Pilade di Pasolini al Teatro Vascello

La stagione di Prosa del Teatro Vascello si aprirà il, 7 ottobre, con Pilade di Pier Paolo Pasolini, produzione della Fabbrica dell’Attore e La Nuova Complesso Camerata con Manuela Kustermann nelle vesti di Elettra accanto ad un intenso Antonio Piovanelli.
Pilade debutterà nella nuova sala dedicata alla memoria del Fondatore del Teatro Vascello: Giancarlo Nanni che si chiamerà appunto SALA GIANCARLO NANNI che è stata battezzata alla conferenza stampa che si è tenuta la sera del 23 settembre 2010.
Questo allestimento del Pilade nasce dall’incontro tra Bruno Ventori, Giancarlo Nanni ed Antonio, Manuela.
Davanti a loro le pagine del Manifesto per un teatro di parola, e le differenti versioni del Pilade, manifesto politico e poetico, scritto e riscritto, negli anni che separarono Pasolini dalla sua morte.
Pilade è visto come un punto nodale, una chiave di volta di quell’enorme produzione che permetteva al tempo stesso di recuperare la magia del testo poetico pasoliniano e attraversare la produzione pittorica e poetica di Lino Frongia, reintepretata anche nei costumi di Alessandro Lai.
La pittura di Frongia, rappresentava per gli autori un’altra metafisica, un ‘oltre’ la metafisica, la physis, che avrebbe potuto virare il loro pensiero su altri colori, su altre dimensioni -fossero state anche solo il sapore di un fondale, un muro aggettante, il vestiario, una nuova idea di postura, di luce.
Alla domanda di Cosa sarà questo Pilade? rispondono le note di regia:
Si è molto lavorato sulla riduzione del testo, per portarlo alla sua essenza - tenendo conto delle scritture e riscritture compiute dalla stesso Pasolini.
I personaggi, invece, sono stati ridotti con la volontà di riportare questo ‘rito culturale’, ad una maggior realtà.
Ho lasciato ad altre esperienze l’idea di un teatro di regia. Per me la regia è sempre stata, semplicemente, la cura, con in più l’onestà (culturale) e la passione -la nostra formazione ci ha sempre portato ad altre terre.
Ci interessavano gli incontri -con un ragazzo, un grande attore, una grande attrice, e un fratello scrittore, musicista, poeta.
E ci interessavano, ancora, questi incontri di corpi, di singolarità, in un costante e reciproco rapporto pedagogico -ecco perché quattro stili recitativi diversi, e quattro cadenze, quattro varianti locali della stessa lingua.
Siamo entrati su Pilade in punta di piedi.
Mi accingo a dar svolgimento ad una ‘regia lirica’, a compiere, cioè, la ‘messa in scena’ di un’opera lirica e duramente ‘politica’, nel completo rispetto di essa.
Fino a ieri è stato il sogno, cioè, lo studio. Da oggi siamo a Voi.
(Bruno Venturi)

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