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"Nuits rouges" di Georges Franju al Santa Chiara di Rende per la rassegna "L’ora del lupo"

Pubblicato il 12 settembre 2019 da Carlo Dutto


"Nuits rouges" di Georges Franju al Santa Chiara di Rende per la rassegna "L'ora del lupo"

UGO PAGLIAI CONTRO JACQUES CHAMPREUX PER IL TESORO DEI TEMPLARI IN UN BIZZARRO FANTASTIQUE CHE FONDA IL SEGNO DEL COMANDO CON I COMPAGNI DI BAAL

Ritorna al Cinema Santa Chiara di Rende con un appuntamento unico ed imperdibile la rassegna "L’ora del lupo", ideata da Ugo G. Caruso e Orazio Garofalo.

Martedì 17 Settembre alle ore 21 è in programma un film davvero singolare ed inedito nelle sale italiane, "Nuits rouges" (Francia - Italia 1975) che è in effetti la versione condensata per il grande schermo di uno sceneggiato televisivo di otto episodi, "L’homme sans visage" diretto da Georges Franju, regista di culto per gli appassionati del feuilleton fantastique, fondatore nel 1936 con Henri Langlois della Cinemateque Française e autore di titoli fondamentali per il genere come "Les yeux sans visage" (1960) e L’uomo in nero ("Judex" 1963).

Scritto da Jacques Champreux, singolare figura di sceneggiatore-regista-attore che aveva già interpretato il personaggio di Claude Leroy, il fanatico capo dei Compagni di Baal, nel popolare, omonimo originale televisivo diretto da Pierre Prevert (fratello del grande poeta Jacques) e trasmesso dalla ORTF in Francia nel 1968, sulla scia del successo di "Belfagor, il fantasma del Louvre" ed in Italia due anni dopo dalla Rai, nell’estate del 1970.

Il punto di partenza ed anche l’epilogo del film sembrano ispirarsi a "I misteri di Parigi" di Eugène Sue ma anche a tanti celebri titoli di grande successo del cinema muto, in particolare ai capolavori di Luis Feuillade, da "Fantomas" a "Les vampires".

Per sommi capi, "Nuits rouges" narra infatti le vicende del dottor Dutreuil che, aiutato da un cospicuo esercito di robot umani, dall’ "Uomo senza volto" e dalla sua compagna, farà di tutto per impadronirsi del leggendario tesoro dei Templari. A contrastarne il piano criminale con ogni mezzo c’è però Paul de Borrego (Ugo Pagliai), il cui zio Maxime (Roberto Bruni) è stato assassinato dall’Uomo senza volto. In suo aiuto interviene il commissario Sorbier (Gert Fröbe). Di qui imprevisti e colpi di scena in abbondanza. La storia, come si sarà intuito, si inscrive nel genere francese per antonomasia, il feuilleton fantastique, che partendo dalla letteratura popolare dell’800 contagiò rapidamente prima il cinema e poi le bandes dessinées e la tv. In "Nuits rouges" i riferimenti esoterici ci portano nelle contrade del mistery e secondo Caruso che lo scoprì nel corso di un omaggio di moti anni fa tributato a Georges Franju dal Pesaro Film Festival e che in passato aveva organizzato una serie di eventi su "Belfagor", "I Compagni di Baal" e "Il segno del comando" per il Movimento Telesaudadista, "il film va gustato come un divertissement, un bizzarro pastiche tra il summenzionato "Les Compagnons de Baal" e lo sceneggiato Rai "Il segno del comando", firmato nel 1971 da Daniele D’Anza che registrò un’enorme fortuna presso la platea domestica con in più un tocco da comic book per le molte scene d’azione rispetto ai coevi prodotti televisivi". Anche il cast rafforza l’idea del pastiche, non solo con Pagliai e Champreux, come detto, ma per la presenza dell’attore tedesco Gert Fröbe, già Goldfinger nel più noto episodio della saga di James Bond e di due attrici americane, l’avvenente Gayle Hunnicutt e Josephine Chaplin, figlia del grande attore e regista.


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