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Amori fatali. Grandi passioni fra cinema e realtà [libro]

Pubblicato il 12 luglio 2017 da Sabrina Mascellari


Amori fatali. Grandi passioni fra cinema e realtà [libro]

La vita imita l’arte più di quanto l’arte non imiti la vita, diceva il dandy per antonomasia, Oscar Wilde. Il suo celebre aforisma sembra essere il tema ispiratore del libro di Massimo Zanichelli – saggista e documentarista - e Ilaria Floreanoeditor e traduttrice – sulle struggenti passioni vissute da attori, attrici, registi e cineasti, sia sul grande schermo che fuori dal set cinematografico. Un accurato volume edito da Le Mani in cui i due autori solleticano l’immaginario dei lettori attraverso i racconti di amori fatali di coppie di divi che in modo mirabile hanno coniugato e confuso arte e vita, realtà e immaginazione, cinema e passione.

Il saggio inizia dai primi anni del Novecento con la prima parte, Tre regine, dedicata alle stelle del cinema che hanno brillato nel fatidico momento del passaggio dal muto al sonoro: Louise Brooks, Greta Garbo e Marlene Dietrich. In tre suggestivi capitoli gli autori raccontano come le “Divine” abbiano ammaliato il pubblico con il loro magnetismo iconico, intramontabile e tuttora emulato, e di come abbiano ugualmente stregato pigmalioni, mentori, registi e attori incontrati tra arte e vita.

Si inizia con Louise Brooks, la flapper girl dei ruggenti anni Venti, che dal Kansas approda in Germania per vivere la sua migliore stagione artistica attraverso i film di Georg Wilhelm Pabst, il regista austriaco che la consegnerà al successo con il ruolo di Lulù, la seducente e maliziosa fioraia del film Il vaso di Pandora. Si prosegue con il capitolo su Greta Garbo e sulla sua vita dedicata a costruire e preservare un volto, un’immagine, una leggenda. Sulla strada verso l’immortalità di celluloide sarà accompagnata dal drammaturgo e regista svedese Mauritz Stiller e dall’attore John Gilbert, figure comunque accessorie alla sua carriera. L’unico amore fatale per la Garbo sarà sempre e solo il suo mito consacrato al cinema al quale dirà addio nel 1941. La protagonista del terzo capitolo del saggio è Marlene Dietrich, la Lola Lola de L’angelo azzurro che entra nella leggenda cinematografica “a cavallo di una sedia”, come disse Jean Cocteau. Felina, raffinata, intelligente, cosmopolita e dalla voce unica, la Dietrich avrà un solo marito e un lungo sodalizio artistico e amoroso con il regista Josef von Sternberg con il quale girerà i film più importanti del suo percorso artistico che gli autori ricordano nelle pagine conclusive della prima parte del libro.

La seconda parte di Amori fatali , intitolata Ritratti in nero, è dedicato alle conturbanti attrici che hanno rivestito in diversi modi il ruolo di femme fatale e dark lady, abitando per lungo tempo la letteratura cinematografica del genere noir dagli anni Quaranta a oggi. Simone Simon, Barbara Stanwyck, Ava Gardner, Catherine Deneuve, Kathleen Turner sono solo alcune delle magnifiche protagoniste che hanno rappresentato sul grande schermo il lato oscuro della femminilità, della passione che Massimo Zanichelli racconta e descrive in dieci dettagliati capitoli. Se la prima parte del saggio decolla velocemente, la seconda perde un po’ di quota, e suggestione, per le numerose citazioni di pellicole e per le minuziose descrizioni di scene che, da una parte, hanno il pregio di indurre il lettore a scoprire e riscoprire i film del passato e, dall’altra, rischiano di appesantire e rallentare sia la scrittura che la lettura. Le pagine più brillanti sono senza dubbio quelle dedicate alle algide dive di Alfred Hitchcock - Kim Novak e Tippi Hedren - e alla “vertigo” ossessiva, erotica e amorosa che ha caratterizzato i film girati dal maestro con le sue inaccessibili interpreti. Ogni capitolo della seconda parte del libro è un omaggio sia alla donna che all’attrice, anche se viene da chiedersi perché tra i tanti ritratti delle celebri maliardi cinematografiche manchi Sharon Stone, femme fatale indiscussa degli anni Novanta.

