CineCult - Intervista a Cinzia Monreale, da Fulci a Lattanzi una regina dell’horror
CineCult , grazie al critico ed esperto del settore Francesco Lomuscio, incontra l’attrice Cinzia Monreale, autentico idolo mondiale per gli appassionati di horror e in particolare della filmografia di Lucio Fulci. Come scordare infatti la sua performance in ...e tu vivrai nel terrore! L’aldilà del Maestro romano, in una scena onirica su un ponte deserto, un pastore tedesco al guinzaglio e gli occhi con le pupille bianche? Di quella scena ne è scaturita anche una statuetta molto ambita dai collezionisti.
L’occasione per incontrare l’attrice genovese sono le riprese del nuovo film di Claudio Lattanzi (già regista del cult Killing Birds), Everybloody’s End.
1) A tre anni da Dark signal, che hai girato nel Regno Unito, torni in un horror italiano con Everybloody’s End di Claudio Lattanzi. Puoi parlarci del film e del personaggio che interpreti?
Premesso che non ho ancora visto una scena del film, posso però immaginarmi uno scenario di grande pathos che avvolge storia e personaggi scritti in maniera sintetica e molto efficace. A cominciare dal misterioso e carismatico personaggio, interpretato da Giovanni Lombardo Radice, alle giovani guerriere e il fantomatico medico… e poi il mio ruolo, ”Bionda”, combattente di non si sa quale causa, ma che lascia presagire risvolti inaspettati. Il tutto diretto da Claudio Lattanzi, che sa bene ciò che vuole sul set, che sa dirigere gli attori e sa tenere le fila di un’impresa che si chiama “fare cinema”.
2) Come ci si sente nell’essere una divina amata in tutto il mondo dai fan del cinema horror Made in Italy?
I fan di tutto il mondo mi hanno fatto riflettere sul mio mestiere, sulla responsabilità che un attore si porta dietro nel scegliere un ruolo. Quando il ruolo è riuscito, il personaggio prende vita nelle esistenze delle persone. Il mio personaggio di Emily del film di Fulci è per alcuni un angelo protettore, per altri una creaturina da proteggere, per altri una figura in cui identificarsi, ovviamente, per altri ancora, un semplice svago. Ma Emily si è aperta un varco emozionale nel cuore di molti, e tutto ciò era non prevedibile, era impensabile nel momento in cui giravamo il film. Ciò che conta nella vita artistica di un attore è arrivare a dialogare con lo spettatore, creare un rapporto, con modalità e tempi diversi che in teatro, ma con altrettanta forza.
3) I due titoli che ti hanno consegnata alla storia del genere sono sicuramente il citato ...e tu vivrai nel terrore! L’aldilà, di Lucio Fulci e Buio Omega, di Joe D’Amato. Puoi raccontarci qualche aneddoto riguardante quei due set?
I set di Joe D’Amato erano contrassegnati da un’efficenza straordinaria, ordine di intenti per arrivare a risultati certi in termini di presa sul pubblico di genere. Mi ricordo, di Aristide, il suo sorriso e la sua certezza calma nel dirigere i suoi film. I set di Fulci erano emotivamente più discontinui, poetici. Questo è ciò che mi si è impresso nella memoria.
4) Tra l’altro, per Joe D’Amato sei stata interprete anche del suo ultimo horror, Ritorno dalla morte - Frankenstein 2000, realizzato in un periodo in cui il cinema di genere italiano aveva da poco visto il proprio tramonto. Come ricordi quel periodo?
Non ho nessun ricordo particolare in base al tramonto di un genere… quando si lavora si cerca di dare il meglio per chi poi guarderà ciò che stai raccontando...
5) Claudio Lattanzi fu proprio uno dei registi che esordirono nel periodo in cui, negli anni Ottanta, l’horror italiano andava ancora forte. Oggi, dopo un documentario su Michele Soavi, torna con il suo secondo film di finzione...
Il documentario di Claudio su Soavi è bellissimo. Claudio ama l’horror ma quanto potrebbe raccontare autorialmente anche altri generi di storie!? E in questo suo documentario viene fuori il suo amore per il cinema e la sua capacità di farlo, oltre che la stima e il grande rispetto per Soavi.
6) C’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare al cinema, magari in un horror?
Non c’è nessun ruolo in particolare ma sicuramente vorrei far parte di una grande storia ambientata nel passato. Antica Roma? Si, per esempio, o in un dramma shakespeariano… in un ruolo di donna forte che dà una direzione agli avvenimenti.
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