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Tv 2010: il meglio secondo Close-Up

Pubblicato il 16 gennaio 2011 da Marco Di Cesare


Tv 2010: il meglio secondo Close-Up

Un altro anno si è da poco concluso, assieme a un’annata televisiva a nostro parere foriera di opere anche eclatanti. A dimostrazione di una certa ricchezza creativa che ancora arride al piccolo schermo, dopo oltre un decennio di rivoluzione delle modalità di narrazione audiovisiva, di cui Close-Up cerca di fornire una panoramica la più completa possibile, in particolare per quanto riguarda l’ambito del racconto di finzione.
Principalmente, secondo la sezione di Televisione della rivista, a essere uscito vincitore è stato - forse anche un po’ inaspettatamente – il meraviglioso Community, un mirabile esempio di sitcom dove la citazione diviene un fine gioco metalinguistico, un omaggio a un modo di essere di certa televisione come di certo cinema, per un discorso che, però, pone l’Uomo al centro del suo interesse.
Assieme alla serie della NBC a farsi notare è un intero genere: quello della commedia, che nuovamente fa bella mostra di sé nella nostra classifica. Da sempre luogo privilegiato per l’industria statunitense, nella televisione degli ultimi anni ha raggiunto elevatissimi livelli di scrittura e realizzazione. E, quest’anno, è da evidenziare l’importanza di Bored to Death, ennesimo grande lavoro realizzato dalla HBO. O, anche, le innovazioni apportate da Modern Family o dal delizioso teen musical drama Glee (un prodotto assai più maturo di tanti simili che hanno in precedenza ammorbato i palinsesti televisivi); oppure l’irresistibile The Bing Bang Theory, finalmente giunto dopo anni sulla televisione italiana in chiaro; infine l’irriverente eccesso della serie animata Archer e il caustico Breaking Bad della pluripremiata AMC.
Fanno poi bella mostra di sé opere assai pregevoli, legate ad altri generi: ovvero la storia americana ripresa dalla HBO attraverso Boardwalk Empire e The Pacific, l’horror esistenzialista di The Walking Dead, sempre della AMC, e il poliziesco intimista Southland, una delle vere sorprese della stagione.
Quindi, come è ogni anno facilmente prevedibile, c’è quasi solo America nella nostra lista, per un’egemonia culturale che almeno in questo caso può essere accettata senza particolari rimostranze. Ma vi è da sottolineare come due lavori europei, nella fattispecie due miniserie, abbiano trovato una posizione per nulla trascurabile all’interno delle nostre classifiche individuali. Stiamo parlando dell’inglese Dead Set, un altro ammirevole esempio di horror legato al tema dei morti viventi, e la francese Carlos, realizzata da un auteur come Olivier Assayas, intento a narrare le gesta del terrorista Ilich Ramírez Sánchez, dai più conosciuto come ’Lo sciacallo’.
Per quanto riguarda l’Italia, il 2010 è stato segnato dall’assenza di prime stagioni di prodotti finzionali targati Sky, dopo la scorpacciata delle ultime due annate. Ovviamente, però, tutta l’attenzione, mediatica e non solo, è stata diretta verso Romanzo Criminale, giunto alla sua seconda e ultima stagione (perlomeno questo è quanto immaginiamo e speriamo), degna conclusione per una delle più importanti - se non la più grande - serie della moderna televisione italiana.
Ma scelta redazionale di Close-Up per la classifica di fine anno è quella di privilegiare il più possibile opere al debutto. E, stavolta, è stata la Rai a farla da padrona, soprattutto grazie a Le cose che restano, miniserie di Tavarelli-Rulli-Petraglia che ha incontrato due preferenze su cinque, mentre un’altra è andata al film tv Il sorteggio. E però, scorrendo le nostre liste, ci si può imbattere anche nello ’scomodo’ Coliandro 4, un’opera la cui esistenza è da sempre inspiegabilmente osteggiata dai vertici di Viale Mazzini: fortuna che i videoregistratori funzionano anche di venerdì sera, mentre poi non dovremmo dimenticarci di come oramai esistano tanti modi per permettere a un’opera audiovisiva di raggiungere e allargare il proprio pubblico...





