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Venezia 71 - Burying the Ex

Pubblicato il 5 settembre 2014 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Venezia 71 - Burying the Ex

Burying the ex viene definito dal regista Joe Dante (Gremlins, Salto nel buio, Matinée, La seconda guerra civile americana) una "zom com", ovverosia una commedia zombie.
La prima cosa che colpisce lo spettatore italiano è che, nella prima scena, la casa del protagonista Max, appassionato di cinema horror che successivamente vedremo impiegato in un negozio di articoli per maniaci del genere (maschere, denti e sangue finto, croci, DVD, costumi per Hallowen), è costellata, alle pareti, di poster di film horror italiani (o nella versione italiana): L’invenzione di cloud surfing; Zombie in soffitta; Tempi duri per i vampiri; Il pozzo e il pendolo; Terrore nello spazio.
Max ha accanto Evelyne, il prototipo della una bella fidanzata americana (modello Barbie: magra alta e tettona) maniaca dell’ecologia. A pochi minuti dall’inizio facciamo conoscenza del terzo personaggio centrale: Travis, un cicciottello spiritoso che fa il macho e, probabilmente tramite serialità compulsiva, conquista donne di vario genere e colore. Sta dormendo per terra nudo con una discinta nera sul divano accanto e una bionda in lingerie sul tappeto dall’altro lato, sui di loro corpi appoggia le grinfie sudate. Max e Evelyne si svegliano e trovano in salotto il suddetto spettacolino. Travis tende a compiere l’atto sessuale sempre a casa loro vergognandosi della sua. Max, che gli vuole bene in quanto fratellastro, passerebbe sopra alla cosa (divertendosi, come d’altronde lo spettatore, alla vista di un culo peloso che si attacca alla bottiglia del latte altrui senza pensiero né vergogna), la fidanzata invece non sorride neppure, piuttosto gli scarica addosso insulti e schiaffi fino a fare uscire i tre ospiti indesiderati a male parole. La prima incomprensione di coppia viene a galla. Max, come ogni giorno, va in monopattino al lavoro alla "Bloody Mary boutique" dove è costretto dalla padrona (che non si vede mai) a salutare i clienti all’uscita con un "Go to hell" (trad.: "vai all’inferno") raramente apprezzato.
Tra la nuova merce consegnata esce da una scatola un diavoletto rosso cornuto e semovente con una scritta sotto: "Esprimi un desiderio e nel male verrà esaudito", viene riposto su uno scaffale senza dargli troppa attenzione (indizio di meccanismo classico da favola mediorientale del genio nella lampada in versione occidentalizzata). Durante un rapporto sessuale sotto gli occhi dell’oggetto occulto Evelyn estorce a Max la promessa che diverrà maledizione: "Giuro che staremo sempre insieme, sempre per sempre". Ed il guaio è fatto.
Quando Max convoca la ragazza per lasciarla, accidentalmente un autobus la investe a morte sotto i suoi occhi. Liberato ma in pieno senso di colpa, la donna giusta per lui è a portata di mano, Olivia: fa la gelataia in un horror-bar dal nome "I scream" (che si pronuncia come "ice cream", gelato in inglese) e con lui condivide l’interesse per i cimiteri, le pozioni, i film di vampiri, Dracula e zombie. Come avviene da sempre in ogni storia che si possa chiamare tale, nulla è semplice come sembra: la loro unione viene interrotta dal ritorno della ex dall’oltretomba. L’amore non finisce neppure con la morte. L’incubo maschile per eccellenza si perpetua oltre i confini della vita terrena.
La pellicola diventa splatter, comica, citazionista fino ad un lieto fine con Travis zombie-sandwich che per la strada pubblicizza la gelateria e il nuovo negozio horror di Max, ma è sempre in caccia di donne che apostrofa con la battuta "Hai mai fatto sesso con uno zombie?". Di sicuro qualcuna ci starà. Un film spassoso anche per i non amanti del genere. In sala risate a scena aperta.


CAST & CREDITS

(Burying The ex); Regia: Joe Dante; sceneggiatura: Alan Trezza; fotografia: Jonathan Hall; montaggio: Marshall Harvey; interpreti: Anton Yelchin, Ashley Greene, Alexandra Daddario, Oliver Cooper; produzione: Mary Cybriwsky, Carl Effenson; origine: Usa, 2014; durata: 99’


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