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Baad el mawkeaa (After the battle)

Pubblicato il 20 maggio 2012 da Giovanni Spagnoletti

VOTO:

Baad el mawkeaa (After the battle)

2 febbraio 2011, in piazza Tahrir divampano gli scontri fra i rivoluzionari e la resistenza organizzata dal regime di Hosni Mubarak. Mahmoud, addestratore di cavalli, fa parte di questo schieramento, manipolato dal sistema si trova coinvolto nella battaglia senza capirne davvero i motivi. Ma non c’è onore per lui, nè gloria per le sue gesta. Disarcionato da cavallo e umiliato dalla folla, il suo video, girato amatorialmente e pubblicato in rete, si trasformerà nel simbolo della forza dei rivoluzionari. Nella stessa piazza, ma dall’altra parte della barricata, si muove Reem, giovane donna moderna e indipendete, lei si, sicura del suo schieramento nello scontro. L’incontro fra la ragazza e l’addestratore è il pretesto utilizzato da Yousry Nasrallah, nel suo After the battle, per raccontare i giorni che hanno cambiato la storia recente dell’Egitto.

Esistono pellicole per le quali è necessario sospendere il giudizio cinematografico, tanto è imponente la Storia che queste raccontano. Esistono film il cui solo passaggio in sala diviene fondamentale per aprire spiragli di luce su momenti di cruciale importanza per il mondo intero. È questo il caso di After the battle, il cui valore più profondo è sicuramente nella capacità di documentare ciò che è stato, per l’Egitto, la fine del regime di Mubarak. Il fervore con cui Reem arringa la folla, la gioia che lei e gli altri manifestanti mettono in piazza Tahrir prima degli scontri, ma anche i dubbi Mahmoud e le paure di un popolo che ha già visto i risultati nefasti di una rivoluzione sono tutti elementi fondamentali per provare a capire cos’è stata la primavera araba. La dialettica messa in scena da Yousry Nasrallah va infatti ben oltre lo scontro apparente fra modernità e tradizione, fra rivoluzione e reazione, cercando di mostrare le pieghe di una realtà frastagliata e complessa, fatta di storie secolari e disagi presenti, di speranze e delusioni, che si alternando negli occhi dei giovani in protesta e del anziani nei villaggi.

Non basta certo una semplice storia d’amore, dai contorni per altro confusi e sfumati, per descrivere cos’ha rappresentato e cosa rappresenta piazza Tahrir non solo per l’Egitto ma per il mondo intero. Resta comunque importante che pellicole come questa siano visibili, anche solo per spingere il pubblico ad informarsi e a conoscere meglio i contorni della Storia che cambia intorno a noi. Per questo, a volte, è lecito sospendere il giudizio su un film che altrimenti non mirerebbe tante parole.


CAST & CREDITS

(Baad el mawkeaa) Regia: Yousry Nasrallah; sceneggiatura: Yousry Nasrallah, Omar Shama; fotografia: Samir Bahsan; montaggio : Mona Rabì; interpreti: Menna Shalaby,Bassem Samra, Salah Abdallah, Nahed El Sebaï; produzione: NEW CENTURY, SIECLE PRODUCTIONS, FRANCE 3 CINÉMA, STUDIO 37; durata: 122’


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