Il cinema dei vicini di casa (croati e sloveni), in questi ultimi tempi, non è da sottovalutare. Pensiamo alla pellicola Class Enemy di Rok Biček, presentata l’anno scorso alla Settimana della Critica e quest’anno in concorso per il Premio Lux. Un cinema piccolo, giovane e vitale che è capace attraverso la semplicità e il rigore stilistico di incuriosire lo spettatore.

These are the rules di Ognejn Svilicic (Spalato, 1971) si basa su un fatto di cronaca realmente accaduto nella periferia di Zagabria: un adolescente a seguito di un pestaggio da parte di un coateneo finisce in coma e muore dopo alcuni giorni.
Affrontando il dramma dal punto di vista dei genitori, la pellicola è una chiara denuncia della mancanza di leggi in difesa di chi subisce un reato.
Infatti quando Ivo e Maja devono chiedere giustizia per il figlio scomparso, si trovano soli e malgrado abbiano le prove evidenti dell’aggressione del figlio, queste risultano non essere sufficiente per avere giustizia.

These are the rules sembra prendere narrativamente lezione dal neorealismo italiano, proponendo personaggi semplici presi nel quotidiano e dalla periferia.
Per mezzo di una messa in scena pulita, composta da numerosi piani sequenza e senza alcun commento musicale, These are the rules ha la capacità di creare un ritmo interno all’azione, che cresce verso la fine della storia. Offre inoltre una riflessione sintetica e pungente sulla società croata di oggi, senza risultare retorica e ridondante.
Si tratta sicuramente di una pellicola che dimostra una cinematografia ancora in crescita, ma che malgrado questo ha i presupposti narrativi per iniziare a competere nelle manifestazioni internazionali.