35 Rhums - MedFilm Festival
Il MedFilm Festival consegna a Claire Denis un premio alla carriera e omaggia il suo cinema con quattro film: Chocolat (1988), Nénette et boni (1996) , Vendredi soir (2002) e 35 Ruhms (2008). Con quest’ultima pellicola la regista parigina getta uno sguardo personalissimo sulla solitudine contemporanea, narrando il torpore e la monotonia della vita quotidiana di un anomalo nucleo familiare. Lionel, autista di colore, guida il metrò di notte in una città intorpidita e opprimente (ben fotografata da Agnès Godard). Vive con la figlia Joséphine in un anonimo appartamento borghese non lontano dalla periferia. Le grigie giornate della loro esistenza trovano lieve conforto nella compagnia di due vicini di casa depressi e annoiati: lui è un giovane giramondo che vuole a tutti i costi vendere il proprio appartamento e aspetta il pretesto più banale per spogliarsi degli averi e partire;lei, la signora della porta accanto, inutilmente innamorata di Lionel, fuma in ogni frame che la vede protagonista, cercando invano di fare le veci della madre di Joséphine, deceduta in un incidente stradale. Il triste collega in pensione soffre del "male oscuro" che trova terreno fertile nell’astenia e nell’abulia di giornate interminabili. Nulla sembra poter alterare un destino già scritto, ineluttabile: nemmeno trentacinque bicchieri di ruhms buttati giù tutto d’un fiato…. Claire Denis insegue l’agire dei suoi irriducibili antieroi cogliendone i gesti ordinari e quelli incomprensibili, come pure le espressioni più significative del loro disagio: lo fa con occhio partecipe, senza troppo rigore. Descrive il male di vivere dei suoi personaggi collocandoli nella piattezza della loro routine; evita di romanzare o costruire un racconto sulla fragilità e la disperazione umana, preferisce rubare alcuni momenti, suggerire una condizione esistenziale di cui percepiamo la gravità pur non comprendendone le cause. Sembra il contesto, quel tessuto sociale ingiusto e malato che Joséphine combatte timidamente, il vero movente che strangola la vita e annulla i desideri: la narrazione, in linea con l’impotenza delle emozioni e dei sentimenti, viene soffocata da un’oppressione che ammutolisce qualsiasi grido di reazione, qualsiasi moto dell’anima; così i continui e prolungati silenzi di Lionel appaiono più eloquenti di ogni possibile discorso. Rimane un mistero la piccola leggenda dei trentacinque ruhms bevuti d’un sol colpo, eppure sino alla fine non sembra esserci riscatto, e il gesto folle, disperato della sbronza colossale non tradisce il senso tragico di un film privo di luce.
Leggi l’altra recensione del film dal Festival di Venezia 2008
(35 Ruhms) Regia: Claire Denis; sceneggiatura: Claire Denis, Jean-Pol Fargeau; fotografia: Agnès Godard; montaggio: Guy Lecorne; suono: Martin Boissau; musiche: Tindersticks; interpreti: Alex Descas (Lionel), Mati Diop (Joséphine), Nicole Doguè, Gregoire Colin, Juliet Mars-Toussaint; produzione: Soudaine Compagnie; distribuzione: Elle Driver; origine: Francia, Germania; anno: 2008; durata: 105’