Addii - Joan Fontaine

Molti la ricorderanno per la sua interpretazione nei film di Alfred Hitchcock Rebecca - La prima moglie e Il sospetto (in coppia con Cary Grant). Quest’ultimo le valse l’Oscar per migliore interpretazione femminile.
Volto dolce e intrigante, vera e propria star degli anni Quaranta, da molti anni è scomparsa dalle scene (la sua ultima apparizione cinematografica risale al 1966 nel film Creatura del diavolo, mentre quella effettiva nel 1994 in una film televisivo dal titolo Good King Wenceslas).
Muore per cause naturali all’età di 96 anni, con una più che invidiabile carriera.
Sorella minore dell’attrice Olivia De Havilland, Joan de Beauvoir de Havilland nasce a Tokyo il 22 ottobre del 1917. Britannica di passaporto, figlia di un avvocato di brevetti che lavora in Giappone, ha problemi di salute fin dalla tenera età e la sua infanzia viene condizionata dalla separazione dei suoi genitori. Si trasferisce con sua madre e sua sorella negli Stati Uniti, adottando il cognome della madre.
Formata, come la sorella, con il regista teatrale tedesco Max Reinhardt, esordisce sul grande schermo per mezzo di MGM nel 1935 nella pellicola Non più signore con Joan Crawford, utilizzando il nome di Joan Burfield.
Nel 1937 ha la possibilità di lavorare per RKO in Una magnifica avventura con Fred Astaire.
Nel 1943 viene nominata per la terza volta all’Oscar con il film Il fiore che non colsi di Edmund Goulding.
Lavora con registi del calibro di George Cukor (Donne, 1939), Billy Wilder (Valzer dell’imperatore, 1948), Nicholas Ray (La seduttrice, 1948), Fritz Lang (L’alibi era perfetto, 1956).
Recita accanto a Orson Welles nella trasposizione cinematografica di Jane Eyre (La porta proibita, 1944), vestendo proprio i panni di Charlotte Bronte, e accanto a Burt Lancaster nel film Per te ho ucciso (1948).
Negli anni Quaranta la vediamo inoltre in Gli amori di Susanna (1945) e Tutte le spose sono belle (1946), Sfinge del male (1947).
Negli anni Cinquanta le pellicole da ricordare sono Accade in settembre (1950) in compagnia con Joseph Cotten, Ivanhoe (1952) con Robert Taylor, L’isola nel sole (1952).
Da segnalare la nomination all’Emmy negli anni Ottanta per una soap opera e la sua partecipazione a presidente della giuria del Festival Internazionale di Berlino nel 1982.
Alla fine degli anni Settanta scrive la sua autobiografia intitolata No Bed of Roses.
Lady fin dalla sua infanzia, come dichiarò la sorella Olivia, Joan Fontaine verrà ricordata a livello attoriale per i ruoli da moglie e amante, oltre che per la rivalità professionale con la sorella (la coppia di sorelle che ha più vinto finora a Hollywood).
Un volto memorabile e leggendario che però già all’inizio degli anni Sessanta inizia a scomparire, forse a causa delle vicessitudini amorose (quattro matrimoni falliti tra due produttori televisivi, un attore e un giornalista, una figlia di nome Debbie). Il destino simile a molte attrici del cinema degli anni Quaranta e Cinquanta.
Eppure lo sguardo e l’insicurezza scoperta in Rebecca saranno ancora per molto tempo dei tratti indelebili della sua immagine.
Goodbye Joan!