Estasi e tormento, cinque sodalizi artistici è il titolo della terza e ultima parte del saggio che riparte di slancio e vola alto. Qui gli autori centrano in modo incisivo l’obiettivo del libro, vale a dire, raccontare gli amori struggenti fra finzione e realtà di cinque celebri coppie del cinema e dei rotocalchi, e quella che appassiona maggiormente, grazie anche a uno stile narrativo più fluido e coinvolgente rispetto alla seconda. Roberto Rossellini e Ingrid Bergman sono la coppia protagonista del primo capitolo con il loro travolgente amore, “rubato” ad Anna Magnani, lungo sette anni e sei film nei quali la risonanza vita-cinema sarà sempre molto forte. Il secondo capitolo, uno dei più coinvolgenti dell’intero saggio, è dedicato a Elizabeth Taylor e Richard Burton che diedero vita al Dickenliz Show, un circo mediatico fatto di matrimoni, divorzi, alcool a profusione, scenate furibonde e diversi film indimenticabili nei quali non si capirà mai dove finiva il set e iniziava la vita, vera o immaginata. Parigi e gli anni frenetici della Nouvelle Vague fanno da scenario, nel terzo capitolo, a una delle storie d’amore e artistiche più affascinanti del Novecento, quella tra Jean-Luc Godard e Anna Karina. Il regista di culto è il Pigmalione della giovane e sprovveduta Galatea, la rende un’icona e la dirige in molti film nei quali unisce meravigliosamente l’amore per la settima arte e l’amore per lei.

Con il quarto capitolo si vola dall’Europa negli Stati Uniti, a New York, dove troviamo la coppia più “psicotica” del cinema: Woody Allen e Mia Farrow. Quelle a loro dedicate sono pagine molto interessanti nelle quali è tratteggiata la complessità delle personalità dei due artisti e della loro singolare relazione. Una relazione caratterizzata da una notevole intesa creativa e professionale che ha dato vita a film universalmente apprezzati per poi essere travolta da scandali familiari e mediatici piuttosto sgradevoli. Da Manhattan fino a Hollywood per incontrare, nel quinto capitolo, Tom Cruise e Nicole Kidman, coppia scintillante dello star system e connubio artistico-amoroso perfetto perché riassunto in una magica combinazione di bellezza, fascino, talento, successo e ambizione. Dei due grandi divi Zanichelli e Floreano raccontano i film girati insieme, in particolare Eyes Wide Shut che, oltre a essere stato l’ultimo atto di Stanley Kubrick, ha segnato l’epilogo della favola di una delle coppie più amate della storia del cinema.

La quarta e ultima parte del libro è interamente dedicata a Roman Polanski, cineasta nella tormenta, e alla sua vita piuttosto travagliata: dagli orrori infantili dell’olocausto con l’esperienza nel ghetto di Cracovia e la perdita della madre ad Auschwitz, al terribile massacro di Bel Air dove venne barbaramente uccisa Sharon Tate, sua moglie e una delle attrici più belle degli anni Sessanta, fino ad arrivare alle odiose vicende giudiziarie legate all’accusa dello stupro di una minorenne americana. I suoi film, il suo indiscutibile talento, la sua genialità e il suo amore per l’attuale moglie e musa, Emmanuelle Seigner, concludono uno dei capitoli più foschi dell’intero volume.

Amori fatali è un saggio interessante e accurato sulla storia del cinema e molti dei suoi capolavori; è sontuoso, ricco di film, aneddoti, citazioni e corredato da una filmografia e bibliografia che sottolineano il notevole lavoro di studio e ricerca svolto da Massimo Zanichelli e Ilaria Floreano, innamorati della Settima Arte, come tutti i personaggi che raccontano. Un libro che non può mancare nella perfetta libreria del perfetto cinefilo perché, come diceva Jean-Luc Godard, “il cinema ha sempre creato dei ricordi” e gli amori vissuti tra arte e vita fanno parte di questi ricordi.


Autore: Massimo Zanichelli, Ilaria Floreano
Titolo: Amori fatali. Grandi passioni fra cinema e realtà
Editore: Le Mani Editore
Collana: Saggi
Dati: 360 pp, brossura, inserto foto b/n e col.
Anno: 2016
Prezzo: 20,00 €
Isbn: 9788880127031
webinfo: Scheda libro sul sito Le Mani


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