Libri - Ventuno per undici. Fare cinema dopo l’11 settembre

Ventuno film per descrivere come è cambiato il cinema dopo l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001. Questo l’obiettivo di Ventuno per Undici, saggio edito da Le Mani e curato da Leonardo Gandini e Andrea Bellavita.
Il punto di partenza è affascinante: come un fenomeno sociale e politico così catastrofico e soprattutto di portata drammatica planetaria, ha modificato (se lo ha fatto) il modo di fare cinema oltreoceano. Ventuno sono i saggi redatti da altrettanti autori che hanno cercato in ogni pellicola presa in esame, delle tracce del dolore causato dalla ferita più profonda che gli Stati Uniti abbiano mai sofferto nella propria storia.
Partendo dal concetto di sguardo e da una nuova concezione dell’immagine, Bellavista e Gandini spiegano nella loro introduzione, come sia stato stravolto e travolto dai due aerei dirottati dai terroristi, la percezione della realtà dell’evento. Dopo l’ipertrofia delle informazioni sulla tragedia delle torri gemelle, è ancora possibile rappresentare l’accaduto in modo credibile con gli strumenti del cinema? O bisogna limitarsi a rincorrerne le conseguenze, elaborando visioni e metafore per parlare del lutto di una nazione e del suo senso di colpa?
Le premesse sono ottime e a tratti il libro è decisamente interessante. La scelta dei film da analizzare poi è molto varia: ci sono pellicole d’autore (Mystic River, Nella valle di Elah, Southland Tales, A History of Violence, La 25a ora) e film di genere (Cloverfield, The host), lavori più mainstream (300, Donnie Darko, Zodiac) e opere certamente di nicchia (Gerry, Redacted).
Spiccano, tra i contributi, l’analisi di Gerry scritta da Barbara Grespi, il saggio di Paola Casella su Crash di Paul Haggis, quello di Giacomo Manzioli su Thank you for Smoking e quello dello stesso Bellavita su A history of violence, gli ultimi due particolarmente brillanti negli spunti analitici e decisamente illuminanti. Tutti e quattro hanno in comune il pregio di individuare, all’interno di film completamente diversi l’uno dall’altro, sottotesti più o meno nascosti che rendono evidente l’eredità ideologica (e a volte patologica), che il dramma delle twin towers ha lasciato agli autori della settima arte. Non tutti gli autori riescono però nello stesso intento, limitandosi in gran parte a una precisa e approfondita recensione del film preso in esame, relegando a poche righe il rapporto tra la pellicola stessa e l’evento che dovrebbe fare da fil rouge a tutta la pubblicazione. Purtroppo il lavoro dei due curatori si articola in maniera troppo schematica e rigorosa. _ Appoggiandosi completamente sulla collaborazione degli altri 19 autori, senza elaborare gli scritti in una conclusione organica che tiri le fila dell’evidente lavoro di ricerca compiuto da ciascuno per il proprio saggio, Bellavista e Gandini non riescono a dare completezza al loro lavoro che, seppure scorrevole e apprezzabile, dà la sensazione di essere un incompiuto, un libro a cui manca l’ultimo capitolo.
Autore: Leonardo Gandini e Andrea Bellavista a cura di
Titolo: Ventuno per undici. Fare cinema dopo l’11 settembre
Editore: Le Mani
Dati: 244 pagine
Prezzo: 16 €
