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Libri - Mike Leigh

Pubblicato il 15 maggio 2010 da Lorenzo Vincenti


Libri - Mike Leigh

Mike Leigh on Mike Leigh è il titolo originale del corposo testo di origine inglese dedicato ad uno degli autori più importanti e significativi che la terra albionica abbia sin qui prodotto. A idearlo e curarlo nell’ormai lontano 2008 è stata la studiosa, giornalista e saggista londinese Amy Raphael mentre a editarlo nel nostro paese ci ha pensato di recente la Isbn Edizioni, società di Milano non specializzata nel settore cinematografico ma abbastanza aperta e lungimirante per accogliere nella propria offerta editoriale un’opera particolare, curiosa e interessante come quella che qui vi presentiamo.

Prima di tutto è doveroso sottolineare come il testo in questione non si ponga il compito di penetrare con la lente d’ingrandimento analitica l’operato artistico del quasi settantenne regista di Manchester, compito affidato ad altri tipi di testi e studiosi, bensì come esso voglia semplicemente produrre, attraverso lo strumento efficace e diretto dell’intervista, una documentazione sufficientemente ampia e sostanziosa su un mondo non molto conosciuto. Le circa 340 pagine del testo infatti, non sono altro che il frutto del pedinamento costante a cui Amy Raphael ha sottoposto per lungo tempo l’autore di Segreti e bugie, Tutto o niente e Il segreto di Vera Drake con l’intento di raccogliere le sue dichiarazioni, annotare le risposte e dibattere sulle considerazioni personali di uno dei registi più riservati e schivi del panorama cinematografico contemporaneo.

Il risultato va ben oltre la semplice intervista e diventa, agli occhi del lettore, un vero e proprio dialogo, piacevole, costruttivo, basato sulla reciproca fiducia e su una crescita costante della sintonia tra intervistato e intervistatore. Scorrendo le parole si respira il feeling instaurato tra i due. Si sente crescere con lo scorrere delle pagine e nell’approfondimento costante degli argomenti trattati. La loro diviene, strada facendo, una intensa discussione che come filo conduttore principale mantiene la pratica cinematografica (di cui i due discutono a 360 gradi senza censura e riserve di alcun tipo) ma che talvolta da essa si allontana per andare ad affrontare argomenti e tematiche care all’autore (come la politica, la società, il costume). Per la prima volta forse il lettore italiano avrà l’opportunità, leggendo il testo della Raphael, di entrare nell’intimità del Mike Leigh autore, di conoscere a fondo quella particolare metodologia da lui utilizzata nell’atto della creazione artistica, di apprendere una volta per tutte e direttamente dalle sue parole i più intimi meccanismi di una poetica sinora appresa solo tramite l’intercessione di critici e addetti ai lavori.

Film dopo film, periodo dopo periodo, Mike Leigh passa in rassegna di fronte alla sua interlocutrice più di cinquanta anni di carriera, mettendo a nudo insicurezze, difetti e successi, abbattimenti e rinascite, vittorie e sconfitte, regressioni e miglioramenti; stando sempre attento a non concedersi troppo ma smentendo sostanzialmente la leggenda che lo vorrebbe burbero e scontroso. Al contrario Leigh concede al lettore di entrare nel proprio mondo, descrive egli stesso ciò che più gli sta a cuore sia umanamente che professionalmente, sente l’esigenza di dover spiegare quali siano i sentimenti che guidano lui e la sua vasta schiera di fidati collaboratori nel momento della lavorazione vera e propria. Per questo motivo, nonostante la lunghezza del testo, ci si appassiona egualmente nel leggere parole intrise di verità e concretezza, si rimane attaccati alla voglia di vedere confermate o confutate tesi diffuse nell’opinione pubblica e che hanno accompagnato per anni il cammino professionale di questo immenso cantore dell’animo umano.

Certo, alla lunga lo stile ripetitivo di un’intervista così lunga potrà sembrare anche stancante ma, d’altronde, come ogni testo di questo tipo, esso non ha l’urgenza di essere consumato rapidamente e soprattutto può godere del vantaggio di essere fruito parallelamente alla visione dell’intera filmografia dell’autore. In primo luogo per avere l’immediata conferma ‘audiovisiva’ alle teorie di Leigh e, successivamente, per respirare quella stessa atmosfera, da lui descritta nel testo, che lo ha animato nella creazione di tante porzioni di cinema indimenticabile. E’ grazie a questo importante lavoro quindi che potrete finalmente capire le dinamiche di un tipo di cinema difficile, intricato e rischioso come quello dell’irsuto autore; potrete avere il quadro completo della gamma emozionale adoperata da Leigh nei suoi lavori e conoscere nel dettaglio genesi, sviluppo e completamento di momenti mitici presenti nella sua filmografia. Come il primo incontro tra Cynthia e Hortense in Segreti e bugie, la scena dell’arrivo della polizia a casa di Vera Drake, l’infarto del piccolo grande Rory in Tutto o niente; per non parlare delle scene di violenza di Naked, l’appassionante coralità di Topsy-Turvy o le spigolosità caratteriali dei primi personaggi del suo cinema (Belle speranze, Bleak moments, Dolce è la vita). Solo alcune delle tappe di un viaggio appassionante e gustoso che, grazie alla parole del diretto interessato, riesce a portare il lettore dalle sponde più sconosciute di una carriera lontana (l’adolescenza, gli esordi, le opere televisive) sino alla maturità artistica di Happy go lucky, l’ultima fatica prodotta dal maestro di Manchester su cui Amy Raphael si sofferma nel finale per descriverne la scansione lavorativa e registrarne, con l’ausilio del suo creatore, le fasi più intime di crescita ed evoluzione artistica. Degno finale per un’opera di stampo giornalistico, non difficile da assorbire ma certamente densa, diretta ed estremamente interessante.


Autore: Amy Raphael
Titolo: Mike Leigh. Dialogo allo specchio con il regista di Naked, Segreti e bugie, Topsy-Turvy, Il segreto di Vera Drake, Happy-go-lucky.
Editore: Isbn Edizioni
Collana: Varia
Dati: 344 pp, ill. b/n
Prezzo: 22,00 €
Anno: 2010
webinfo: Scheda libro su sito Isbn


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