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Libri - Sgradevole è bello. Il mondo nel cinema di Todd Solondz

Pubblicato il 13 maggio 2011 da Donato Guida


Libri - Sgradevole è bello. Il mondo nel cinema di Todd Solondz

La foto che spicca sulla copertina mostra una sorta di teenager americano: un po’ stempiato, camicia a quadrettini, occhiali dall’ingombrante montatura nera e una bocca serrata che nasconde sia un possibile sorriso che un apparecchio ortodontico: la descrizione sembrerebbe quella di un nerd da sempre emarginato, in realtà è quella del cinquantaduenne Todd Solondz, uno dei migliori registi che la scena americana possa offrire.
Sgradevole è bello. Il mondo nel cinema di Todd Solondz è la prima opera italiana interamente dedicata all’autore di Newark: realizzato da Diego Mondella (già autore di ottimi libri come Piovono rane dal cielo. Il cinema di Paul Thomas Anderson (leggi la recensione del libro di Close Up) e Peeping Tom. Il cinema di Michael Powell) il libro si presenta come un ottimo spaccato sulla vita e la carriera (condizionata da tantissimi alti e quasi inesistenti bassi) di Solondz. Non si tratta affatto di una “semplice” analisi critica dell’intera filmografia di Solondz, ma un vero e proprio lungo saggio che ne ripercorre la carriera, focalizzandosi soprattutto sul rapporto tra cinema e vita nel mondo contemporaneo (soprattutto giovanile) che l’autore ha espresso egregiamente in ogni sua opera, fino all’ultima, quel Perdona e dimentica (2009) che continua a sottolineare la bravura del regista nell’indagare i sentimenti più atroci e le brutture della vita moderna, e che gli vale il Mouse d’Oroper aver saputo creare un’opera fresca e divertente, pur riflettendo approfonditamente sulla quotidianità e la contemporaneità, attraverso un linguaggio innovativo e molto personale” (questa la motivazione della giuria).

Solondz è senza dubbio un autore scomodo (“sgradevole”, appunto, così come recita il titolo del libro), ma sicuramente uno dei più indipendenti e lucidi nel registrare la sana follia medio-borghese americana (ovvero, occidentale) che si nasconde dietro una maschera di illusoria benevolenza. Angoscia e infelicità sono i temi portanti delle sue opere, e nel tempo Solondz è stato etichettato come un mostro capace solo di creare tristezza e toccare temi scottanti che sfavoriscono gli adolescenti (un argomento toccato ovviamente dal falso buoncostume occidentale, non certo dagli amanti dell’ottimo cinema o dalla maggior parte delle persone che vedono nelle opere del regista una sorta di esorcizzazione delle brutture contemporanee). In realtà Solondz è semplicemente l’adolescente che si fa forte della sua angoscia per smascherare il mostro, o meglio per combattere la mostruosità dello pseudo perbenismo occidentale. Per fare questo utilizza le armi più letali: il razzismo, la pedofilia, la violenza, e toccando anche altre tematiche forti quali la violenza sessuale, l’aborto. Fin dal suo primo “vero” film, Fuga dalla scuola media (1995) – considerando che Fear, anxiety & depression è quasi rinnegato dall’autore stesso – vengono a galla queste tematiche, così forti ed umilianti da conferirgli il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival. Tematiche che poi esplodono totalmente nel suo film più famoso, Happiness (1998), soprattutto in quella che potrebbe essere considerata la scena più potente dell’opera, quella in cui il padre e psichiatra Bill Maplewood, spiega al piccolo figlio Billy, di soli 11 anni, il motivo per il quale ha abusato sessualmente del suo compagno di scuola Johnny Grasso.

Il lavoro di Diego Mondella è pregevolmente costruito, soprattutto (come detto in precedenza) nel suo non voler fermarsi ad analizzare semplicemente opera per opera, ma creando dei veri e propri saggi esplicativi che, tramite i film di Solondz e, ovviamente, la sua (non tanto) personale visione del mondo, riflettono su episodi che possono sembrare semplicemente cinematografici, ma che in realtà fanno parte della nostra vita quotidiana, basta sfogliare un giornale di cronaca per capire quanto l’opera di Solondz non sia lontana dalla realtà.
Ma Sgradevole è bello. Il mondo nel cinema di Todd Solondz, si avvale non solo di una ben curata biblio-filmografia, ma anche di una lunga intervista rilasciata da Solondz a Mondella a Venezia, in occasione della presentazione di Perdona e dimentica. Infine, proprio per non farsi mancare nulla, oltre alla prefazione di Mario Sesti, Mondella apre un capitolo dedicato alla musica, ovvero ripropone le canzoni principali presenti in ogni film di Todd Solondz: ogni brano sembra (e a volte lo è) scritto appositamente per essere inserito nel lavoro del regista, fino Life during wartime, canzone presente nell’omonima opera cinematografica, e scritta dallo stesso regista.
Insomma, dopo aver finito di leggere il libro, non si può non ammettere che questo di Diego Mondella sia uno dei migliori lavori dedicati ad un regista che si possa attualmente trovare in circolazione.
Ovviamente senza dimenticare che è l’unica opera italiana su Solondz attualmente reperibile; e bisogna dire che per cominciare a far “leggere” anche in Italia la sua vita e i suoi lavori, l’autore di Newark non poteva trovare di meglio.


Autore: Diego Mondella
Titolo: Sgradevole è bello. Il mondo nel cinema di Todd Solondz
Editore: Pendragon
Collana: Varia
Dati: 149 pp, brossura
Prezzo: 14.00 €
Anno: 2010
webinfo: Scheda libro su sito Pendragon


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