SUPEREROI SENZA SUPERPOTERI "Da Venezia a Roma" (Cinema Farnese, 17 settembre, ore 21:30)

Sarà il Cinema Farnese di Roma ad ospitare, in prima nazionale dopo la 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, l’unico corto italiano in concorso selezionato a Venezia, nell’ambito della sezione “Orizzonti”.
SUPEREROI SENZA SUPERPOTERI di Beatrice Baldacci, sviluppato e realizzato nell’ambito del percorso di formazione del Premio Zavattini, e tra i vincitori dell’edizione 2018/19, verrà proiettato martedì 17 settembre alle ore 21:30 nella sala della Capitale, alla presenza della regista, del direttore del Premio Zavattini Antonio Medici, e dello staff dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, primario promotore del Premio. Il corto sarà abbinato al film Cercando Valentina di Giancarlo Soldi.
L’opera è il frutto della rielaborazione personale del rapporto tra l’autrice e sua madre, ammalatasi durante la sua infanzia. Il racconto è condotto attraverso delle vecchie VHS in cui erano registrati filmini di famiglia. Nonostante il tempo le abbia consumate e rovinate, la ricerca di una dimensione di conforto sembra possibile.
Supereroi senza poteri, che a Venezia 76 si è aggiudicato il Premio FEDIC, è un esempio significativo di come il riuso creativo dei materiali d’archivio possa essere all’origine di una creatività filmica incisiva e, in questo caso, doppiamente originale poiché delicatamente autobiografica.
Il corto è prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico nell’ambito del “Premio Zavattini – Unarchive” sostenuto dalla Siae e dal MiBACT, attraverso il bando “Sillumina”, e dalla Regione Lazio, e realizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà. È distribuito da Elenfant Film.
E’ online il bando relativo alla nuova edizione del Premio Zavattini (2019/2020), consultabile al sito http://premiozavattini.it/
SUPEREROI SENZA SUPERPOTERI
scritto e diretto da Beatrice Baldacci
con: Beatrice Baldacci, Alessandra De Bonis, Teresa Del Pozzo
prodotto da Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio E Democratico
con il sostegno di: SIAE e MIBACT
in collaborazione con: Regione Lazio, Istituto Luce Cinecitta’
distribuito da Elenfant Distribution
montaggio: Isabella Guglielmi
montaggio del suono: Francesco Murano
missaggio: Fabio Chiossi
supervisione del progetto: Luca Onorati
Grafiche e contenuti: Beatrice Baldacci
Grafica Pressbook: Marino Spitoni (RrO)
DCP: Corrado Iuvara Post Production
Sottotitoli: Mario Grassi
Organizzazione: Antonio Medici Paola Scarnati
Produzione: Luca Ricciardi, Aurora Palandrani, Matteo Angelici
Durata: 13 minuti
Produzione: ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO
SINOSSI
Qualcuno inserisce una VHS in un videoregistratore.
La cassetta va in play, sullo schermo compaiono immagini di ogni tipo. Le immagini sono rovinate, spesso indecifrabili. Sono i ricordi d’ infanzia di Beatrice. Come le VHS inevitabilmente rovinate dal tempo, allo stesso modo lo sono i suoi ricordi d’infanzia. Inizia così un percorso di elaborazione personale in cui rivive il rapporto con la madre malata. La ricerca è faticosa, le immagini si mischiano e si ricompongono assumendo significati del tutto nuovi. Grazie a questa dolorosa ricerca, ricostruisce la propria narrazione più intima per ritrovare ciò che aveva perduto.
NOTE DI REGIA
I ricordi e il nostro odore personale sono una parte fondamentale della nostra identità, da custodire gelosamente. Questi elementi, però, pur essendo molto distanti tra loro, hanno una caratteristica in comune: sono evanescenti. Spesso scompaiono o vengono cancellati. In Supereroi senza superpoteri ho utilizzato un mezzo che nel corso del tempo ci ha permesso di imprimere in un oggetto fisico i momenti della nostra vita: le VHS. Anche queste, però, sono un mezzo instabile per custodire una cosa così preziosa, perché anche esse sono schiave del tempo. Si rovinano, si deformano e si sovrascrivono. Un giorno andando a trovare mia madre in ospedale l’abbracciai e mi accorsi che non riuscivo più a sentire il suo odore. Questa sensazione mi catapultò in una condizione di disorientamento ed angoscia. Mi resi conto di ciò che stavo perdendo. Iniziai a cercare tra i miei ricordi una dimensione di conforto legata all’infanzia. Trovai delle vecchie VHS di mia madre, erano vive e forti ma consumate dal tempo. Quella scoperta mi mise di fronte ad una serie di emozioni che non immaginavo potessi provare. Mettere in play la videocassetta e vedere il mio viso da bambina che mi guardava insieme a quello di mia madre, mi trascinò in un mondo ormai lontano da me. Quelle VHS erano confuse nascondevano pezzi della mia memoria. Sembrava che le immagini mi spingessero a ricercare qualcosa che avevo dimenticato.

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