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Libri - Federico Fellini. L’arte della visione

Pubblicato il 13 aprile 2010 da Chiara Piccolantonio


Libri - Federico Fellini. L'arte della visione

"Ho bisogno di una realtà completamente ricostruita. Questa è la chiave del mio lavoro, se devo individuare un’estetica, o più che altro una bussola, un criterio, un itinerario psicologico. Non so sfuggire alla necessità di creare un mondo come se dovesse vivere per conto suo. Una creazione completa, condotta con una minuzia, con un’attenzione quasi maniacali, con un rigore scientifico, non solo espressivo. Pesi, volumi, colori. Invece, visto che l’ho creato, ho la curiosità di raccontarlo con la macchina da presa".

Il mondo creato da Federico Fellini, per ammissione del regista stesso, è un mondo estremamente “falso”, eppure sostanzialmente vero, nonostante sia mediato da un criterio di indagine e di invenzione astratta. Il mondo creato dal regista di 8 e 1/2 all’interno dei suoi film è rappresentazione di un’esperienza del tutto personale, di sogni, speranze, ricordi, di un’osservazione mai distratta, ma anzi fervida di emozioni. Sin dalla prima domanda di questo interessante libro/intervista al Maestro riminese pubblicato da Donzelli, Fellini mostra una chiara visione della propria arte, intenzionata a creare un suo mondo, non soltanto a rappresentare in diverso modo la realtà.

L’arte della visione raccoglie infatti un’ampia intervista - conversazione (come viene definita nel sottotitolo del volume) curata da Goffredo Fofi e Gianni Volpi (uno storico critico dei Quaderni Piacentini, l’altro direttore della mitica rivista Ombre Rosse) tenuta presso lo studio romano di Fellini a Corso Italia. Siamo nell’aprile del 1993, a sei mesi dalla morte del “mostro sacro” del cinema italiano. Fulcro delle conversazioni non è tanto una panoramica sul cinema del grande Maestro, quanto il Cinema nella sua ampiezza di argomenti, spunti, sollecitazioni intellettuali. Una Settima Arte sviscerata da Fellini che la considerava rappresentativa dell’intera sua vita.

Nei primi anni Novanta del Novecento il cinema era già cambiato, lo spettro della televisione era divenuto ormai una realtà: il regista ne è consapevole, si evince leggendo le sue dichiarazioni, ammette lo sfacelo con profonda tristezza e disincanto, passando dai ricordi e dalle speranze maturate in giovane età, alla disillusione del presente. Con nostalgica passione, Fellini apre lo scrigno dei ricordi a una serie di aneddoti, divagazioni, riflessioni su se stesso e la sua arte. Nelle sue avvincenti e articolate, selvagge, lucide risposte lega con maestria pianificazioni, idee, autori completamente agli antipodi, creando correlativi oggettivi di grande fascino e affabulazione. Uno charme naturale che ha sempre permesso al regista di ammaliare i suoi spettatori, ma dietro al quale, si palesava una profonda malinconia, quasi una sorta di rassegnazione per il presente. Il Cinema non era più quello di una volta, mancava la voglia di sperimentare, di sfidare, di creare, nessuno voleva più scontrarsi con la mercificazione del presente, e i produttori non erano più disposti a sovvenzionare un regista che costava troppo, e forse troppo vicino alla fine dei suoi giorni.

Il libro, corredato da otto fotografie inedite di Paul Ronald sul set di 8 e 1/2, presenta anche alcune dichiarazioni sul Maestro italiano di tredici grandi registi internazionali, tra i quali Woody Allen, Spike Lee, Oliver Stone e l’anch’esso compianto Robert Altman, e non manca, attraverso una lunga carrellata di pensieri e ricordi, di analizzare i film più importanti del regista classe 1920.
Fellini pone quindi l’accento su tre momenti particolari della sua carriera, corrispondenti a tre grandi opere: La dolce vita, e la sua dolcezza misteriosa, Il Casanova, con il suo estremo libertinismo, e infine La voce della Luna, film di malinconia e di dolore, ma soprattutto di grande solitudine, una sorta di summa della sua grande opera cinematografica, ricca di rimandi e citazioni. Passione, grande amore per l’Arte, malinconico disincanto per qualcosa che non c’è più, affascinante immaginazione e fervida creatività: nelle pagine di questa lunga intervista, così importante, così significativa, a conclusione di una carriera che rappresenta l’intero cinema italiano, traspare l’Uomo-Fellini, con tutte le sue paure, sicurezze, la sua rassegnazione e la sua voglia di cambiamento. Pagine toccanti, dunque, impregnate di storia del cinema, di letteratura e di arte, perché è l’uomo stesso che le racconta a rappresentare l’arte e la creatività in ogni sua sfaccettatura.


Autori: Goffredo Fofi e Gianni Volpi
Titolo: Federico Fellini. L’arte della visione. Conversazioni con Goffredo Fofi e Gianni Volpi
Editore: Donzelli
Collana: Saggine
Dati: 106 pp, copertina in cartoncino, formato 11X17, 8 fot. b/n di Paul Ronald
Anno: 2009
Prezzo: 16,00 €
webinfo: Scheda libro sul sito Donzelli


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