l’attore di una farsa. Il team è un ingranaggio che tiene le fila di un mondo svuotato di senso, in cui la retorica è l’unica possibilità per rimanere a galla. Il pubblico è solo un insieme di occhi che assistono.
Questa è la favola che nessuno di noi vuole ascoltare.”
Giovedì 7 aprile (ore 17.30) al Museo Biblioteca dell’Attore è in programma la presentazione, in collaborazione con l’Università di Genova, del libro Nuovo teatro Made in Italy 1963-2013 di Valentina Valentini (Bulzoni Editore, 2015), con interventi di David Beronio e Livia Cavaglieri (docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università di Genova).
Fra i seminari organizzati dal festival venerdì 8 (dalle ore 14 alle 18) e sabato 9 aprile, (dalle 10 alle 14), il Museo Biblioteca dell’Attore ospiterà il seminario (gratuito con prenotazione obbligatoria) La riscoperta della Commedia dell’Arte nel teatro italiano contemporaneo, condotto da Marco De Marinis, direttore del Dams di Bologna, uno dei maggiori studiosi di teatro italiani. Nel secolo scorso, mentre nel resto d’Europa la Commedia dell’Arte era diventata già da decenni uno dei principali riferimenti della rivoluzione teatrale avviata dai registi-pedagoghi come Stanislavskij e Craig, in Italia, cioè nel paese che l’aveva inventata, essa ha continuato per molto tempo a essere oggetto di rimozioni e pregiudizi. Occorre aspettare Giorgio Strehler e il suo ormai leggendario Arlecchino servitore di due padroni (1947 e ss.) perché la Commedia dell’Arte divenga un riferimento artistico e pedagogico importante per la scena italiana, non senza equivoci e interessanti fraintendimenti. Marco De Marinis ricostruisce la filiera artistica che da Strehler porta a Leo De Berardinis e al suo straordinario Il ritorno di Scaramouche.
Sarà dedicata a una delle più grandi artiste contemporanee, Mariangela Gualtieri, la sera di venerdì 8 aprile (ore 21, Villa Bombrini, ingresso libero) quando la poetessa presenterà Bello mondo, un rito sonoro intorno ai suoi versi, realizzato con la regia di Cesare Ronconi. Mariangela Gualtieri, una delle più intense e acclamate drammaturghe del teatro italiano contemporaneo, nonché una delle più importanti voci della poesia contemporanea italiana, nel 1983 ha fondato, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga.
La tessitura di Bello Mondo si basa su un filo lirico, nel quale la natura e le sue potenze arcaiche sono in primo piano, con un io in ascolto delle minime venature di suono, con un tu al quale vengono rivolte parole d’amore. Vengono cantate le cose più semplici, con l’intento di riportarle alla loro misteriosa, antica potenza. Accanto a questo lirismo si osa a tratti un noi accorato, straziato, rotto o severo, esortativo, secondo lo spirito epico delle più vive opere del Teatro Valdoca.
“Amo chiamare questo dare voce al verso, rito sonoro, perché mi pare che la poesia esprima la propria massima energia in questa formula, lì dove una voce la modula ed una comunità provvisoria la accoglie in un ascolto teso: allora i simboli/parole vengono ricaricati e rinnovati, e tornano a noi col loro sollievo. Ed è rito sonoro perché anche il silenzio ha una sua parte fondamentale, il silenzio fra le parole, il respiro di chi ascolta. Continuo così il mio cammino dentro l’energia orale/aurale della poesia, grazie alla particolarità di essere nata come poeta dentro una compagnia teatrale, nella frequentazione di strumenti di amplificazione della voce, sotto la guida di un regista, in quei luoghi di alto raccoglimento che sono le sale prova dei teatri, e in un mondo in cui la voce deve saper dialogare col silenzio. Mi sono dunque preparata alla consegna orale dei versi, nella certezza che essa sia un’antica, attuale via alla comprensione e compassione del mondo».
Per il programma completo visionare il sito www.teatroakropolis.com

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