Abbiamo perso la guerra ma non la battaglia (fumetto)

“Quando un acclamato regista decide di non avere a che fare con produttori, direttori della fotografia, attori e cameraman… a volte nasce un fumetto geniale”
Così recita la quarta di copertina di Abbiamo perso la guerra ma non la battaglia, graphic novel scritto e disegnato dal francese Michel Gondry e pubblicato in Italia dalla Bao Publishing. Naturalmente il lancio della quarta di copertina deve essere entusiasmante (ovvio soprattutto per ragioni di marketing) per cui si può dibattere e discutere sull’esito “geniale” dell’opera di un autore che, anche per i suoi film, risulta comunque essere molto divisivo (scusate per questo brutto e abusato aggettivo, ma resta il più efficace tra i sinonimi). Di sicuro però c’è da dire che la scelta di utilizzare il balloon rispetto al set rappresenta un altro modo di vedere l’opera di Gondry e tale prospettiva diversa rende al cineasta (in questo caso fumettista) nuovi aficionados tra gli appassionati del fumetto, ma soprattutto lo fa avvicinare anche da chi, in altre circostanze, è stato critico verso il regista (compreso chi sta scrivendo in questo momento). A prescindere dalle critiche o dai gusti personali, Gondry ha il merito (insieme ad autori come Charlie Kaufman solo per fare qualche esempio e restare in tema) di forzare e aprire il linguaggio cinematografico alla sperimentazione e alla contaminazione. E come la storia insegna, il fumetto è sempre stato terreno fertile e patria ospitale per questi riti di passaggio (basti pensare, restando sempre in Francia, al maestro Moebius e alla sua influenza sul cinema di fantascienza, tra Blade Runner e Dune). Ma al di là di tutte queste valutazioni dialettiche abbastanza ovvie, quello che sopra ogni cosa sorprende in Abbiamo perso la guerra ma non la battaglia è l’esito sbalorditivo dal punto di vista grafico che il regista francese riesce a dare, dimostrando di avere delle doti come disegnatore.
Venticinque anni dopo aver evitato il servizio di leva, grande trauma dei protagonisti, quattro amici vengono arruolati per combattere una fantomatica guerra contro un’orda di Valchirie comuniste che hanno invaso la Francia, mentre il grosso dell’esercito francese è a guerreggiare nel Golfo del Messico. Tra morti viventi e iperattivi, generali viziosi e rimbambiti, donne dalle forme felliniane e senza scrupoli, i quattro amici devono dimostrare a loro modo di essere eroi. Dissacrante, provocatorio, sessista, Gondry mette in piedi uno spaccato ultrapop della guerra e del potere al di là del bene e del male, del comico e del tragico, realizzando un fumetto che diventa eccessivo anche nel segno. Certo, non è l’originalità del tratto che emerge, Gondry si rifà (per non dire saccheggia a piene mani) al Kurtzman di Mad Magazine o al suo epigono Robert Crumb o ancora al connazionale David B., ma è la resa finale che funziona e che riflette bene il senso della tragedia e della comicità della storia. Un racconto che va avanti in un costante dualismo tra opposti; su tutti quello primordiale maschio/femmina risolto in una duplice sconfitta nello scontro che vede, da una parte le donne guerriere vittime e bramose, per dirla alla Freud, della loro invidia del pene, dall’altra uomini pavidi e senza attributi rappresentati in tutta la loro impotenza, assorti tra cocktail e massaggi mentre sotto di loro scorre il sangue.
Abbiamo perso la guerra ma non la battaglia nella sua prospettiva obliqua, nei lineamenti e nelle forme allungate ed eccessivamente grottesche, è un graphic novel diretto e tagliente come bisturi, tutt’altra cosa rispetto all’onirismo e all’horror vacui cervellotico di alcuni suoi film. Non a tutti piacerà questo fumetto, come non a tutti piacciono i suoi film. Di sicuro Gondry resta un innovatore e nessuno lo può accusare di essere negligente sul versante della ricerca artistica.
Autore: Michel Gondry
Titolo: Abbiamo perso la guerra ma non la battaglia
Titolo originale: On a perdu la guerre mais pas la bataille
Traduzione: Michele Foschini
Editore: BAO Publishing
Dati: 40 pp, brossura
Anno: 2013
Prezzo: 12,00 €
Isbn: 9788865431573
webinfo: [Scheda libro sul sito BAO Publishing>http://www.baopublishing.it/shop/de...]
