Romaeuropa Festival - I prossimi appuntamenti

Da sempre Romaeuropa Festival si conferma uno degli avvenimenti internazionali più acclamati con i suoi importanti eventi di danza, teatro e musica contemporanei.
Quest’anno poi le aspettative sono molto alte perché si festeggia il trentesimo anniversario della manifestazione romana e il tema centrale scelto sarà “Ri-creazione”. Ad animarlo sono previsti la bellezza di 300 artisti (di cui 20 in prima nazionale italiana) per un totale di 75 giorni di spettacolo a partire dal 23 settembre al 8 dicembre. Così a omaggiare questo importante appuntamento troviamo in cartellone artisti del calibro per esempio di Marina Abramovich, Romeo Castellucci, Emma Dante, Jan Fabre, Robert Lepage o della compagnia di Marie Chouinard.
La direzione affidata per 23 anni a Marine Vaute è poi passata a Fabrizio Grifasi sostenitore, - come la sua collega - di una visione e funzione anticipatrice di Romaeuropa Festival. Le cornici in cui si svolgeranno molte delle performances, sono il Teatro Argentina e il Teatro India, una partnership che dichiara il Direttore “si fonda sulla condivisione di generi e lavori”. A dare inizio alle “danze”, è stato lo spettacolo 887 del canadese Robert Lepage, che attraverso una regia altamente tecnologica, ha affrontato il fulcro tematico della rassegna: la memoria, in questo caso quella familiare. Secondo importante appuntamento quello di Jean Fabre, che con una maratona “ fuori formato” (24 ore!) ha messo in scena Mount Olympus to glorify the cult of tragedy. Si tratta di uno spettacolo-limite dove l’artista belga che prova da sei anni e attualmente con orari folli per gli artisti coinvolti (12 ore al giorno), conferma la sua indole genialoide basta su delle idee che si tramutano in azioni estreme, come quando anni fa durante una sua performance camminò per 4 chilometri con il naso sul binario di un tram. Fabre giocherà dunque, ancora una volta, sul tempo, la lunghezza e la dilatazione. Non passa inosservato il gradito ritorno della regista siciliana Emma Dante, che sviscererà il difficile tema della diversità attraverso due diversi spettacoli: Uno, nessuno e Polifemo e Operetta burlesca. Alcune personalità, come la Dante, sono da anni ospiti del Romaeuropa Festival, un elemento questo che testimonia e sottolinea una palese coerenza con un tipo di programma e una tipologia di artisti che si vuole sostenere sia a livello nazionale che internazionale. Stesso discorso vale per Romeo Castellucci con il suo Giulio Cesare, pezzi staccati per il quale si riaprirà il Planetario di Roma vicino la Stazione Termini in accordo con la Sovrintendenza dell’Area Archeologica, puntando così anche sull’aspetto scenografico di una capitale che offre di continuo degli straordinari spazi spettacolari. Sempre in questa stessa concezione, è stato concepito l’utilizzo del grande Teatro Brancaccio per lo spettacolo circense quebbecchese Les Sept Doigt e per la storica coreografa Maguy Marin, che dopo 30 anni ritorna a presentare il suo celeberrimo lavoro di teatro-danza Mary B tratto da Beckett. E come non citare infine tra le highlights del Festival il poliedrico Ascanio Celestini con i suoi coinvolgenti racconti (questa è la volta di Laika su-cosa-farebbe-Gesù-sulla-terra) oppure Alessandro Sciarroni e il Balletto di Roma che chiuderanno la rassegna al Maxi con Symphony of sorrowful Song.

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