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Gilmore girls a year in the life – Teste di serie

Pubblicato il 5 dicembre 2016 da Vera Viselli
VOTO:


Gilmore girls a year in the life – Teste di serie

Tanto attese, tanto discusse le ragazze Gilmore. La miniserie di Netflix (quattro puntate da circa 90 minuti ognuna - un’eternità assurda, visto lo standard perfettamente funzionante da 40’) ideata da Amy Sherman-Palladino, che era terminata nel 2007 dopo sette stagioni senza però un vero finale, ci è ricascata per la seconda volta, offrendo per così dire un finale a metà.

Avevamo lasciato Rory (Alexis Bledel) 22enne, mentre si apprestava a seguire, come reporter, la campagna presidenziale di Obama e la ritroviamo dieci anni dopo, a 32 anni, intenta a seguire opportunità lavorative che non vanno a buon fine e neanche le piacciono, mentre saltella da una casa all’altra come ospite perché oltre a non avere un lavoro fisso non ha neanche un posto in cui vivere in pianta stabile. E per completare il tutto, è instabile anche la sua situazione sentimentale, con un finto fidanzato che non vede mai mentre sale e scende dagli aerei per vivere una relazione clandestina con Logan, a sua volta promesso sposo di un’ereditiera. La domanda che ogni singolo spettatore ovviamente si pone è: “Cosa è successo”? Che ne è stato della vecchia Rory, quella carina, intelligente, timida, ingenua, che divorava libri mentre Paris (Liza Weil) cercava di divorare lei? Il Washington Post si è letteralmente scagliato sul suo personaggio, definendola “scortese e ingrata, nella maniera più comune che esista”, totalmente permeata di difetti quali “la sua impulsività, il suo egoismo, la sua gonfia autostima, la sua tendenza a scappare al primo segnale di un problema - ed ora è una donna cresciuta, una che sembra non aver imparato dai suoi errori”, per finire con “la sua amoralità. Esce fuori che non c’è niente di bello in un adulto che si muove attraverso il mondo in maniera così incurante”.

In realtà, questa è un’analisi sbagliata perché decontestualizzata. La Rory di oggi, quella che vaga senza meta senza riuscire a capire cosa vuole fare, dove vuole stare e con chi vuole stare, non è semplicemente la brutta copia di quella del 2007: è il simbolo perfetto dell’incertezza globale che ha conquistato il mondo, giovanile e non, che riponeva le migliori e le più alte aspettative nel nuovo presidente e nella completezza della propria istruzione. Era la stessa ragazza che, come molti, aveva completato perfettamente una fase della sua vita ed attendeva di poter fare la sua parte, grande o piccola che potesse essere. Quel mondo, però, l’ha risputata indietro, preda di una bolla finanziaria planetaria ed alle soglie di una nuova presidenza che non è poi così eccitante per i giovani del 2016. Il suo è stato il cambiamento peggiore perché ad essere peggiore era la società che la stava aspettando, mentre Lorelai (Lauren Graham) ed Emily (Kelly Bishop), già donne più o meno affermate, si ritrovano a fare i conti con il senso della perdita di Richard (Edward Herrmann, purtroppo realmente scomparso nel 2014) ma non col vuoto che si ritrova davanti Rory.

L’evoluzione che ci aspettava dal personaggio, e che secondo il Washington Post non c’è stata, si trasforma in involuzione o in una ‘matura imperfezione’ che risulta meno grave dei cameo o passaggi mordi e fuggi di altri importantissimi personaggi della serie: Sookie, miglior amica di Lorelai e cuoca squisita della sua locanda, la ritroviamo nell’episodio finale per una sola sequenza di pochissimi minuti, intenta a preparare le torti nuziali per Lorelai, mentre vaghi accenni del suo passato vengono buttati qui e lì nelle tre puntate precedenti, dai quali si capisce soltanto che si è ritirata in una foresta a studiare il terreno e a fare la boscaiola, come la definisce Michel - più che regalare la torta di nozze, sembra quasi che gli sceneggiatori abbiano regalato agli spettatori la sua presenza perché proprio non potevano evitarla. Dulcis in fundo, la nota (dolentissima) di Dean e Jess: i due amori di Rory, una sorta di Dawson e Pacey, vengono anch’essi relegati come presenze forzate nell’ultimo episodio, mentre invece sarebbe stato necessario un incrocio sentimental-narrativo che li vedesse pienamente coinvolti. In primis perché Dean è stato il primissimo amore di Rory (e la scena che li vede rincontrarsi nel supermarket con lei che gli riserva una spassionata dichiarazione è leggermente fuori luogo se paragonata al tempo che invece Rory dedica, da amante segreta, a Logan) e poi perché Jess era l’antagonista che le ha spezzato il cuore e che è ancora innamorato di lei, tanto da spronarla a capire cosa è davvero destinata a fare, ovvero scrivere un libro, e su cosa scriverlo, ovvero la storia di sua madre e del loro rapporto.

L’ultima considerazione sul finale a metà: se si pensa alla situazione complessiva del personaggio di Rory, non si poteva certo aspettarsi una chiusura definitiva per lei, come invece avviene per Lorelai. Si tratta di una scelta che, quindi, mantiene da una parte aperte le speranze per un possibile seguito delle vicende della banda delle Gilmore, ma che molto più probabilmente rispecchia soltanto il perpetuarsi di quel senso di frustrante e snervante incertezza sul futuro che avvince ogni trentenne di oggi.


(Gilmore Girls: A Year in the Life); genere: drama, comedy; sceneggiatura: Amy Sherman-Palladino; stagioni: 1; episodi prima stagione: 4; interpreti: Alexis Bledel, Lauren Graham, Scott Patterson, Kelly Bishop, Keiko Agena, Matt, Czuchry, Yanic Truesdale, Sean Gunn, Ray Wise, Michael Winters, Todd Lowe, Sally Struders, Liz Torres, Milo Ventimiglia, Liza Weil, Alex Kingston, Danny Strong, Jared Padalecki, Melissa McCarthy; produzione: Paragon Studios, Warner Bros. Television; network: NETFLIX (U.S.A., 25 novembre 2016); origine: U.S.A., 2016; durata: 90’ per episodio; episodio cult prima stagione: 01x04 – Fall


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