X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Tele Remake - Nikita

Pubblicato il 13 aprile 2011 da Sergio Sozzo


Tele Remake - Nikita

Poco tempo fa Sandrone Dazieri raccontava di come, trovatosi a lavorare alla sceneggiatura di Intelligence – Servizi e Segreti, avesse cercato (invano) di infilare quante più scene possibile di Raoul Bova che fa palestra a petto nudo, Raoul Bova che fa la doccia, Raoul Bova che si allena in piscina, nel tentativo di calamitare così sulla fiction il più alto numero possibile di casalinghe intente a lavare i piatti della cena. Al contempo, Dazieri aveva portato avanti il tentativo (questo, meno vano), di affrontare sottotraccia una serie di tematiche scottanti della situazione sociopolitica internazionale (il nucleare, l’Uranio impoverito…), nascondendole tra le pieghe delle canonizzate superavventure dell’agente Bova in giro per il globo.

Tornano alla mente i retroscena raccontati da Dazieri trovandosi davanti a questa Nikita secondo McG e Danny Cannon, l’uno regista e produttore a cui piacciono le belle figliole, siano le Charlie’s Angels o la Bryce Dallas Howard e la Jane Alexander di Terminator Salvation, l’altro cineasta passato ben presto a dirigere troupe televisive dopo averci provato col grande schermo di Dredd, Goal!, e il sequel di So cosa hai fatto.
L’idea è che la splendida e sinuosa hawaiiana Maggie Q, qualche ruolo secondario e muscolare in blockbuster come Rush Hour 2, Mission: Impossible 3 o Die Hard 4, che eredita il personaggio di Nikita da Anne Parillaud, Bridget Fonda, e Peta Wilson, sia il più spesso possibile discinta e con le grazie in bella mostra, mentre escogita l’ennesimo sabotaggio ad una delle missioni orchestrate dalla fantomatica Divisione governativa. La spietata e letale Nikita è infatti decisa a smantellare pezzo dopo pezzo l’organizzazione spionistica “fuori controllo” che l’ha addestrata e di cui era l’agente migliore prima di darsi alla macchia, per spegnere così il fuoco della vendetta che le cova dentro da quando la Divisione le ha fatto fuori l’uomo che amava.
Per tornare a Dazieri, la Divisione è episodio dopo episodio impegnata in losche magagne che riguardano quello che potete vedere ogni giorno nella pagina degli Esteri del vostro telegiornale preferito: guerre civili in Nord Africa, dittatori Latini da deporre, blogger che diffondono online i segreti inconfessabili e criptati dei governi. Puntualmente Nikita comparirà dal nulla a rendere vani gli sforzi dei cospiratori, eliminandoli uno ad uno con facilità a mani nude o armate, sino al faccia a faccia puntualmente rimandato con l’amato-odiato addestratore di un tempo, Michael (Shane West, il Dottor Barnett di ER), che alla fine di ogni puntata si lascia sfuggire la spia di Honolulu.
Bisogna dire che purtroppo la serie manca soprattutto in questi frangenti di adrenalina e di una confezione con la giusta grinta e cattiveria: si cerca invece di recuperare l’insopportabile patina leccata e lucidata della serie con Peta Wilson, mentre le sequenze action nonostante le ottime prove atletiche di Maggie Q non funzionano davvero quasi mai.

Avendo spostato il fulcro della vicenda sostanzialmente a partire dalla fine della storia narrata da Luc Besson, gli sceneggiatori hanno la bella intuizione di percorrere il deja-vu del remake attraverso la parabola del personaggio inedito di Alex (la Lyndsy Fonseca di E alla fine arriva Mamma!), sbandatella di strada che attraversa tutte le stanze della via crucis bessoniana (la rapina-bravata finita nel sangue, la finta morte, l’addestramento nella Divisione ad essere allo stesso tempo il più femminile e mortale possibile…), svelandosi in realtà come la talpa infiltrata nel quartier generale dell’agenzia proprio da Nikita.
Il rapporto telematico a distanza tra le due, la cui amicizia ci viene raccontata in flashback a bocconi di puntata in puntata (Nikita salva Alex da una tossicodipendenza che le sarebbe stata fatale), è l’elemento meglio riuscito ed interessante di queste nuove avventure dell’eroina d’azione per eccellenza.


Enregistrer au format PDF