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Festival del Film di Roma 2014 - Largo Baracche

Pubblicato il 24 ottobre 2014 da Agostino Devastato

VOTO:

Festival del Film di Roma 2014 - Largo Baracche

A Napoli si chiamano “e uagliun e miez a via”, i ragazzi di strada, giovani anime cariche di rabbia, passione, dolore, ma soprattutto amore, che scorrazzano sui loro motorini negli stretti vicoletti dei Quartieri Spagnoli, l’area di Napoli che si inerpica sul centro storico, a pochi passi dalla via “dei signori”, Via Toledo. Raffaele Viviani la definiva “na via nobile mmiez a doje chiaveche”, una via nobile in mezzo a due fogne, una delle quali sono appunto i Quartieri Spagnoli, ancora oggi area malfamata, che fa da sfondo ai piccoli ritratti sentimentali di Gaetano Di Vaio sui giovani “e copp e quartier”. Largo Baracche è il crocevia in cui si incontrano e passano le loro giornate questi ragazzi di vita, è dove si fermano a parlare, sognare e discutere aggressivamente sul futuro, il grande assente nelle loro vite.

Dove sta il futuro? Che cosa sono queste cose che gli altri chiamano futuro, opportunità, lavoro? I ragazzi dei Quartieri Spagnoli ne parlano con rabbia, e non ne vengono a capo. Vivono alla giornata, fanno lavoretti, campano di piccole illegalità, come fare il parcheggiatore abusivo, subiscono da violenza della camorra fin dalla prima infanzia. Gaetano Di Vaio da ragazzo era uno di loro, aveva anche lui la sua “batteria”, la sua banda di amici con cui affrontava la vita con i pochi mezzi che avevano a disposizione. Anche lui è cresciuto "n’copp ‘e quartier", che sono sempre stati considerati la bandiera della Napoli pericolosa, il Bronx partenopeo.

Largo Baracche ci mostra con una straordinaria sincerità il ritratto della vita di quartiere, la macchina da presa si mette lì, ad osservare i ragazzi che vivono e discutono delle opportunità che non avranno mai. Sognano di farsi notare, di gridare alle istituzioni di non continuare in questa perpetua ghettizzazione dei Quartieri Spagnoli. Sono ragazzi carichi di amore inespresso, come quello del giovane Carmine, che non riesce a dichiararsi alla ragazza che gli piace. È l’azione che gli manca, il gesto di andare da lei e dichiararsi, la stessa mancanza di determinazione che viene rimproverata ai ragazzi che non vogliono studiare, che si arrendono alle cose così come sono, senza tentare di cambiarle. Ognuno deve fare la sua parte, ognuno ha il diritto di sognare, anche Carmine e la sua “batteria”.

In Largo Baracche si sente tutto l’amore profondo che Di Vaio offre ai suoi ragazzi, e al suo quartiere, quando parla con loro e quando semplicemente li osserva, lo fa da uomo innamorato. I ragazzi ormai vedono in lui un mentore, lo amano a loro volta e seguono le sue orme, quelle del riscatto.


CAST & CREDITS

(Largo Baracche); Regia: Gaetano Di Vaio; sceneggiatura: Gaetano Di Vaio; fotografia:Salvatore Landi; montaggio:Paco Centomani, Simona Infante; musica: Fabio Gargano; interpreti:Carmine Monaco, Giovanni Savio, Mariano Di Giovanni; produzione: FigliDelBronx, Minerva, Eskimo; origine: Italia, 2014; durata: 65’


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