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Narcos (Stagione 3) - Teste di Serie

Pubblicato il 13 settembre 2017 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


Narcos (Stagione 3) - Teste di Serie

"Non abbiamo mai avuto speranze...!"
- Javier Peña

Pablo é morto, lunga vita al Cartello. La terza stagione di Narcos, ideata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro giunge al giro di boa, dopo aver esaurito con accuratezza la quasi shakespeariana parabola del piú famoso narcotrafficante di tutti i tempi (Pablo Escobar/Wagner Moura). Ora é tempo di guardare oltre, di marcare il senso che sta alla base della creazione della serie stessa: Narcos non ha mai preteso di voler raccontare la sola storia di Escobar, ma di conquistarsi uno spazio tra le preferenze degli spettatori come manifesto esplicativo della cultura sanguinosa e quasi inarrestabile dei narcotrafficanti latinoamericani e di tutte le implicazioni politco-sociali che questa ha comportato.

Tolto di mezzo il ‘caso Escobar’, l’agente Javier Peña (un incisivo Pedro Pascal, nel pieno della sua maturitá artistica) non puó piú contare sul suo ormai ex collega Steve Murphy (Boyd Holbrook) per consegnare alla giustizia i padrini dell’esteso e potente Cartello di Calí, ossia i fratelli Gilberto e Miguel Rodriguez (Damián Alcázar e Francisco Denis), Pacho Herrera (Alberto Ammann) e Chepe Santacruz (Pêpê Rapazote). A dargli man forte ci sono due agenti della DEA in odore di carriera, ovvero Chris Feistl (Michael Sthal-David) e Daniel Van Ness (Matt Whelan).

La potenza narrativa di Narcos, in grado di coinvolgere e spingere inverosimilmente verso la catarsi tantissimi spettatori, si reggeva sulla giá citata figura tragica e, a modo suo, romantica di Pablo Escobar, leader del narcotraffico, dipinto come una sorta di eroe per i piú poveri, un vero e proprio benefattore (almeno all’apparenza). Ora che il ‘patron’ non c’é piú e l’attenzione si é spostata sul Cartello di Calí, appare evidente come quella certa empatia prodotta nelle prime due stagioni rappresenti un picco impossibile da eguagliare. Tuttavia, Narcos si avvale di un solido soggetto e puó districarsi in un’ambientazione cosí variegata e popolata da anime tormentate da riuscire a proporre una terza stagione di elevata qualitá contenutistica: il punto di forza di questa nuova stagione sta proprio nell’azzeccato cambio di prospettiva, attraverso il quale vengono parzialmente ricostruite le indagini della DEA. Jorge Salcedo (Matias Varela) é il capo della sicurezza dei fratelli Rodriguez, un uomo ingegnoso e arguto che vuole tirarsi fuori dai giochi per poter avviare una sua impresa, ma osteggiato dagli stessi capifamiglia, costretto a rimanere un loro subordinato. Salcedo é un uomo leale, follemente innamorato di sua moglie e delle sue bambine ed é consapevole che, se non dovesse staccarsi dai suoi capi, metterebbe a repentaglio l’incolumitá dei suoi affetti. Per questo motivo finirá presto a collaborare con la DEA e la squadra di Peña.

A Brancato, Bernard e Miro va riconosciuto il merito di esser riusciti a scacciare via dalla serie il fantasma di Escobar, tenendo ben saldo (anche se non ai precedenti livelli) quel tenore di drammaticitá e fatalitá nelle mani del coraggioso Salcedo, una specie di antieroe costretto dalla gravitá degli eventi, a cui va affibbiato il ruolo di protagonista: se Peña e la DEA sono come guerrieri solitari donchisciotteschi, incapaci di portare a termine il loro lavoro come dovrebbero (e potrebbero) per colpa dei profondi legami malavitosi tra i leader del Cartello e le piú alte cariche del governo colombiano, Salcedo é l’antidoto necessario per curare l’avvelenamento del suo Paese, personaggio inizialmente sí ambiguo, ma risoluto nel voler cambiare direzione al proprio futuro.

Non rinunciando a una pedissequa ricostruzione storica degli eventi, coadiuvati dalle classiche clip di repertorio, Brancato, Bernard e Miro confezionano dieci nuovi episodi al cardiopalma, velati da una tristezza e un’inquitudine quasi palpabili, dimostrando che proprio dove si temeva che la serie potesse accusare un sensibile contraccolpo, sono riusciti a escogitare un escamotage per confermarla come uno dei migliori prodotti di genere degli ultimi anni. E ora, via, verso la quarta e (probabilmente) ultima stagione. Verso il Messico...


(Narcos); genere: drammatico, thriller, storico; sceneggiatura: Chris Brancato, Carlo Bernard, Doug Miro; stagioni: 3 (rinnovata); episodi terza stagione: 10; interpreti: Pedro Pascal, Matias Varela, Damián Alcázar, Francisco Denis, Alberto Ammann, Pêpê Rapazote, Michael Sthal-David, Matt Whelan, Javier Cámara, Kerry Bishé, Arturo Castro, Mauricio Cujar; produzione: Gaumont Television; network: Netflix (U.S.A., 1 settembre 2017), Netflix (Italia, 1 settembre 2017); origine: U.S.A., 2017; durata: 60’ per episodio; episodio cult terza stagione: 3x09 – Todos los hombres del presidente (3x09 - Tutti gli uomini del presidente)


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