Venezia 72 - The Endless River - Concorso
The Endless River di Oliver Hermanus appare come l’ennesima delusione tra i film in concorso a Venezia. Sfortunatamente per pubblico e critica, che auspicavano l’arrivo di una proiezione che potesse finalmente onorare il Festival.
Ambientato in Sudafrica, nella citatdina di Rivisonderend, The Endless River narra la vicenda di un uomo e una donna rimasti tragicamente vedovi. Lui, di nazionalità francese, perde moglie e figli a causa del brutale massacro attuato da una gang locale. La sequenza dell’assassinio appare di forte impatto emotivo e si conclude con la violenza carnale nei confronti della moglie.
Lei, giovane sudafricana, aspetta il ritorno del marito che da quattro anni si trova in carcere; il ripristino della vita coniugale è un totale fallimento, infatti l’uomo torna in fretta alle sue vecchie abitudini da ubriacone e malvivente ed è addirittura sospettato di aver partecipato al massacro con cui si apre la vicenda. L’ex galeotto sarà infine vittima di un misterioso omicidio.
Fino a questo momento il film procede in modo lineare, ma siamo solo a metà del lungometraggio, inopportunamente diviso in capitoli, e totalmente illogico nell’ultima parte. I due protagonisti cadono vittime di un amore reciproco, inspiegato e inspiegabile; uniti metaforicamente dalla stessa sorte di atroce lutto familiare, sembra che la loro unione sia volta a esorcizzare il passato, nel tentativo di elaborare il rispettivo lutto. Il capitolo conclusivo è narrato attraverso il racconto di un viaggio, una fuga dalla realtà e dai luoghi del ricordo: un sogno interrotto da un finale che non c’è. lo spettatore, già disorientato da un epilogo di sole immagini, in cui l’azione sia verbale sia dialogica, è messa a tacere, si trova immerso in uno scenario composto esclusivamente da primi piani dei protagonisti e da paesaggi tanto suggestivi quanto inespressivi al fine del racconto.
La vicenda non si conclude e l’inquadratura finale, raffigurante i due protagonisti fermi su un pontile, è del tutto in linea con il titolo del film: senza fine, appunto.
(The endless River); Regia e sceneggiatura: Oliver Hermanus; musica: Braam du Toit; interpreti: Nicolas Duvauchelle, Crystal-Donna Roberts, Clayton Evertson, Darren Kelfkens, Denise Newman; produzione: Swift Productions, Moonlighting Films (ZA); origine: Sudafrica, Francia, 2015; durata: 108’