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Homeland (Stagione 6) - Teste di Serie

Pubblicato il 14 aprile 2017 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


Homeland (Stagione 6) - Teste di Serie

"Ci sono sempre due lati della stessa medaglia, ricordatevelo!"
- Sekou Bah

Chi è il vero nemico? Da chi il popolo americano deve guardarsi le spalle? La sesta stagione di Homeland, ideata da Howard Gordon e Alex Gansa, basata sulla serie di origine israeliana Hatufim, creata da Gideon Raff, sposta nuovamente il mirino per focalizzarsi su quelle tematiche cospirazionistiche mai così in voga come negli ultimi tempi, abbandonando territori stranieri, per fare i conti con i sussurri e le macchinazioni ordite dai burattinai di “casa nostra”.

Ritroviamo Carrie (una Claire Danes sempre vulcanica) intenta a ricostruirsi una vita normale, lontana dai servizi segreti e dai giochi di potere, a lavoro per una società legale in aiuto dei più bisognosi; tuttavia il corso degli eventi prende una brutta piega quando un giovane musulmano viene arrestato con l’accusa di istigazione al terrorismo su suolo americano e Carrie è costretta a lottare per la sua libertà: una pace illusoria che sfuma quando il giovane Sekou Bah (J. Mallory McCree) muore in un’esplosione originata da un ordigno esplosivo nascosto all’interno del furgoncino che usa per lavoro. Si tratta davvero di un atto terroristico? E se qualcuno avesse, invece, progettato il finto attentato per alimentare odio e soddisfare i propri subdoli fini? A questo evento si intrecciano le macchinazioni del mefistofelico Dar Adal (F. Murray Abraham), uscito definitivamente allo scoperto e pronto a ottenere pieno potere, anche a discapito del fidato compagno Saul Berenson (Mandy Patinkin) e il difficoltoso, quasi disperato, insediamento della neo presidente eletta Elizabeth Keane (Elizabeth Marvel, già ammirata in House of cards), circuita dal terrore di un popolo che chiede giustizia e protezione, alimentato dai falsi dossier di un network televisivo, diretto da un anchorman cinico e senza morale.

In mezzo a questa babele, si trascina a stento, ma con determinazione, il redivivo Peter Quinn (un Rupert Friend che ci regala una straordinaria performance ai limiti dello slapstick), gravato dagli effetti dell’esposizione al gas sarin e dalle menomazioni cognitive dovute a un ictus: è Quinn il personaggio chiave di questa sesta stagione, perennemente in bilico tra giusto e sbagliato, corroso dalla consapevolezza di non poter essere amato dall’amica Carrie, nè di poter riavere indietro la vita di un tempo; ma Quinn è anche un uomo rancoroso nei confronti del sistema che ha aiutato a combattere il terrorismo per anni, anche a discapito della sua vita e deluso, come cittadino, da un governo ormai incapace di discernere il nemico dall’amico, in totale disfacimento e in stato confusionale.

Ed è questa la tematica intorno alla quale viene tessuta la sesta stagione di Homeland: il governo americano, i servizi segreti e lo stesso presidente vengono esaltati in tutta la loro ambiguità, svestendo i panni di “martiri” ed eroi patriottici indossati nel corso delle ultime due stagioni in particolare, svelando pian piano le cospirazioni e “l’altra faccia della medaglia” (quella più veritiera e, per questo, ancor più terrificante) dell’establishment; e tutti, da Peter Quinn, a Dar Adal, a Saul Berenson e perfino Carrie, finiranno schiacciati dallo stesso, in un finale di stagione mai così incerto e aperto.

Questo aspetto è senza ombra di dubbio un pregio (ritrovato), poichè sembrava che Homeland potesse trasformarsi in un prodotto di finta propaganda, snaturato e lontano dagli intriganti propositi iniziali, ovvero scandagliare gli angoli bui di una gestione governativa nebulosa; così la serie può raggiungere di nuovo alti picchi di gradimento, offrendo un prodotto che si evolve sempre sul filo del rasoio, impreziosito da tutti quegli elementi cari ed essenziali alle classiche spy-story. Senza rinunciare a un punto di vista politico esplicitamente accusatorio nei confronti dell’attuale gestione americana: l’ultimo episodio si intitola “America first” e non si tratta di un titolo scelto solo per esigenze narrative (in questo finale si assiste a un evento epocale per i fan della serie). Dite la verità, non vi ricorda qualcuno?


(Homeland); genere: spy-story, thriller; sceneggiatura: Howard Gordon, Alex Gansa, Gideon Raff (serie originale); stagioni: 6 (rinnovata); episodi sesta stagione: 12; interpreti: Claire Danes, Rupert Friend, Mandy Patinkin, F. Murray Abraham, Maury Sterling, Nina Hoss, Hill Harper, Robert Knepper, Elizabeth Marvel, Jake Weber; network: Showtime (U.S.A., 15 gennaio-9 aprile 2017), FOX Italia (Italia, data da definire); origine: U.S.A., 2016; durata: 60’ per episodio; episodio cult sesta stagione: 1x12 - America first


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