X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Speciale Teleriflessività: 30 Rock

Pubblicato il 24 dicembre 2008 da Sergio Sozzo


Speciale Teleriflessività: 30 Rock

Il Natale tra tutte le ’feste comandate’ è quella che più assomiglia al Cinema: a casa, in famiglia, in mezzo agli amici, per strada, tra le luminarie, le vetrine dei negozi, gli acquirenti a passeggio, quello che percepisci fortissimo è soprattutto lo svelamento del Dispositivo – come ogni onesto blockbuster che si rispetti, il Natale a conti fatti si rivela istante dopo istante unicamente come messa a nudo della Macchina, del Meccanismo, del Macchinario.

Come Tina Fey (l’esilarante Sarah Palin del Saturday Night Live), autrice principale del The Girlie Show che corre su e giù per tutto l’edificio al 30 di Rockafeller Plaza (da cui il titolo della serie di cui è creatrice, sceneggiatrice e produttrice), sede degli studi della NBC, per mettere d’accordo il suo strampalato gruppo di scriptwriters, i comici esauriti, e i folli dirigenti dei piani in alto, ogni anno facciamo in modo che il cenone della Vigilia, o il pranzo del 25, o l’appuntamento di San Silvestro, siano impeccabili nella loro facciata: scenografie sfarzose, dialoghi brillanti, sketches infallibili.

Fa niente se poi, dietro le quinte, nel backstage, il personaggio di Tina odi profondamente il nuovo direttore della ’East Coast Television and Microwave Oven Programming’, Jack Donaghy, interpretato con piglio sardonico e insospettate doti comiche da Alec Baldwin, tutto concentrato sugli ’studi di target’ e i ’gruppi di ascolto’ tanto da snaturare il suo programma; e chiudiamo gli occhi se la nuova star del TGS, il comico black Tracey Jordan (evidente parodia grottesca dell’attore che lo interpreta, Tracy Morgan, star del Saturday Night Live protagonista di eccessi simili a quelli del suo personaggio), sia in effetti un insostenibile idiota: l’unica cosa che interessa a Natale è che la diretta fili liscia, senza intoppi, verso un successo assicurato.

Eppure la vita abita probabilmente da un’altra parte: ed ecco che la stessa Fey concentra gran parte delle puntate, dopo l’inizio di ’descrizione’ delle dinamiche dello Studio, sulla storia d’amore tra la sua Liz Lemon e il ’Beeper King’ Dennis Duffy – forse la serie ha perso così un po’ della sua (comunque relativa) originalità, ma ha sicuramente guadagnato in sincerità, l’elemento di cui maggiormente si sente il bisogno in questo periodo dell’anno: eloquente è da questo punto di vista la situazione di uno dei primi episodi della serie – per cercare di mettere tutti d’accordo, Liz/Tina sparla di volta in volta degli autori con gli attori, e dei comici con gli scrittori: ma in entrambe le situazioni, un microfono dimenticato acceso e una telecamera insospettabilmente in funzione fanno sì che tutti nel palazzo ascoltino le sue sconvenienti dichiarazioni, facendole ’saltare gli altarini’ – per risolvere la situazione del muro di menzogne caduto grazie ai mabusiani strumenti dell’Impero dell’Immagine, Liz organizza un megaparty riconciliante sullo yacht della star Tracey Jordan. Ma mentre l’intero staff si sta crogiolando nel lusso, si scopre che la barca è rubata, e la polizia col megafono urla dal molo di scendere subito a terra.

Ecco: il Natale è un party di riparazione, su di uno yacht rubato.


Enregistrer au format PDF