“Che cosa ne è oggi del cinema di genere? Qualche tempo fa veniva dato per spacciato, sotterrato dalla retorica di contaminazioni, de-generazioni, morte dei generi, snobismi trash & pulp. [...] I generi sono sempre lì, insomma, al crocevia tra il mito e lo spettacolo, in posizione cruciale tra l’industria e l’autore. Solo che, per loro natura, sono anche in posizione cruciale tra l’industria e l’autore: cambiano, slittano, si trasformano, si contaminano e si rinnovano continuamente, lasciando magari perplesso chi vorrebbe sempre ricollegarli a ciò che erano nel periodo classico dello studio-system, cioè circa mezzo secolo fa.” Queste le premesse sui poggia questa pubblicazione che sta tra il libro e la rivista (con tanto di rubrica “Film - Festival - Rassegne - Vhs & Dvd - Libri”), curata da Renato Venturelli e arricchita dalla partecipazione di critici come Giona A. Nazzaro, Roberto Lasagna, Aldo Viganò, Alessandro Borri, Michela Corbelli, Anton Giulio Mancino... tutti concentrati nel definire nuovi generi o il progressivo sviluppo di quelli classici. Nazzaro, per esempio, “conversa” con Joe Dante, Lasagna si interroga sull’horror dei nostri giorni, Borri e Corbelli si interrogano su “Quel che resta di Hong Kong”... Un testo interessante che per la molteplicità dei temi, il largo spazio dedicato alle interviste e la già citata rubrica, ha un senso più che altro come rivista... un augurio questo, che nasca cioè un luogo di riflessione sui generi, il loro sviluppo e il loro destino, che possa abbracciare i punti di vista e i temi più vari.

[Agosto 2005]

CINEMA&GENERI 2005
A cura di Renato Venturelli
Le Mani
pp. 144, Euro 12,00