Big little lies (Miniserie) - Teste di Serie

"La capacità di fingere non è forse l’essenza del matrimonio?"
Ed
Provate a immaginare una quieta vita perfetta: in una cittadina in riva al mare nella quale tutti sembrano conoscersi, le giornate scivolano via scandite dal sorgere e dal tramontare del sole, mentre nulla sembra poter scheggiare la cupola di serinità e agiatezza dentro la quale si arroccano famigliole così apparentemente perfette da sembrare formate da comparse; un posto nel quale tutti vorrebbero vivere, lontano da incubi, dubbi, trascorsi burrascosi e dal gelo. Nessun mostro potrà raggiungervi. Ma la perfezione non esiste e i mostri sono già dentro di noi.
Così Big little lies, miniserie in sette episodi, tratta dall’omonimo romanzo di Liane Moriarty e portata sul piccolo schermo da David E. Kelly, per la regia di Jean-Marc Vallée (Dallas buyers club), dipinge con colori d’acquerello una mondanità placida e imbellettata di sorrisi e smancerie: ma i sorrisi sono quasi tutti finti e le smancerie servono solo a tenere a bada il rivale di turno, che si tratti di uno sforzo diretto alla prosecuzione di una semplice recita scolastica o nel cercare di conservare quell’immagine candida e solare che la comunità ci affibbia, pronta a riversare con meschinità tutta l’ipocrisia e i pregiudizi maturati, ma sopiti nel tempo.
La miniserie si sviluppa attorno a quattro personaggi cardine: Madeline (Reese Wintherspoon), madre di famiglia ossessiva e iperprotettiva con un segreto coniugale da tenere ben nascosto; Celeste (una conturbante e afflitta Nicole Kidman), sposata con il marito Perry (Alexander Skarsgård) violento e ossessionato da lei; Jane (Shailene Woodley), giovane madre appena arrivata in città, in fuga da un passato burrascoso; Renata (Laura Dern), avvocatessa ricca e pretenziosa. Quattro donne (a cui si aggiunge in seconda fila Bonnie, nuova compagna dell’ex marito di Madeline, interpretata da Zoë Kravitz) ostinate a spingere le loro vite lungo un sentiero di effimera felicità, in combutta e in ostilità con le intolleranze e le insidie che la società cova nei loro confronti, ma cieche di fronte ai presagi di un infausto prossimo futuro: Kelly smonta la routine e la quotidianità pezzo dopo pezzo per spogliare il microcosmo in cui vivono Madeline e le altre di tutti quegli orpelli da fotoromanzo a cui sono abituate, mettendo a nudo i pregi (pochi) e i difetti (molti) di una cerchia di individui fallibili e inclini al peccato, per quanto questi si impegnino a mostrare l’opposto, a sostenere con stucchevole garbo quello che il vicino di casa pretende di trovare, mentre nascondono e si affliggono sotto il peso dell’eco della tempesta emotiva nascosta da una nebbia di rabbia e gelosia.
Big little lies mostra nondimeno i difetti e i danni dei comportamenti dei genitori che si riverberano sui loro figli, disillusi e costernati dalla realtà, incapaci di comprendere gli sbagli commessi dai loro modelli o, peggio ancora, assimilare il lato oscuro e violento degli stessi, per trasformarsi in ignari persecutori, sperduti sul confine tra ciò che è giusto e ciò che non lo è.
Lasciando che gli eventi prendano corpo in sequenza, in un crescendo di rapporti causa-effetto, Big little lies possiede il pregio di catturare l’attenzione grazie soprattutto a una messa in scena furba e dinamica, che strizza l’occhio ai classici schemi di ricostruzione poliziesca via flashback e interrogatori: la narrazione prende vita per bocca dei testimoni chiamati a ricostruire quanto di tragico accaduto durante una festa in cui tutti i protagonisti hanno convogliato, nel mezzo della quale si raggiunge quel punto di non ritorno che cambierà per sempre la vita di Madeline e compagne, anche se non ci è dato sapere se in meglio o in peggio. Lo si scoprirà, ovviamente, nel corso dell’ultimo episodio, a suggello di una miniserie presentata un pò in sordina, ma che ha saputo pian piano catturare l’attenzione dello spettatore con la giusta dose di dramma, commedia, thriller e svariate interpretazioni di alto livello, fornite da un cast sempre sopra le righe, mai grottesco o caricaturale, nel quale spiccano senza mezze misure Reese Wintherspoon, Nicole Kidman (prestazione fisica di grande impatto scenico) e il lupo cattivo Alexander Skarsgård (davvero una piacevole conferma).
(Big little lies); genere: drammatico; sceneggiatura: David E. Kelly, Liane Moriarty (romanzo); stagioni: 1 (conclusa); episodi prima stagione: 7; interpreti: Reese Witherspoon, Nicole Kidman, Shailene Woodley, Alexander Skarsgård, Laura Dern, Adam Scott, Zoë Kravitz, James Tupper, Jeffrey Nordling; network: HBO (U.S.A., 19 febbraio-2 aprile 2017), Sky Atlantic (Italia, 15 marzo-19 aprile 2017); origine: U.S.A., 2016; durata: 60’ per episodio; episodio cult prima stagione: 1x07 - You get what you need
