Kyle XY

«Il bicchiere è un contenitore: è il contenuto quello che conta». Questo è quanto il giovane Kyle sente pronunciare dal suo mentore Adam Baylin, mentre questi cerca di insegnargli la telecinesi, sottolineando come non debba essere il bicchiere a muoversi, bensì il liquido che in esso è contenuto. Sagge parole il cui significato più profondo potrebbe essere esteso a qualsiasi parte dell’umano vivere. Perché l’acqua, che è gioia e nutrimento per ognuno di noi fin dalla nascita, è la particella base del mondo che pulsa e vive come un tutt’uno, organismo che dall’acqua nasce e nell’acqua muore, come in un film di Andrej Tarkovskij: Kyle ha riposato in un liquido amniotico, rinchiuso in un sarcofago (ma l’essere organico è sempre più importante della gabbia tecnologica che lo nutre imprigionandolo); e Kyle getterà le ceneri di una persona cara, svuotando amorevolmente un’urna in un torrente che placidamente scorre immerso in un maestoso, eppure silenzioso, bosco del Nord America. Ma anche la psiche e la mente, a questo punto, diventano più importanti sia del corpo che della sua semplice esteriorità (imposta dalla società?): perché «La magia è nella tua mente: devi solo trovarla e liberarla». La mente, quindi, controlla il corpo, in un percorso di ascesi mistico-scientifica, col fine di «Cambiare dentro, cambiare il mondo intorno a me».
Il 29 novembre, sul canale Fox di Sky, è iniziata la programmazione delle tredici puntate della seconda stagione di Kyle XY, in onda ogni giovedì sera con doppio appuntamento alle 21.00 e alle 21.50. I dieci episodi della prima sono andati in onda sul satellite questa estate, ma nulla di Kyle si è ancora visto sulla tv generalista (nei prossimi mesi dovrebbe atterrare sul palinsesto di ’Italia 1’, canale giovanilistico per antonomasia). E, intanto, sono già stati annunciati i tredici episodi della terza serie, previsti per il 2008 sia negli Stati Uniti che in Italia.
Kyle XY con leggerezza, equilibrio e maturità si libra tra fantasy e science-fiction, con elementi conclamati di spy-story, come in Cronenberg. Nella prima serie vediamo un adolescente (Matt Dallas), destarsi nudo da posizione fetale, nei boschi intorno Seattle. Giunge in una cittadina: non sa parlare, non sa comprendere i bisogni corporei più alimentari e le regole sociali più elementari e, soprattutto, non ha l’ombelico. Viene spedito in una sorta di orfanotrofio, casa che non può essere anche famiglia. Sarà la psicologa Nicole Tragger (Marguerite MacIntyre) ad accorgersi delle eccezionali facoltà del giovane, come una memoria visiva prodigiosa e un’abilità artistica fuori dal comune, oltre a straordinarie capacità di elaborazione matematica. La donna, oltre a prenderlo in cura, lo ospiterà come una Madre e lo chiamerà ’Kyle’, accettandolo e accudendolo assieme al resto della famiglia: il marito Stephen e i due figli adolescenti, Josh e Lori. Dal passato del ragazzo, però, emerge un uomo forse pericoloso: Tom Foss (Nicholas Lea, già Alex Krycek in X-Files). Con lo scorrere della storia il mistero sembra diradarsi, fino al colpo di scena che chiude la prima serie. La seconda vede l’ingresso in scena di Adam Baylin e di un altro essere simile al ragazzo: Kyle XX, ribattezzata col nome di Jessi.
Kyle, dunque, è un novello Superman (ed evidenti sono i legami con Smalville). E si chiama come uno dei personaggi di un’altra saga fantascientifica, la celebre 4400, che ha raccontato un’utopia di crescita per l’umanità grazie ad alcuni esseri, superiori come degli X-Men, diventando anch’egli protagonista di un’avventura fra le potenzialità illimitate della mente e del corpo. Ma è un essere nel cui sguardo è facile leggere l’innocenza e la meraviglia che solo i bambini possono avere, quando sono posti di fronte alle cose del mondo: come il candore di un Edward mani di forbice o di un E.T., stranieri e alieni anche loro. E in Kyle non c’è nulla di familiare, perché non reagisce con violenza, possedendo la bontà dei saggi: nato da un bozzolo, essere umano sui generis, non è contaminato dal mondo, forse proprio perché nella Natura è venuto al Mondo. E il suo Destino messianico è contaminare il Mondo, lui sospeso tra umano e non-umano: come in un film di Cronenberg, ma con le caratteristiche della levità e di una assai minore inclinazione verso la sperimentazione nella narrazione audiovisiva.
Kyle XY è principalmente rivolto ai teenager ed è, in questo momento, quanto di meglio la televisione possa loro offrire: perché segue un intento educativo (cercando di combattere quel senso di abbandono che spesso alberga in tanti ragazzi), ma con dolcezza, senza divenire troppo didascalico, mostrando quanto ogni adolescente sia un essere meraviglioso, debole e forte allo stesso tempo, poiché ancora in fase di formazione. Assai interessante è il modo in cui viene trattato il tema dell’Amore: argomento centrale nella vita di ognuno, in particolare in quella di chi lo scopre per la prima volta, in questo serial è sì importante, ma non diviene preponderante in maniera stucchevole, essendo piuttosto considerato ’solo’ come una parte del Tutto. Grazie a questi motivi Kyle può essere apprezzato da qualunque fascia d’età, dal momento che, come molta altra fiction americana, tratta il pubblico considerandolo tutto come se fosse adulto e non come una massa senza testa, divenendo un fantascientifico viaggio negli spazi infiniti che giacciono nell’interiorità di ognuno: come in Tarkovskij.
(id.) Regia e sceneggiatura: AA.VV.; soggetto: Eric Bress e J. Mackye Gruber; fotografia: Karl Herrmann, Scott Williams; montaggio: Barry L. Gold, Heidi Scharfe, Kurt Bullinger; musica: Michael Suby; interpreti: Matt Dallas (Kyle), Marguerite MacIntyre (Nicole Trager), Bruce Thomas (Stephen Trager), April Matson (Lori Trager), Jean-Luc Bilodeau (Josh Trager), Chris Olivero (Declan McDonough), Kirsten Prout (Amanda Bloom), Nicholas Lea (Tom Foss), Jaimie Alexander (Jessi XX); produzione: Touchstone Television, ABC Studios, BenderSpink, Kyle XY Productions; distribuzione: Buena Vista Television, ABC Family; origine: U.S.A. 2006; durata: 40’ ogni episodio (dieci la Prima serie, tredici la Seconda); web info: minisito su Fox Italia.
