Serata al Goethe Institut di Roma, 25 maggio

Accolto con grande successo di pubblico, il festival Le Città Visibili, quest’anno interamente dedicato a Berlino, si chiude venerdì 25 maggio con la proiezione speciale alle 20.30 presso l’Auditorium del Goethe Institut dell’inedito Summer in Berlin (Sommer vorm Balkon, Germania 2006) di Andreas Dresen, pellicola tra le più premiate della scorsa stagione del cinema tedesco. Il film sarà presentato al pubblico dallo sceneggiatore, Wolfgang Kohlhaase, forse il maggiore scrittore per il cinema della Germania Est, già collaboratore, a partire dagli anni cinquanta, di registi come Frank Beyer, Gerhard Klein, Konrad Wolf, Volker Schlöndorff. Apprezzato in patria e all’estero anche prima della caduta del muro, premiato più volte alla Berlinale, Kohlhaase affronterà anche il tema della censura nella DDR, tema che è tornato di recente alla ribalta con il film Le vita degli altri e che lo ha toccato spesso personalmente, considerati la ricchezza umana e la libertà intellettuale dei suoi copioni. Durante la rassegna, peraltro, sono già stati presentati altri due suoi titoli, Il Silenzio dopo lo sparo di Schlöndorff (miglior sceneggiatura agli European Film Awards del 2000) e Berlin - Ecke Schönhauser di Gerhard Klein, regista con cui Kohlhaase ha raccontato Berlino come pochi altri hanno saputo fare.
L’ingresso per la serata è gratuito ed è previsto un rinfresco per gli spettatori prima dell’incontro.
IL FILM
Summer in Berlin (Sommer vorm Balkon, 2006)
Regia: Andreas Dresen; soggetto e sceneggiatura: Wolfgang Kohlhaase; fotografia: Andreas Höfer; musica: Pascal Comelade; montaggio: Jörg Hauschild; interpreti: Inka Friedrich, Nadja Uhl, Andreas Schmidt, Stefanie Schönfeld, Vincent Redetzki, Christel Peters; origine: Germania; produzione: X-Filme Creative Pool, Peter Rommel Productions; durata: 105’; v.o.; sott. it.
Nike e Katrin sono due giovani donne, amiche e vicine di casa, alle prese con i loro problemi durante l’estate berlinese: la prima è madre di un ragazzo di 12 anni, e cerca di smettere con l’alcool, mentre la seconda, che si occupa di persone anziane, è alla ricerca dell’anima gemella.
Commedia dolceamara, fortemente ancorata all’odierna società tedesca e affidata a una vivace schiera di personaggi, difficili da dimenticare: tratteggiati con maestria e profonda umanità dallo sceneggiatore Wolfgang Kohlhaase, essi acquistano vita anche grazie al lavoro di improvvisazione voluto da Andreas Dresen, che ha girato il film con una maneggevole cinepresa 16mm proprio proprio per conferirgli immediatezza e spontaneità. Premiatissimo in patria e all’estero, Summer in Berlin è uno degli esemplari più interessanti di quel nuovo cinema tedesco che sta conquistando una ribalta sempre maggiore a livello internazionale, anche grazie alla capacità di raccontare la Germania di oggi con uno sguardo partecipe e ironico al tempo stesso.
WOLFGANG KOHLHAASE
Nato a Berlino nel 1931 e cresciuto nel sobborgo di Adlershof, Kohlhaase inizia la sua carriera nel 1947 come redattore presso Start, rivista giovanile di Berlino Est. Dopo aver diretto la sezione culturale di Junge Welt, giornale della Gioventù libera tedesca, approda agli studi di Babelsberg della DEFA, la società cinematografica di stato, come assistente alla sceneggiatura. Qui conosce il regista Gerhard Klein, con cui instaura un rapporto lungo e prolifico, da cui nasceranno Eine Berliner Romanze (1956), Berlin - Ecke Schönhauser (1957) e Berlin um die Ecke (1965). Per Alarm im Zirkus, il loro primo film in comune, Kohlhaase vince per la sceneggiatura il Premio Nazionale della DDR, riconoscimento che lo porta a collaborare con alcuni dei maggiori registi dell’epoca, ma che non gli impedirà in seguito di entrare più volte in rotta con le istituzioni.
È proprio il caso di Berlin - Ecke Schönhauser, boicottato dai funzionari del partito comunista (che accusarono i due autori di nichilismo per aver raccontato di una gioventù priva di speranza), ma salvato dal pubblico, che tributò al film un incredibile successo. Sempre diretto da Klein, Berlin um die Ecke sarà addirittura bandito, insieme ad altri 11 film dello stesso anno, finendo per arrivare nelle sale solo nel 1990, dopo la caduta del muro. Con un altro grande dissidente dell’epoca, Kurt Maetzig, autore di Das kaninchen bin ich, Kohlhaase scriverà anche Der Schweigende Stern, curioso esempio di fantascienza socialista destinato a diventare negli anni un fenomeno di culto.
I suoi copioni più significativi sono tuttavia per un altro grande outsider, Konrad Wolf: Ich war 19 (1968) e Solo Sunny (1980) rimangono tra le realizzazioni più alte del cinema della DEFA, due capolavori che fanno conoscere Kohlhaase anche in occidente. Non a caso, Solo Sunny (da lui anche co-diretto) vince l’Orso d’argento al Festival di Berlino, dove cinque anni più tardi Kohlhaase sarà invitato come presidente di giuria.
Tra le altre sceneggiature ricordiamo anche quelle di Der Bruch di Frank Beyer (1989), de Il Silenzio dopo lo sparo (1999) di Schlöndorff, della commedia televisiva Begräbnis einer Gräfin di Heiner Carow e del recente Summer in Berlin (2006) di Andreas Dresen. Membro dal 1991 dell’Accademia delle Arti di Berlino e Brandeburgo, Kohlhaase affianca all’attività di sceneggiatore quella di insegnante di cinema e scrittura in diversi istituti.
Auditorium Goethe Institut
Via Savoia, 15 - Piazza Fiume, Roma
tel: 06.844051
Sito ufficiale Goethe Institut Roma
Per informazioni, accrediti e materiale fotografico:
Stefano Finesi
Ufficio Stampa cell: 333.4482025

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