Festival del Film di Roma 2014 - Roma Termini
La macchina da presa non è mai infingarda viceversa pone una generosa testimonianza e vorrebbe trasferire emozioni, più che riflessioni, anche allo spettatore. Sul palcoscenico abbiamo uno spazio di frontiera attraversato quotidianamente da migliaia di persone con un focus su personaggi al limite; quest’ultimi si raccontano, vivono, si confrontano e poi, un po’ manipolati, ci salutano.
Conosciamo nei primi dieci minuti di film i protagonisti di questo documentario: sono alcuni senzatetto che vivono alla Stazione Termini di Roma e la macchina da presa li segue nelle loro “normali” ore del quotidiano. C’è chi si buca con il metadone e vive di elemosina, chi ha tradito la fiducia della famiglia e vive per strada fagocitato dai sensi di colpa, chi non vede i propri cari da dieci anni e vorrebbe farla finita, chi ha prestato il suo servizio con la legione straniera salvo poi cercare la “pace” su un marciapiede. Una realtà oppressa da un grande spazio di frontiera che diventa passato, presente e futuro.
Il linguaggio sfrutta molto i primi piani e la tecnica dello sfocamento in chiave drammatica, con i protagonisti che, in montaggio alternato, testimoniano la loro giornata tipo. C’è il racconto, il confronto tra i protagonisti con dialoghi che sembrerebbero non studiati a tavolino quando invece, molto spesso, viene a palesarsi eccessivamente la mano del regista esordiente Bartolomeo Pampaloni. La musica incornicia il tutto mentre sul finire del documentario alcune “nevrosi” che sembravano irrecuperabili acquistano uno spazio di fiducia, un senso di speranza.
Un documentario che palesa alcune qualità importanti, come la capacità di restare attaccato al panorama spaziale che prende forma grazie ai suoi protagonisti e l’ottima fotografia, ma che si incarta sul versante della promessa iniziale. Lo spettatore comincia a scoprire qualcosa di autentico salvo poi restare deluso nel momento in cui è la manipolazione a prendere significazione e tesi finale.
(Roma Termini); Regia: Bartolomeo Pampaloni; sceneggiatura: Bartolomeo Pampaloni; fotografia: Bartolomeo Pampaloni; montaggio: Eliott Maintigneux; musica: Zeno Gabaglio, Zen; interpreti: Antonio Allegra, Gianluca Masala, Stefano Pili, Angelo Scarpa Hendrix, Mery, Costantino; origine: Italia, 2014; durata: 79’;