The Flash (Stagione 2) - Teste di Serie

"Essere Flash è la versione migliore di me!"
Barry Allen/Flash
In un momento storico così eclatante, durante il quale la serializzazione televisiva sta conoscendo i fasti e gli sfarzi di una prolificità mai adagiatasi su ritmi così frenetici, le serie tv ‘a stampo supereroistico’ si contendono un ipotetico primato raggiunto senza dubbi solo dal marvelliano Daredevil, macinando comunque proseliti, scegliendo di volta in volta sempre nuove fasce d’età sulle quale attirare l’attenzione.
The Flash, solido (almeno in chiave ascolti) show di casa CW, ideato da Greg Berlanti, Andrew Kreisberg e Geoff Johns è platealmente un prodotto per adolescenti. A confermare tale teoria (che teoria, alla fine, proprio non è) la costruzione di un personaggio innocente, un neo Peter Parker senza macchia e senza paura, il protagonista Barry Allen/Flash (interpretato da Grant Gustin, che più di qualche addetto ai lavori ha più volte proposto come figura di riferimento per il futuro velocista da grande schermo, senza apparente successo), che sfreccia più veloce dei perfidi cattivoni dai costumi e nomi d’arte spesso improponibili, in un contesto familiare per lunghi tratti asettico dalle brutture della ‘vita reale’, nonostante le pesanti assenze di una madre uccisa quand’era ancora un bimbetto impaurito e un padre imprigionato ingiustamente per l’omicidio della stessa; è proprio questo il punto focale dello show, il baricentro sul quale scorrazza in perfetto equilibrio il più che soddisfacente rating di ascolti, composto in maniera ai limiti del monopolistico da quella frangia di (pre)adolescenti a cui interessano solo patinate storie d’amore, superpoteri grossolani e la giusta dose di effetti speciali.
Se The Flash basasse la sua intera fortuna solo e unicamente su questo tipo di approccio troppo vicino al melò più scialbo e stucchevole, anzichè su una struttura sci-fi, naturale conseguenza di un contesto in cui ogni accadimento viene giustificato con ‘strumenti’ futuristici di ogni tipo (scenziati, viaggi temporali, universi paralleli), l’intero show avrebbe già chiuso i battenti da molto tempo. Invece, gli showrunner, ricalcando gli stilemi tanto cari all’essenza fumettistica del Flash della DC, hanno compreso quanto prima come sfruttare una chiave di lettura fantascientifica potesse offrire spunti narrativi pressochè infiniti: purtroppo, un utilizzo reiterato fin quasi allo sfinimento delle ‘stesse facce’, spiegato con l’esistenza di universi alternativi ha un pò ridotto l’adrenalico processo di scoperta della fabula da parte dello spettatore in una sorta di ‘indovina chi sarà il personaggio già visto che viene riproposto’...e così si procede in una narrazione spesso intricata come i fili rossi di Hiro Nakamura in Heroes, raffazzonata al meglio per garantire sorprese dedite al fanboysmo più accanito, gonfiate fin quasi a esplodere, stucchevoli e, spesso, pateticamente melodrammatiche.
Anche in questa seconda stagione il cattivo per eccellenza è un altro velocista, Zoom (Teddy Sears), con gli stessi obiettivi del Reverse-Flash della prima stagione, ovvero ergersi a miglior velocista dell’universo, sconfiggendo il buon Barry Allen, in una sequenza infantile di sfide al limite del ridicolo: un villian vuoto, ridotto all’osso da un puro desiderio estetico, anzichè morale, privo di qualsivoglia interesse. Infantile, per l’appunto. Ma, come si diceva poc’anzi, fortuna che la fantascienza tiene sospesa la serie sull’orlo di un buco nerissimo, infondendo una dinamicità narrativa altresì insperata e impossibile da ottenere per la struttura dello show, impostato per accaparrarsi le simpatie di una frangia di spettatori troppo incline all’effetto, piuttosto che al contenuto e alla forma. Una seconda stagione ai limiti della sufficienza, che riesce a trovare un solido appiglio proprio sul finire, grazie a una soluzione estrema che, per lo meno, instilla una goccia di curiosità in ottica futura. Una corsa indietro nel tempo per provare a rimediare agli errori del passato. Chissà se sarà tutto fine a se stesso o se The Flash potrà raggiungere una maturità attualmente lontana anni luce.
(The Flash); genere: cine-comic, fantascienza; sceneggiatura: Greg Berlanti, Andrew Kreisberg, Geoff Johns; stagioni: 2 (in corso); episodi seconda stagione: 23; interpreti: Grant Gustin, Candice Patton, Danielle Panabaker, Carlos Valdes, Thomas Cavanagh, Jesse L. Martin, Keiynan Lonsdale, John Wesley Shipp, Teddy Sears, Shantel VanSanten, John Wesley Shipp, ; musica: Blake Neely; produzione: Warner Bros. Television, Berlanti Television, DC Comics; network: CW (U.S.A., 6 ottobre 2015-24 maggio 2016), Italia 1 (Italia, 11 gennaio-10 giugno 2016); origine: U.S.A., 2016; durata: 60’ per episodio; episodio cult seconda stagione: 21x02 – The runaway dinosaur (21x02 - Il dinosauro in fuga)
