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Festival del Film di Roma 2104 - As The gods will

Pubblicato il 19 ottobre 2014 da Giampiero Francesca

VOTO:

Festival del Film di Roma 2104 - As The gods will

Se non si conoscesse Takashi Miike, il suo stile, la sua poetica, il suo cinema la visione di un film come As the gods will potrebbe risultare disturbante. Vedere davanti ai propri occhi la trasformazione degli innocenti giochi dei bambini nel più macabro (ma molto divertente) scherzo del regista nipponico potrebbe suscitare inorridite reazioni e anticipate fughe dalla sala. Ma chi ama l’autore di Ichi the killer e Yattaman troverà in questa sua ultima fatica tutto il suo delizioso gusto per l’eccesso, condito dalla orami consueta abilità nel tradurre in pellicola la materia chinata dei manga giapponesi.

Nemmeno il tempo di una premessa, di un momento per entrare all’interno della storia, neanche una piccola pausa è concessa allo spettatore trascinato, sin dalla prima sequenza, nel paradossale, violentissimo mondo di Takashi Miike. Come non sentisse neppure la necessità di un pretesto, di una motivazione, il regista mette infatti immediatamente in scena il suo divertito e divertente gioco al massacro, vero e unico protagonista del film. I caratteri in scena (il canonico giovane protagonista buono ma annoiato dalla vita, l’antagonista ribelle e violente dallo sguardo tagliente e i capelli colorati, la bella ragazza indecisa fra amore e amicizia), il contesto, la leva profonda che muove le azioni in scena appaiono quasi inconsistenti nella loro prevedibilità. Ma la forza di una pellicola come As the gods will non risiede certo nella volontà di reinventare un genere di successo come l’horror nipponico. Esuberante ed eccessivo, colorato e pop, il film di Miike dev’esser colto nella sua più semplice e diretta funzione: divertire.


Come nel precedente Lessons of evil la scuola diviene così fulcro di un impressionante carneficina in cui centinaia di giovani studenti finiscono per perdere la vita nei modi più assurdi e disparati. Qull’esercito di otaku incalliti, di hikikomori (coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento). da sempre pubblico affezionato di Miike, diviene vittima e carnefice nelle sue pellicole. In bilico fra la critica, verso un tipo di comportamento distruttivo e antisociale, e il compiacimento, di chi rivede se stesso nelle parti del protagonista, film come As the gods will risultano comunque (quasi) sempre un piacevole divertissment, un gioco al massacro dal grande impatto visivo e dalla forte chiave ironica.


CAST & CREDITS

(Kamisama no iu tôri) Regia: Takashi Miike; sceneggiatura: Hiroyuki Yatsu, da un manga di Muneyuki Kaneshiro e Akeji Fujimura; fotografia: Nobuyasu Kita; montaggio: Kenji Yamashita; musica: Kôji Endô; interpreti: Florian David Fitz (Fabian), Lilith Stangenberg (Nadja), Horst Kotterba (Hannes), Ursina Lardi (Karina); produzione: As the Gods Will Production Committee, OLM, Toho Company, Toho Pictures; origine: Giappone; durata: 120’.


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