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Venezia 71 - Villa Touma

Pubblicato il 2 settembre 2014 da Filippo Baracchi

VOTO:

Venezia 71 - Villa Touma

Il cinema palestinese ha saputo sempre mischiare realtà e finzione esprimendo il conflitto tra tradizione e modernità.
In Villa Touma, Suha Arraf propone un quadro domestico che ruota attorno a tre sorelle nubili, Violette, Juliette, Antoinette, che dopo il conflitto tra Palestina e Israele del 1967, faticano ad accettare quello che ora le circonda: l’occupazione dei territori palestinesi e la fuga in massa della nobiltà locale.
La loro meravigliosa villa è una sorta di "castello incantato" in cui dominano silenzio, mistero e solitudine. La realtà delle tre sorelle è composta da minuziosi costumi, rituali e formalismi che le legano indissolubilmente al passato.
Tutto rimane tranquillo fino a quando una giovane nipote orfana, di nome Badia, entra nella loro casa. Il suo ingresso nella vita domestica costringe le sorelle a trovare una soluzione per non sconvolgere la quiete della casa. Trovare un marito a Badia sembra l’unica possibilità per allontanarla dalla villa.

L’intento della regista Assuh Afaf è quello di riproporre la bellezza della Ramallah, cercando di affrontare la questione israelo-palestinese dal punto di vista dell’aristocrazia decaduta dopo l’occupazione dei territori palestinesi.
La villa diventa dunque il contesto ideale di una metafora per descrivere la fine di un mondo ancora capace di mettere al centro l’uomo.

Il personaggio di Badia risulta dunque centrale nella scoperta di questa memoria (la scena dell’ingresso nella casa ne è un esempio), ma anche un’occasione per confrontare il passato con il presente degli avvenimenti di cronaca quotidiani che purtroppo conosciamo.

Villa Touma riesce bene a mescolare momenti di commedia a parti più drammatiche anche se, nel complesso, una certa propensione estetizzante ci sembra inadeguata ad un tema che avrebbe, forse, richiesto più rigore.
Il cast delle protagoniste è ben assortito e tra le sorelle spicca l’interpretazione di Cherien Dabis, attrice, regista e produttrice palestinese che l’anno scorso ha presentato il suo film May in the Summer alle Giornate degli Autori.


CAST & CREDITS

(Villa Touma); regia: Suha Arraf; sceneggiatura: Suha Arraf; fotografia: Yaron Scharf; montaggio: Arik Lahav-Leibovich; musica: Boaz Schory; interpreti: Ula Tabari, Nisreen Faour, Cherien Dabis, Maria Zreik; produzione: Suha Arraf (Bailasan); origine: Palestina, 2014; durata: 85’


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