X-Files (Stagione 10) - Teste di Serie

Il 2016 sarebbe dovuto passare alla storia come l’anno dei revival: X-Files prima e Twin Peaks poi. Tuttavia, ritardi in fase di produzione e qualche battibecco di troppo tra il vulcanico David Lynch e la Showtime, hanno posticipato il ritorno dell’agente Cooper a inizio anno 2017. Dunque? Mento in su e occhi puntati contro il cielo stellato, nella speranza di sorprendere una lucina misteriosa volteggiare come un fiocco di neve impazzito. Gli U.F.O. sono tornati e a dar loro la caccia gli agenti governativi (che poco hanno a che spartire con le nefandezze del governo americano) David Duchovny e Gillian Anderson, al secolo Fox Mulder e Dana Scully. Si, stiamo parlando di Storia della televisione.
Quando Chris Carter nel 1993 osò instillare il dubbio, fino ad allora solo lontanamente avvertito dai telespettatori, di una cospirazione governativa per occultare i contatti che gli Stati Uniti d’America avevano intrattenuto per anni con misteriose entità extraterrestri, la televisione aveva da soli tre anni aperto quel varco che le avrebbe permesso di lanciarsi verso il futuro dell’intrattenimento, accantonando soap opera e sit-com allergiche alle più complesse e ardite sceneggiature del giorno d’oggi, per evolversi e provare a innalzare il piccolo schermo a un’altezza almeno minimamente paragonabile a quella del grande schermo (il tutto, grazie al Twin Peaks di Lynch, manco a farlo apposta). Perché non fondere scienza, cronaca e fantascienza? Detto, fatto: il debutto di X-Files sulle reti statunitensi fu folgorante, riuscendo a incantare milioni di telespettatori (ben presto in tutto il mondo), grazie ai complotti governativi, ai dischi volanti, a brillanti riflessioni socio-culturali di un Paese, l’America, all’apparenza sicuro di essere il più potente del mondo, ma impaurito da una fragilità già fin troppo palpabile. Chris Carter riuscì a creare un cult, un mito. Il mito.
Dopo nove intensissime stagioni (il finale venne trasmesso nel 2002) e due film (un primo nel 1998, l’altro nel 2008) realizzati con l’obiettivo di rimpolpare la storyline principale e far luce su qualche punto oscuro, ecco che Carter e la FOX trovano l’accordo giusto: un revival, una decima stagione, composta da sei episodi; riapriamo baracca e uffici sottoscala e vediamo come va. Ovvio che il merito vada riconosciuto all’energico Chris Carter. Ideatore, sceneggiatore e regista di qualche episodio di questo revival, Carter conosce alla perfezione la sua creatura aliena ed è consapevole che la Storia potrà anche ripetersi, ma mai con lo stesso impatto rivoluzionario. Tutto ciò che ci viene mostrato in sei episodi è la demonizzazione di vicende di cronaca e attualità (dalle scie chimiche, alla babilonia informatica, dalle lobby che governano il popolo manco fossero burattini, a una precarietà socio-economica mostruosa ancora più di mostri e alieni), ripescando i due agenti Mulder e Scully dal torpore di una vita ordinaria, per gettarli nuovamente tra complotti e mezze verità, inseguiti (o alla ricerca) dei fantasmi del passato. Ma quello che si evince fin dalle prime battute del revival è la consapevolezza che il tempo sia trascorso, che ora tutto (il mondo della televisione) sia riuscito a rimettersi al passo con i tempi, da quando X-Files apparve sugli schermi, raggiungendo in un flash la modernità. Oggi, Mulder e Scully sono due agenti appartenenti alla “vecchia scuola”, un po’ intontiti da un’evoluzione sociale spesso frenetica, e finiscono quasi involontariamente a prendersi gioco di loro stessi.
Ed è proprio questo il punto nevralgico della decima stagione di X-Files: Chris Carter smonta la scatola dei misteri pezzo dopo pezzo e la ricompone con delicatezza, scherzandoci su, ma senza mai scadere nel patetico. Gli alieni non se ne sono mai andati, i mostri sono tra noi (e dentro di noi), Mulder e Scully possono ancora salvare un’umanità avvilita, insicura, sempre più smaniosa di conoscere la verità, mentre il nemico, il Grande Fratello nelle sedi amministrative, scruta torvo le masse e progetta un futuro nefasto. In soli sei episodi, Chris Carter infonde la dovuta ironia, brillantezza e leggerezza per elogiare e, al contempo, smitizzare la sua creazione, rendendola più accessibile alle nuove generazioni e consentire a quelle vecchie e sempre alla ricerca della verità di ricongiungersi ancora con i loro beniamini (in forma come se il tempo non li avesse ingrigiti affatto). Un revival. Il revival.
Più di qualcuno storcerà il naso, forse terrà il broncio, sentendosi addirittura offeso. Ma per quanto questa decima stagione possa apparire bizzarra, inconcludente (il finale lo è di certo, ma non in accezione negativa, perché presuppone un’unidicesima stagione, che si farà...) o forzata sotto alcuni aspetti di sceneggiatura, non importa; certo, nel prossimo futuro si dovrà capire se Carter e soci avranno l’ardire di riapre gli archivi per continuare a indagare e provare a esaudire i desideri dei seguaci del culto “X”, trovando le giuste risposte a quesiti ancestrali, indicando la via ai redivivi agenti Mulder e Scully verso la soluzione finale. E’ dura stare al passo con i tempi, ma come si può pensare che X-Files non sia in grado di atterrare nel caotico mondo di oggi, a distanza di anni, senza riuscire a prenderlo nuovamente per mano, per guidarci verso orizzonti a noi ancora sconosciuti? Dopotutto, un pezzo di questo mondo, lo ha creato proprio X-Files.
(The X-Files); genere: fantascienza, mistery; sceneggiatura: Chris Carter; stagioni: 10 (in corso); episodi decima stagione: 6; interpreti: David Duchovny, Gillian Anderson, Mitch Pileggi, Joel McHale, William B. Davis; musica: Mark Snow; produzione: Ari Margolis, Julie Ng; network: FOX (U.S.A., 24 gennaio-22 febbraio 2016), FOX (Italia, 26 gennaio-23 febbraio 2016); origine: U.S.A., 2016; durata: 60’ per episodio; episodio cult decima stagione: 10x03 – Mulder and Scully meet the Were-Monster (10x03 - La lucertola mannara)
