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Nelle sale il 16 e il 17 ottobre “Il Saluto” di Matt Norman, a 50 anni dalle Olimpiadi del 1968 il film che racconta di un gesto che costò caro a tre atleti

Pubblicato il 15 ottobre 2018 da Carlo Dutto


Nelle sale il 16 e il 17 ottobre “Il Saluto” di Matt Norman, a 50 anni dalle Olimpiadi del 1968 il film che racconta di un gesto che costò caro a tre atleti

A 50 anni dalle Olimpiadi del 1968 il film che racconta di un gesto che costò caro a tre atleti

A 50 anni dalle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 esce nelle sale italiane distribuito da VIGGO, in due giornate evento il 16 e il 17 ottobre, Il saluto (Salute), film documentario di Matt Norman che racconta di un gesto che costò un prezzo altissimo in termini sportivi e umani a agli atleti Tommie Smith, John Carlos e, soprattutto, a Peter Norman.

Nel cast Peter Norman, Tommie Smith, John Carlos, George Foreman.

Ecco il trailer:

16 ottobre 1968, Città del Messico, Olimpiadi, premiazione della finale dei 200 metri piani maschili. Sul podio salgono gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos - medaglia d’oro e di bronzo - e l’australiano Peter Norman medaglia d’argento. Alle note dell’inno americano Smith e Carlos chinano il capo e alzano al cielo il pugno guantato di nero, simbolo del Black Power, per protestare contro la segregazione razziale negli USA e rendere nota al mondo intero la lotta degli afroamericani per l’eguaglianza.

Un segno di protesta eclatante, inimmaginabile, fissato nella storia dell’umanità da una foto divenuta icona del 20° secolo. Una foto che ha fissato per sempre un saluto divenuto gesto di libertà toccante, ineguagliabile. Un gesto lungamente meditato e costato caro ai due atleti afroamericani che – oltre ad essere espulsi dalla federazione di atletica statunitense – vennero perseguitati lungamente e videro le loro vite rovinate.

In quella foto – così forte ed emblematica – si nasconde una storia: quella dell’atleta bianco, l’australiano Peter Norman, e di come fu decisa e preparata la protesta di Smith e Carlos. Norman, che nella foto quasi scompare oscurato dalla potenza del gesto dei due atleti afroamericani, porta al petto una coccarda identica a quella che portano i due atleti neri: è la coccarda dell’Olympic Project for Human Rights, l’associazione promotrice della clamorosa protesta di Smith e Carlos. Un gesto di condivisione e solidarietà vissuto con impassibile quiete che costerà a Norman – atleta bianco di una nazione in cui la segregazione razziale è altrettanto forte – oblio e carriera, conseguenza di una condanna politica e sportiva che durerà sino alla sua morte.


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