Libri - Peter Greenaway (Film, Video, Installazioni)

Ci sono libri scritti sull’onda di una curiosità momentanea, frutto di un’illuminazione fugace coi classici refusi che affollano una prosa sciorinata in fretta, sull’onda dell’entusiasmo. Ti coinvolgono nella lettura come un formicolio leggero sulla pelle che un po’ è brivido ed un po’ è la combinazione del momento. Son belli, ma raramente li vai a ricercare tra gli scaffali per trarne suggestioni o ricordi.
Ci sono poi i libri scritti su commissione, quelli voluti dall’alto, pretesi dall’editore per tappare un buco in una collana o dall’Università in cerca di testi d’esame. Son libri da dottore, con la loro prosa gonfia che in una parola condensa tutto un esercizio di stile. Te li studi e spesso ti rimangono dentro, tra gli occhi, con pezzi di paragrafo e frammenti di idee.
Ci sono, infine, i libri di una vita: testi che l’autore accarezza per decenni, giocando con le parole, flirtando con le idee come un amante che seduce, giorno dopo giorno, la sua partner di lunga data. Sono il risultato di un lungo corteggiamento, sono la sintesi di un percorso in cui si confondo i confini tra l’argomento trattato e la vita di chi lo va trattando, pagina dopo pagina.
Di questa terza categoria fa parte il libro che Domenico di Gaetano ha dedicato a Peter Greenaway. Il volume in questione è di una ricchezza incredibile, di una densità che è difficile restituire con quelle poche parole che sono destinate normalmente ad una recensione per una testata internet come la nostra.
Tra le pagine del libro non ci si sente l’erudizione dello studioso che affronta i nodi concettuali dell’opera del regista inglese (un tranello nel quale era facile cadere stante l’enorme stratificazione delle immagini greenawayane che sembrano essere proprio un invito alla filologia più arida), ma la pacata affettuosità di chi convive con quelle immagini da anni e le tratta come campagna di una vita, come figure del quotidiano che sono, però, sempre capaci di svelare sorprese inaspettate e momenti di pura epifania.
Domenico di Gaetano sceglie, per la sua trattazione, un preciso andamento cronologico: divide l’opera del regista inglese in decenni distinti ciascuno con le sue ossessioni formali e contenutistiche. Da questa scelta sortisce il ritratto di un rovello autoriale ben complesso e sfaccettato di quell’etichetta che normalmente leghiamo ai film dell’autore. Soprattutto, prende corpo, ben definita tra le parole del saggista, l’evoluzione di un pensiero audiovisivo che non si è mai accontantato di facili risposte o ripiegamenti nella maniera. Gli anni Sessanta sono, così, quelli dei primi esperimenti audiovisivi, un periodo fecondo di trovate originali in un cinema che già sfonda i suoi limiti ibridandosi con la pittura, la letteratura e la matematica. Opere di spirito borgessiano che giocano coi temi dell’enciclopedia ponendo al centro del loro discorso la sconfitta dell’uomo nel suo tentativo di dare una qualche forma di senso al creato. Temi che, moltiplicati nel fervido biennio del periodo BFI (1978-1980: periodo in cui vedono la luce testi capitali come Vertical Features Remake e The fall), si concretizzano nel primo decennio cinematografico coi cinque lungometraggi aperti dall’epocale I misteri del giardino di Comptono House (infelice titolo italiano del ben più pregnante The Draughtsman’s Contract). Un discorso, quello iniziato da Greenaway che sfocia poi naturalmente nella sperimentazione video degli anni ’90 (che contamina di Nuovo le immagini di film come The Pillow book o L’ultima tempesta) e che prosegue virtualmente sino ai giorni nostri rendendo del tutto oziosa una distinzione tra Cinema, Video e Pittura all’interno di un discorso autoriale volto ad una magnificazione del Barocco come categoria di indagine e riflessione estetico-filosofica.
Dire che Peter Greenaway di De Gaetano sia una lettura fondamentale è dir poco. Il libro è un vero e proprio vademecum nel cinema del regista inglese. Ha dalla sua tutti i pregi del saggio erudito senza portarsene appresso i limiti. Lo si legge con piacere anche da profani alla materia. E ci lascia con molte più domande di quante non ne avessimo all’inizio. Greenaway approverebbe senz’altro.
Autore: Domenico De Gaetano
Titolo: Peter Greenaway - Film, Video, Installazioni
Editore: Lindau
Collana: Saggi
Dati: 288 pp, 26 fotografie b/n
Anno: 2009
Prezzo: 24,00 euro
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