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How to get away with murder (Stagione 3) – Teste di serie

Pubblicato il 12 marzo 2017 da Vera Viselli
VOTO:


How to get away with murder (Stagione 3) – Teste di serie

È giunta già alla terza stagione How to get away with murder, la serie in onda su ABC e creata da colei-che-non-sbaglia-un-colpo, ovvero Shonda Rhimes, con protagonista la neo-vincitrice dell’Oscar Viola Davis, nei panni dell’avvocato Annalise Keating. Penalista, temibilissima e di colore, la Keating incarna per l’ennesima volta il prototipo della donna forte voluta dalla Rhimes, che non sembra affatto stanca di ribadire quanto il black (women) power sia vivo e vegeto – dopo la Miranda Bailey di Grey’s anatomy e la Olivia Pope di Scandal. Ma a proposito di stereotipi, non ci troviamo affatto dinanzi ad un’esibizione femminista di perfezione, anzi: le protagoniste delle sue serie distruggono letteralmente i preconcetti e le convenzioni televisive che riguardano la rappresentazione della diversità.

Ci si trova dinanzi ad eroine autoritarie, con menti brillanti (che sia quella medico-scientifica della Bailey o legal-criminale della Keating) ed appetiti sessuali per niente discreti, prontissime ad usarli anche per fini meramente personali. Insomma, niente a che vedere con la domestica di Maude (Ester Rolle) o con la classe operaia media americana. Le donne di colore, con l’avanzare degli anni, guadagnano un certo stile di vita e salgono parecchi gradini di quella scala sociale che prima non le vedeva neanche affacciarvisi, arrivando ad affermarsi a livello lavorativo nei più alti incarichi dirigenziali. Annalise Keating è l’esempio lampante, lancinante di questa presa di coscienza – nonché di posizione sociale: insegna diritto penale al college e terrorizza - letteralmente – il suo cerchio magico di studenti. Sfidandoli, umiliandoli, mettendoli incessantemente alla prova per poi trovarsi però di colpo a doverli proteggere, come se non potesse non fare a meno di ascoltare quell’istinto materno che sembrava essere stato distrutto tempo addietro, insieme al bambino che portava in grembo.

Annalise Keating non è certo un esempio di rettitudine e dolcezza, come invece potrebbe esserlo di professionalità: tradiva il marito (bianco), tradiva l’amante (di colore) con la sua miglior amica (donna), ma di certo non lo faceva per la sua irresistibile avvenenza o la sua accecante bellezza, perché lei non è bella. Però è sexy nel suo non essere un certo prototipo di donna, nel lasciarsi vedere senza capelli prima di andare a dormire, prima di mettersi la parrucca, o appena sveglia, nel non essere alta e magra e nel suo essere quasi strafottente nei confronti della legge, nonostante il suo mestiere. Tanta razionalità e capacità di eludere la giustizia, però, non può durare per sempre, soprattutto considerando l’enorme fatica ed il peso - angosciante, a tratti trascinante – di dover coprire ben tre omicidi.

In questa terza stagione Annalise diviene una sorta di summa, in quanto si trova con le spalle al muro, obbligata a pagare per tutto e per tutti: perde il preferito, Wes; perde la casa a causa di un incendio, perde il suo lavoro di insegnante e la sua credibilità di avvocato; inizia a perdere perfino sua madre per via dell’Alzheimer. E finisce in prigione. Diviene essa stessa detenuta, una di quelle persone che difendeva e si sforzava di non mandare lì, dove lei non è più una super donna ma una semplice femmina nera, di nuovo senza capelli. Intorno, il caos più totale: sparito quell’unico punto di riferimento, il ‘Pendolo’ in un certo senso, i suoi studenti cominciano velocemente ad implodere in quel castello di menzogne finora abilmente messo in piedi per loro, dove ognuno non può più fidarsi dell’altro, in una giravolta di accuse e drammi in cui arrivano a dubitare di loro stessi e di Annalise. Forse questo, per How to get away with murder, è il momento espiativo, in cui i tanti nodi dipanati nelle prime due stagioni devono forzatamente essere sciolti, nella loro dimensione personale e collettiva, persino quello iniziale di questa stagione, ovvero l’omicidio di Wes.


(How to get away with murder); genere: legal, drama, thriller; sceneggiatura: Peter Nowalk; stagioni: 3 (IN CORSO); episodi terza stagione: 15; interpreti: Viola Davis, Alfred Enoch, Jack Falahee, Aja Naomi King, Ramin Djawadi, Billy Brown, Karla Souza, Matt McGorry, Liza Weil, Conrad Ricamora, Behzad Dabu, Charlie Weber; produzione: ABC Studios, ShondaLand; network: ABC (U.S.A., 25 settembre 2014 – 23 febbraio 2017); origine: U.S.A., 2014; durata: 43’ per episodio; episodio cult terza stagione: 03x09 – Who’s Dead?


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