Marco Di Cesare

Tv internazionale
1) Dead Set – Vi è una certa ironia nel fatto che proprio una dei peggiori network italiani, Mtv, abbia portato ai suoi giovini cari zombetti da salotto questo miracolo, semplice e geniale, che, a nostro parere, può chiudere qualsiasi ulteriore discorso sui morti viventi. Dopo Dead Set... l’Apocalisse!
2) Community - Di nuovo un discorso metacinetelevisivo, in un gioco di continui ribaltamenti prospettici e di significati per un’opera che, al pari del lavoro inglese sopra menzionato, incarna la potenza espressiva ed epifanica di un lampo a ciel sereno. Un altro capolavoro assoluto!
3) Bored to Death – Arte (?) e vita (!) per un investigatore sui generis, in un noir dove anche la risata diviene il riflesso di un’azione intellettualmente stimolante.

Fiction Italia
Le cose che restano – Quindi anche la tv generalista può realizzare prodotti degni per una degna famigliola italiana...



Viviana Eramo

Tv internazionale
1) The Bing Bang Theory (III stagione) - Perché segna la maturità di una sit com dalla comicità mai sguaiata, che restituisce potere alla parola e alle infinite possibilità del gioco retorico-linguistico.
2) Community - Perché è il più convincente (non) teen drama degli ultimi tempi, squisitamente metacinematografico e metatelevisivo.
3) Modern family / Glee - Perché rimescolando, contaminando, padroneggiando con maestria ed intelligenza generi diversi, presentano in maniera innovativa contenuti drammaturgici tradizionali.

Fiction Italia
Il sorteggio - Seppur figlio di quella generale mancanza di coraggio di mamma Rai, che continua a sposare progetti (fintamente) impavidi per ristabilire ogni volta il tanto amato e più rassicurante amore per il politically correct, Il sorteggio rimane il disegno pulito e convincente di una storia nella Storia.



Nicola Lazzerotti

Tv internazionale
1) Community - Ok, forse non avrà un livello qualitativo costantemente elevato come Modern Family o Cougar Town, ma di certo riesce per originalità a portare sul piccolo schermo un discorso meta-cinematografico, spesso auto riflessivo, sinceramente esaltante, con dei personaggi calibrati e tratteggiati in maniera sublime.
2) Boardwalk Empire - La HBO ultimamente non aveva brillato, quando porta in scena ’il sogno americano’ attraverso un magniloquente e sfarzoso affresco storico, dopo che era stata già imboccata la retta via con The Pacific, a dimostrazione di come ’l’arte’ in un qualche modo non possa prescindere dalla tradizione e dalle proprie radici storiche.
3) Breaking Bad - Il merito va soprattutto alla AMC, una televisione minuscola rispetto a certi colossi, che sa produrre piccoli capolavori: Rubicon, Mad Men, The Walking Dead. A dimostrazione di come siano ancora le idee, la voglia di sperimentare e di osare, affrontando anche argomenti spesso controversi, a fare la differenza.

Fiction Italia
Coliandro 4 - “Calo di introiti: bisogna tagliare” è il diktat di Rai Fiction. Peccato che ciò accada solamente per le serie di Rai 2, Crimini e Coliandro, ossia quelle coi maggiori riscontri in senso qualitativo, messe in onda di venerdì, in una serata che notoriamente segna la morte della fiction. Mentre si è scelto di far produrre 24 puntate di Ho sposato un sbirro 2! Perché la Rai rema contro se stessa?



Sergio Sozzo

Tv internazionale
1) Carlos (O. Assayas)- E tu Giovanni, in verso dove sei caduto?
2) The Pacific (S. Spielberg, T. Hanks, et al) - Histoire du Cinéma.
3) The Walking Dead (F. Darabont et al) - The play is the tragedy ‘Man’, and its hero: the Conqueror Worm.

Fiction Italia
Le cose che restano (G.M. Tavarelli) - Io sono Un Amore.



Lorenzo Vincenti

Tv internazionale
1) Bored to death/Modern family - Irriverente e originale il primo, travolgente e bizzarro il secondo. Una doppia ventata di freschezza e anarchia nel desolato paesaggio della tv contemporanea.
2) The Pacific - La megaproduzione targata Hanks/Spielberg entra di diritto nella top 3. Per stile, rigore e impatto sul pubblico. Grandioso.
3) Dead set/Archer/Southland - Terzo posto a pari merito per tre prodotti che hanno rinverdito e a tratti scoperchiato le consuetudini della tv di genere. L’horror nella casa del grande fratello, lo spionaggio a fumetti e il poliziesco intimistico dall’approccio documentaristico sono tre azzardi televisivi che mancavano alla tv contemporanea. Coraggiosi.

Fiction Italia
Romanzo Criminale 2 – Parlare di seconda stagione ci sembra riduttivo per una serie tv di questa portata. Siamo di fronte ad un evento televisivo che merita di essere ricordato e premiato anche se di fronte avesse uno straccio di concorrente degno di nota.


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