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Venezia 71- Ghessena (Tales)

Pubblicato il 30 agosto 2014 da Filippo Baracchi

VOTO:

Venezia 71- Ghessena (Tales)

Tutto ha inizio a bordo di un taxi tra le strade di una grande città.
Un filmmaker con la sua telecamera alla ricerca di storie da raccontare.
Un tassista con le sue difficolta e problemi.
Vissuti che si intrecciano e si confrontano.

Il film dell’iraniana Rakhshan Banietemad comincia così: senza filtri e compromessi. Otto anni per raccontare situazioni che nascono dal quotidiano, da persone che vivono l’Iran d’oggi, l’Iran della crisi, cercando di difendere i loro diritti. Tutto questo senza budget per il film.

L’operazione complessa di Tales è infatti quella di assemblare tanti cortometraggi per evitare qualsiasi restrizione di censura da parte del governo iraniano.

Variando tra cinema del reale e ricerca narrativa, il film si compone di una decina di quadri nei quali la gente comune si confronta con i problemi d’oggi.
I personaggi di Tales sono tutti alla ricerca di una soluzione e una strada per costruire la propria vita o quella degli altri.
Dai loro discorsi traspare un ritratto dell’Iran, che oscilla tra tradizione e modernità, in cui i soggetti sono soli e tristi, in cerca di qualcuno per potersi confrontare.

Rakhshan Banietema che da diversi anni non presentava un lungometraggio, parte infatti dalla storia che conosce meglio: quella del filmmaker, ovvero di chi dovrebbe per professione raccontare.
Le difficoltà di oggi sono quelle di interpretare una realtà complessa, cercando di trovare un chiaro punto di vista.

In buona parte di Tales, purtroppo il disorientamento per lo spettatore prende il sopravvento, per poi riprendersi sul finale anche grazie alla ottima prova degli attori (tra cui l’attore Peyman Moad conosciuto internazionalmente per il film Una separazione di Asghar Farhadi).

Alla fine del film, sorge comunque una domanda su tutte:
Che importanza hanno ancora le storie in Iran?
Ancora molto.


CAST & CREDITS

(Ghessena); regia: Rakhshan Banietemad; sceneggiatura: R. Banietemad, Farid Mostafav; fotografia: Koohyar Kalari; montaggio: Sepideh Abdolvahe; musica: Siamak Kalantari; interpreti: Golab Adine, Saber Abar, Farhad Aslani, Foojan Arefpoor, Bahare Daneshgar, Mohammadreza, Forootan, Shahrokh Forootanian, Babak Hamidian, Mehdi Hashemi, Negar Javaherian, Baran Kosari, Fatemeh Motamedaria, Peiman Moadi, Hassan Majooni, Habib Rezaei, Atefeh Razavi, Rima Raminfar, Mehraveh Shaifinia, Khosro Shahra; produzione: Iran Novin Film, Maryam Shafie; origine: Iran, 2014; durata: 88’


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