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Buon compleanno, Cinepanettone!

Pubblicato il 25 dicembre 2008 da Antonio Valerio Spera


Buon compleanno, Cinepanettone!

E pensare che iniziò tutto sulle spiagge della Versilia, con Jerry Calà e Christian De Sica fratelli milanesi in vacanza in una calda estate degli anni ’60. Era Sapore di mare, commedia dal successo quasi inaspettato, scritta dai fratelli Vanzina e diretta dal solo Carlo. Se infatti oggi parliamo di cinepanettone natalizio lo dobbiamo solo ed esclusivamente a quel piccolo grande film che con il Natale aveva ben poco a che fare. Sembra Strano ma è così. Fu infatti l’enorme incasso ai botteghini di quella pellicola estiva ad indurre il lungimirante Aurelio De Laurentiis ad incaricare i fratelli Vanzina di realizzare un omologo film natalizio. Certo, il risultato fu completamente diverso. Se Sapore di mare era un’opera notevolmente nostalgica che puntava alla rievocazione del mondo giovanile di un tempo ormai superato, Vacanze di Natale si poneva come una pellicola radicata fortemente nella società degli anni ’80, intenta a sbeffeggiare con amore e simpatia l’ambiente della nuova borghesia italiana e le nuove mode galoppanti. Fatto sta che il film natalizio del 1983 oggi è per tutti il primo cinepanettone della storia. Venticinque anni fa probabilmente non passò in testa a nessuno il presentimento che da quel film potesse iniziare un filone che sarebbe durato così a lungo (e di cui tutt’oggi non vediamo la fine). Alcuni lo definiscono un genere, per altri è semplicemente un appuntamento fisso delle feste natalizie, altri ancora lo considerano volgare spazzatura. Forse quello che viene definito cinepanettone è tutto questo messo insieme, ma bisogna però fare considerazioni più appropriate e condotte su basi più solide per poter definire il fenomeno cinepanettone. Prima di tutto è necessario cancellare la convinzione di quei molti che associano i cinepanettoni al nome Vanzina. Carlo ed Enrico Vanzina non sono gli unici autori che hanno realizzato il classico film comico natalizio in questi 25 anni. A loro infatti vanno aggiunti Enrico Oldoini, che nei primi anni ’90 ha dato nuovo vigore alla serie, e Neri Parenti, che dal 2001 è il vero re del cinepanettone. Inoltre è anche inesatto attribuire ai fratelli romani la paternità di tale filone. I Vanzina bros. possono essere considerati i demiurghi del genere vacanziero (tanto da essere stati soprannominati ‘vacanzina’) ma non di certo del cinepanettone. Quest’ultimo infatti in un quarto di secolo non è sempre stato un film di argomento vacanziero, ma ha spaziato tra diverse storie, differenti ambientazioni e svariati periodi storici. Pensiamo a S.P.Q.R., ai due A spasso nel tempo, ad Anni ’90, a Paparazzi e Bodyguards: tutti film che non hanno nulla a che fare con le ferie natalizie.
Ciò che avvicina tutte le opere natalizie di De Laurentiis e li inserisce sotto la stessa nominazione non sono dunque né una struttura narrativa comune, né un legame tra le storie (esclusi un paio di casi), né la stessa paternità autoriale. Gli elementi che consentono di riunire queste pellicole in un unico gruppo sono il tono comico, scanzonato e popolare, le medesime modalità produttive, un attore mattatore (Christian De Sica, unico interprete presente in tutte le pellicole, sempre coadiuvato però da altri grandi comici) e soprattutto l’imprescindibile distribuzione natalizia. Per questo motivo è giusto parlare di genere soprattutto in termini produttivi americani. Il cinepanettone è infatti l’unico prodotto cinematografico italiano che, oggi, sottosta ad un sistema produttivo specifico (quello della Filmauro di De Laurentiis) che costantemente ogni anno punta a finanziare una pellicola che dia proseguimento al filone. E se i film di Natale sono diventati un appuntamento fisso lo devono soprattutto a questa consuetudine e specializzazione produttiva che non si stanca mai di rinnovare la facciata di un prodotto per molti aspetti quasi sempre uguale.
Qualcuno continua a ritenere spazzatura il cinepanettone? Indubbiamente alcuni dei prodotti natalizi di De Laurentiis hanno raggiunto livelli veramente bassi (vedi Bodyguards e Paparazzi), ma non bisogna però dimenticarsi che l’appeal di questi film sul pubblico è rimasto sempre e comunque elevatissimo. Ed è per questo che oggi ci viene spontaneo porci delle domande: ciò che è popolare è necessariamente trash? E’ possibile che da 25 anni a questa parte si sia creato un fenomeno cinematografico di così ampio successo basato solo e soltanto su spazzatura volgare ed insignificante?
Per rispondere a questi quesiti bisognerebbe effettuare un’analisi che viri anche nella sociologia. Ma in questo preciso contesto ci sembra quasi fuori luogo portare avanti una simile argomentazione, perché l’unico fine del nostro discorso era ed è ripercorrere in breve alcune tappe della storia ed alcune caratteristiche cardine di questo fenomeno cinematografico popolare - definizione che forse meglio descrive il cinepanettone - che da un quarto di secolo diverte e fa ridere milioni di italiani. In fondo ci sarà un motivo per cui i giovani (e non solo) conoscono a memoria e ripetono in continuazione le battute di De Sica, Boldi, Calà, Abatantuono e via dicendo. Ed è per questo motivo che noi, senza farci fermare dalle prevenzioni, auguriamo al cinepanettone un buon venticinquesimo compleanno.


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