Bianco

Secondo la cromoterapia il bianco "rivitalizza tutto l’organismo, è un colore fresco e solare che apporta energia”. Quello che il regista emergente Roberto di Vito (fino ad ora alle prese con cortometraggi e mediometraggi dalla diversa natura e dalla diversa evoluzione cinematografica – tra i quali ci limitiamo a citare Ai confini della città vincitore del “Globo d’Oro” nel 1998) intende trasmettere è un messaggio del tutto differente. Il filmmaker italiano, alla prese con il suo primo lungometraggio, si è misurato con un film complesso che vuole raccontare la storia di un viaggio interiore, prima ancora che nei luoghi del mondo: Luigi Mariotti è un giovane dall’apparenza semplice con la passione per la corsa. Un bel giorno, senza capire né come né perché, viene rapito da due uomini a lui sconosciuti e il cui intento sembra essere quello di far soldi attraverso una richiesta di riscatto.
Da questo incipit, ispirato a Il Maratoneta (John Schlesinger, USA, 1976) ha inizio l’ intera vicenda: legato mani, busto e piedi ad un materasso piccolo e lercio, Luigi non può far altro che spostarsi con l’immaginazione viaggiando tra il passato e il presente, indagando nei misteri del suo inconscio più profondo, alla ricerca di una spiegazione che non faccia emergere solo l’assurdo del caso tanto veritiero quanto irreale che si trova forzatamente a vivere.
Immersa nel bianco delle mattonelle del pavimento, del muro del soffitto, delle dissolvenze iniziali e finali che aprono e chiudono le scene, l’opera trasmette una sensazione di angoscia asfissiante, di terribile oblio. Emerge una tachicardica incapacità di trovare qualsiasi via d’uscita e un soffocante senso di claustrofobia.
Film praticamente no budget (sotto il tetto dei 10.000 euro, in gran parte finanziato dallo stesso regista), Bianco ha ovviamente disposto di mezzi molto limitati che però, a nostro avviso, non sono sufficienti a giustificate l’incertezza e l’amara sensazione di spaesamento lasciate da quest’eterno limbo, sospeso e ansiogeno, ripiegato su se stesso a tal punto da non lasciare ad altri la possibilità di entrarvi per comprendere la natura dell’opera nelle sue abissali e complesse accezioni.
Titolo originale: Bianco; Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Roberto di Vito; Fotografia: Marina Kissopoulos; Montaggio: Lorenzo Pazzi; Musica: Roberto di Vito; Scenografia e Costumi: Valentina Troisio; Interpreti: Igor Mattei (Luigi Mariotti), Giovanni Piccirillo (Brando), Massimiliano Fedeli (Leo), Claudia Borioni (ragazza dei sogni), Rita Carlini (ragazza d’infanzia), Monika Malinowska (hostess di volo), Alessandro Rossetti-Mariaclaudia Moretti-Daniel Guizzi-Marika De Chiara (amici del bosco), Claudio Cipriani (ristoratore), Rossella Manueli-Giacomo Bartalini (coppia che si bacia), Cosimo Blanda-Paolo Franceschini (esaminatori di lavoro), Lucia Nicolini (ragazza motorino), Alessandro Pasanisi (dottore), Lorenzo Modena-Massimiliano Modena-Irene Cardona (famiglia ristorante), Lorenzo Modena (bambino che saluta), Elisabetta Tucci (voce interiore); Produzione: Roberto di Vito; Durata: 73’; Web Info: http://www.youtube.com/biancofilm http://www.youtube.com/robertofilmaker
