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Libri - Oltre la vendetta. Il cinema di Park Chan-wook

Pubblicato il 1 giugno 2011 da Donato Guida


Libri - Oltre la vendetta. Il cinema di Park Chan-wook

Quando si parla del cinema orientale i nomi da citare sono quasi sempre gli stessi: da Akira Kurosawa a Kim Ki-duk, da Kenji Mizoguchi a Wong Kar-wai, da Yasujiro Ozu a Zhang Yimou. Tutti nomi, questi, che all’orecchio dell’esperto di cinema risuonano tanto facilmente quanto è difficile (a volte) pronunciarli. Altre volte sono nomi talmente “potenti” da essere riconosciuto anche dai non appassionati cinefili. Il caso di Park Chan-wook è molto particolare: se citato, il suo nome potrebbe non portare a nessun risultato nella mente dei lettori/ascoltatori, ma una volta snocciolati i titoli delle sue opere più famose (almeno in Occidente) non si può fare altro che ammettere di “conoscerlo”. Questo risultato, però, potrebbe essere visto anche come un’arma a doppio taglio: se da un lato si può affermare di aver visto l’ormai famosa “trilogia della vendetta” (che trilogia in realtà non è, così come afferma lo stesso Park), dall’altro lato nasce il problema (per molti) di essersi fermati esclusivamente a queste tre opere, tralasciando un approfondimento che, tra lungometraggi e cortometraggi, conta altre nove opere (certo non tante, ma sicuramente di egual importanza rispetto alla fantomatica trilogia, se non addirittura superiori).

Sono pochi gli anni di carriera alle spalle – il suo esordio dietro la macchina da presa avviene nel 1992 con Moon is the Sun’s dream – eppure Park Chan-wook è stato fin da subito riconosciuto come uno dei più promettenti registi asiatici, nonché vero e proprio emblema dell’underground asiatico. Questo ovviamente non solo per il fatto che abbia realizzato Mr. Vendetta (2002), Old Boy (2003) e Lady Vendetta (2005) – la famosa “trilogia”, ma anche perché è stato capace, grazie ai suoi precedenti e successivi film, di creare una propria e personalissima filosofia che permette alle sue opere di essere facilmente riconoscibili. Una filosofia che si potrebbe considerare violenta e aggressiva, ma sicuramente adatta a trasportare la realtà sullo schermo filtrata dagli occhi e dalla mente di Park.

Grazie al suo libro Oltre la vendetta. Il cinema di Park Chan-wook, Michelangelo Pasini riesce a cogliere l’importanza e la bellezza dei film di Park proprio oltrepassando quella “barriera della vendetta” che induce lo spettatore occidentale ad acclamare l’autore esclusivamente per la violenza delle sue immagini. Certo è che lo stesso regista coreano attraverso le sue dichiarazione non aiuta molto a superare l’idea di violenza alla base delle sue opere: «Molte volte rimango sveglio nel letto immaginando le torture più crudeli. Mi figuro il modo più terribile di rovinare la vita di questa o quella persona. Dopodiché posso addormentarmi col sorriso sulle labbra. Fino a che rimane confinata nel territorio dell’immaginazione – più è crudele, più è efficace – la cosa è salutare. La raccomando anche a tutti voi. E spero che i miei film possano in qualche modo aiutare la vostra fantasia a diventare almeno un filo più crudele».

Al di là delle dichiarazioni di Park, ovviamente viste sia un po’ come provocatorie che anche come pubblicitarie (ognuno tira l’acqua al suo mulino, anche i registi sudcoreani), il bel libro di Pasini, oltre che riportare alla luce gli avvenimenti più importanti della vita di Park Chan-wook (sia personali che cinematografici), come ad esempio la prima visione di La donne che visse due volte (1958) di Alfred Hitchcock, film capace di far nascere in lui la forte volontà di divenire regista, tende anche a realizzare un contesto molto più ampio, non lasciando solo spazio allo studio delle opere del regista, ma immettendo il tutto in un esplicativo riassunto di storia (non solo cinematografica) della Corea, così da permettere al lettore di ampliare la propria visione.
L’opera di Pasini è sicuramente una delle più complete in Italia per quanto riguarda uno studio sulla vita e i film di Park Chan-wook, e, come detto poco prima, interessante non solo per gli appassionati di cinema, ma anche per chi Park lo conosce solo per la “trilogia” – e ovviamente grazie al libro di Pasini è possibile capire il perche si tratti effettivamente di una pseudo-trilogia. Un libro, dunque, che offre finalmente a Park Chan-wook il posto che merita nella cinematografia contemporanea.


Autore: Michelangelo Pasini
Titolo: Oltre la vendetta. Il cinema di Park Chan-wook
Editore: Ass. Culturale Il Foglio
Collana: Cinema
Dati: 235 pp, bross., ill. b/n
Prezzo: 18.00 €
Anno: 2010
webinfo: Scheda libro su sito Il Foglio Letterario


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