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Festival del Film di Roma 2014 - Lulu

Pubblicato il 18 ottobre 2014 da Giammario Di Risio

VOTO:

Festival del Film di Roma 2014 - Lulu

L’euforia dell’ignoto diventerà un colibrì che vola … e l’ignoto vive in una casa sgarrupata, per strada, nella memoria triste e nel suono delle ossa di animale triturate che si confonde con il caos della città. Due anime perse che vagano e dimostrano come il loro percorso esistenziale resti sospeso, forse troppo.

Siamo a Buenos Aires e sin dall’inizio conosciamo Lucas e Ludmilla: Lulu. Non ci interessa sapere da quanto tempo si sono innamorati, già sappiamo che c’è un forte legame tra loro. Lui gira sempre dinoccolato con una pistola tra un furto e il lavoro come raccoglitore di ossa, lei invece sta sulla sedia a rotelle e si è allontanata dalla famiglia. I due vivono in una topaia, soli e con la speranza di avere in futuro una grande famiglia, “cento figli”. Ma la realtà è diversa e mentre la città fa da testimone silenzioso all’incedere dei due la presa di coscienza prepara la sua tavola.

Il linguaggio si affida al filone tipicamente sudamericano, con un realismo che fa della macchina da presa un testimone vicino, “calorosamente” partecipe alle vicende dei protagonisti. A colpire piacevolmente ci sono alcune derive surreali, come gli intermezzi di Lucas, con i suoi occhi stralunati e il fisico mingherlino, che danza durante una rapina o i due feticci, la pistola e la sedia a rotelle, che diventano prosecuzioni plastiche dell’anima, della psiche dei due. Inoltre anche Lulu, con la sua bellezza tragica e la sua iconografia efebica, diventa un vettore visivo di grande impatto. Gli spazi di significazione sono ben definiti, di fatto la "capanna" dei due, quella dei genitori di Ludmilla, il camion carico di ossa e la strada, che a volte si presenta in veste notturna e a volte in veste diurna, fagocitata dai rumori delle macchine.

I problemi tuttavia ci sono, e nascono sul versante della scrittura, con alcune fila del discorso che sembrano sovrapporsi, confondersi eccessivamente portando verso la fine del film ad alcuni interrogativi che sembrerebbero essere crollati sulla costruzione del regista Ortega. Anche la scelta di voler partire con un doppio binario di significazione sui due, lasciando poi, nell’ultima mezz’ora, più spazio al personaggio femminile non convince essendo poco giustificata.


CAST & CREDITS

(Lulu); Regia: Luis Ortega; sceneggiatura: Luis Ortega; montaggio: Rosario Suárez, musica: Nahuel Palenque; interpreti: Daniel Melingo, Nahuel Pérez Biscayart, Ailín Salas; produzione: Ignacio Sarchi; origine: Argentina, 2014; durata: 84’;


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