Il conflitto delle idee [libro]
"Brutta bestia il contenutismo, perché si ostina a fissare il dito che punta
alla luna. E pretende di discutere del dito. I contenutisti, poi, sono coloro
che al “contenuto” ci arrivano sempre dopo. Compiuta la circumnavigazione
del dito si scopre che, dopo la giravolta su se stessi, quasi sempre c’è
qualcos’altro cui non si era pensato."
dalla recensione del film The Wolf of Wall Street
Esiste ancora una critica cinematografica in Italia? Come la critica si pone con il panorama odierno, fatto di articolazioni e complessità? Ma soprattutto la critica è ancora in grado di raccontare il presente e allo stesso tempo sviluppare una posizione?
Non sono domande di un militante di cineclub, ma sono quesiti che un testo semplice e diretto come Il Conflitto delle Idee pone al lettore. In un’era in cui la critica cinematografica è principalmente online, tutto diventa veloce, tecnico, opinabile, comunicabile e dunque consumabile. Ma tutto non costituisce conoscenza.
Giona A. Nazzaro è un critico che ama il cinema, come molti, ma che conosce il cinema, come pochi.
Questo è bene sottolinearlo, perché di libri di cinema ce ne sono molti, troppi, ma la qualità non è sempre delle migliori. La critica cinematografica non è strumento per giudicare (in questo libro non ci sono fortunatemente stelline o pallini), ma per creare connessioni, per far prendere al pubblico una posizione. Non è soltanto uno strumento per pochi eletti, cinefili, studenti del Dams, aspiranti critici e giornalisti del settore, ma è arte della parola, del divulgare e articolare idee che fondano la settima arte. Un strumento di conoscenza.
Come sottolinea Marco Müller nell’introduzione, la Settima Arte è entrata nelle nostre vite, è presente perennemente nei nostri discorsi, è diventata “la forma del nostro dire”. E’ su questo che il lavoro del critico si dovrebbe distinguere.
Proprio sulla forma Il conflitto delle idee si dimostra una brillante raccolta dei nostri giorni, uno di quei libri che andrebbero letti in piena libertà (ideologica e politica), a salti oppure partendo dalla fine. Un libro che non vuole costruire teorie e dogmi ma raccontare la realtà di oggi, in modo diretto, attraverso il cinema e allo stesso tempo divulgare in modo efficace la settima arte. Perché è proprio l’articolazione tra questi due discorsi apparentemente distanti a costituire la cifra stilistisca della raccolta.
Le recensioni uscite durante il 2009 e il 2014 (da Tra le Nuvole di Jason Reitman a Le Meraviglie di Alice Rohrwacher), gli anni della crisi e del cambiamento del digitale al cinema, costituiscono una scansione chiara e definita del presente sia dal punto di vista cinematografico che sociale-politico. I titoli, scelti secondo criterio di uscita in sala, dimostrano l’attenzione della critica al presente, e non come prassi retorica puramente cinefila. La casa editrice Bietti ha compiuto un’operazione coraggiosa nell’editare le recensioni prodotte per l’online dalla rivista Micromega, raccogliendo anche alcune interviste (da segnalare quella a John Landis, una lezione di cinema) caratterizzati da una chiara e pratica consultazione cartacea. Con questa operazione è riuscita a dare dignità e visibilità a testi che nella molteplicità dell’online sarebbero stati presto dimenticati o perduti.
Un peccato, questo, per il lettore e per la critica di oggi.
Autore: Giona A. Nazzaro
Titolo: Il conflitto delle idee
Collana: Bietti Heterotopia
Editore: Bietti
Dati: 224 pp, brossura
Anno: 2014
Prezzo: 16,00 €
Isbn: 978-88-8248-324-1
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