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I cinghiali di Portici

Pubblicato il 10 dicembre 2003 da Mazzino Montinari


I cinghiali di Portici

Per il suo primo lungometraggio, Diego Olivares ha scelto la metafora del rugby. Uno sport tra i cosiddetti minori in Italia. E anche i protagonisti de I Cinghiali di Portici non riscuotono i consensi del grande pubblico. Sono confinati ai margini del mondo e occupano casomai poche righe negli articoli di cronaca quando capita loro qualcosa di grave, ma niente più.
Olivares così unisce il duro gioco del rugby alle storie di minori caduti nel giro della droga o comunque definiti a rischio e per questo momentaneamente parcheggiati in una comunità di recupero.
Sono giovani in transito, così come in transito è la macchina da presa che per un attimo si sofferma sulle loro esistenze. E sono ragazzi che nonostante la giovane età hanno già un vissuto alle spalle e che sanno quanto la risalita sia un’impresa ardua, da affrontare giorno dopo giorno, placcaggio dopo placcaggio, oggi in una comunità che li impegna nell’allevamento di animali o nel giocare a rugby, e domani chissà dove. Questa incertezza sul futuro ci fa tornare al rugby e alla palla ovale che ha la stessa curiosa forma del mondo e i cui rimbalzi sono simili alle esistenze dei protagonisti ma anche alle nostre: imprevedibili e irregolari.
Olivares ha il merito di seguire le vicende dei ragazzi senza salire in cattedra, non li giudica né li compatisce, filma un frammento di realtà consegnandolo all’attenzione di un pubblico che per sua natura è disattento. Questa sfiducia viene sottolineata cambiando in corsa le regole del cinema sportivo. Infatti, Olivares lascia in sospeso le sorti della squadra, non sapremo mai se avranno vinto o perso, come del resto non conosceremo mai quali saranno gli esiti delle vite dei giocatori.

[dicembre 2003]


regia: Diego Olivares; sceneggiatura: Diego Olivares; fotografia: Cesare Accetta; montaggio: Giuseppe Franchini; musica: Zabrinski; interpreti: Ninni Bruschetta, Carmine Borrino, Carlo Caracciolo, Vito Colonna, Vincenzo Gambardella, Michele Gente, Salvatore Grasso, Sergio Longobardi; produzione: Donatella Palermo, ASP; origine: Italia 2003; durata: 85’.


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